L’Italia è stata deferita alla Corte Europea per il mancato rispetto delle norme a tutela della qualità dell’aria insieme a Cipro, Portogallo e Spagna. La Commissione europea, su raccomandazione del commissario per l’ambiente Janez Potocnik, ha quindi deciso di ricorrere alla Corte di Giustizia. L’azione è stata giustificata dal ancato adeguamento alla Direttiva 2008/50/CE a cui bisognava adeguarsi in verità nel 2005, ma con possibilità di essere esentati dall’obbligo dei termini per quanto riguarda le PM10 fino a giugno 2011.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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Ennio Cadum
Caro Dorino, il deferimento data al maggio di quest’anno; il fatto grave e’ che l’Italia non ha presentato i piani che avrebbe dovuto sottomettere all’autorita’europea nei tempi previsti.
Inoltre e’ con Malta l’unico paese membro che non ha trasmesso tutti i dati richiesti: Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia non hanno compilato i questionari obbligatori (vedi il documento http://air-climate.eionet.europa.eu/docs/ETCACC_TP_2009_10_prelim_AQQanalysis_2008.pdf).
L’Italia cosi’ risulta il paese con la copertura dei dati peggiore di tutta l’Unione Europea (vedi il documento indicato) per tutti gli inquinanti considerati.
E’ anche questa inaffidabilita’ e sciatteria che porta spesso a condannare il Bel Paese. Ne sono responsabili gli assessorati regionali e quindi i dipendenti pubblici di tutti gli enti correlati deputati ai controlli, che non fanno il proprio dovere. Peccato.
Posted at novembre 25, 2010 on 11:52pm.