Obama day.
Secondo ABC ha superato ormai Hillary Clinton anche per numero di superdelegati e su NBC dichiara eventuale disponibilità ad un ticket con la Clinton vicepresidente.
D’altra parte la corsa per la nomination democratica sembra ormai segnata in quanto la Clinton dovrebbe vincere a mani basse tutte le restanti votazioni con margini “bulgari”.
Ma soprattutto è iniziato ciò che molti edtorialisti americani vedevano come inevitabile dopo le ultime votazioni: i superdelegati iniziano a schierarsi per evitare un ormai evidente sfilacciamento che la lunghezza della corsa dei Democratici americani sta rendendo sempre più pericoloso a fronte della sfida con Mc Cain.
A dispetto di tutto comunque si continua a rimarcare la crescente partecipazione popolare con cifre che non si vedevano ormai da anni, con una grande fetta di elettorato giovanile.
Probabilmente d’ora in poi inizierà la vera campagna presidenziale dove i due campi politici potranno confrontarsi direttamente.
Il tutto comunque con una nuova tessera per il cosiddetto “sogno americano”, dove un nero sovverte i pronostici e mette sotto una macchina da guerra quale la famiglia Clinton, forte soprattutto di una spaventosa rete di relazioni costruita in due mandati di Presidenza di Bill Clinton.
Ma pare non basti anche in un’America che troppo spesso diamo per scontata.
Sicuramente con una passione a cui noi non siamo più abituati e con una capacità di rischio personale, veramente poco calcolata, che fa impallidire la capacità di mettersi in gioco della politica nostrana.
Una curiosità rimane: che ruolo avrà Al Gore nella corsa alla Casa Bianca?
Giocherà al gatto col topo magari sfruttando la rendita di posizione per spostare sul campo ambientale il programma di Obama?
Secondo ABC ha superato ormai Hillary Clinton anche per numero di superdelegati e su NBC dichiara eventuale disponibilità ad un ticket con la Clinton vicepresidente.
D’altra parte la corsa per la nomination democratica sembra ormai segnata in quanto la Clinton dovrebbe vincere a mani basse tutte le restanti votazioni con margini “bulgari”.
Ma soprattutto è iniziato ciò che molti edtorialisti americani vedevano come inevitabile dopo le ultime votazioni: i superdelegati iniziano a schierarsi per evitare un ormai evidente sfilacciamento che la lunghezza della corsa dei Democratici americani sta rendendo sempre più pericoloso a fronte della sfida con Mc Cain.
A dispetto di tutto comunque si continua a rimarcare la crescente partecipazione popolare con cifre che non si vedevano ormai da anni, con una grande fetta di elettorato giovanile.
Probabilmente d’ora in poi inizierà la vera campagna presidenziale dove i due campi politici potranno confrontarsi direttamente.
Il tutto comunque con una nuova tessera per il cosiddetto “sogno americano”, dove un nero sovverte i pronostici e mette sotto una macchina da guerra quale la famiglia Clinton, forte soprattutto di una spaventosa rete di relazioni costruita in due mandati di Presidenza di Bill Clinton.
Ma pare non basti anche in un’America che troppo spesso diamo per scontata.
Sicuramente con una passione a cui noi non siamo più abituati e con una capacità di rischio personale, veramente poco calcolata, che fa impallidire la capacità di mettersi in gioco della politica nostrana.
Una curiosità rimane: che ruolo avrà Al Gore nella corsa alla Casa Bianca?
Giocherà al gatto col topo magari sfruttando la rendita di posizione per spostare sul campo ambientale il programma di Obama?
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