Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Zingales: non date da mangiare agli animali

Sul Grand Canyon c’è un cartello a caratteri cubitali che dice: “Non dare da mangiare agli animali selvatici”. In caratteri più picoli spiega che in questo modo gli animali perderebbero la capacità di andare in cerca di cibo, mettendo a repentaglio la loro sopravvivenza nell’ambiente naturale. Sono stati gli uomini a piantare il cartello. Se la questione fosse stata demandata agli animali, la maggior parte di loro avrebbero forse preferito non esporre alcun cartello: meglio approfittare della generosità dei turisti e tanti saluti alla sopravvivenza della specie, se questo significa dover rinunciare a un pasto senza fatica. Lo stesso vale per il mondo degli affari. Individualmente, ogni imprenditore ha vita più facile se foraggiato dal governo: ecco perchè si spende tanto in attività di lobby. Ma nel suo complesso il sistema di mercato peggiora. Come sarebbe pericoloso lasciare che fossero gli animali a dettare le regole dei parchi nazionali, è imprudente permettere agli uomini di affari di imporre le regole del business, perchè non tengono in considerazione quanto i salvataggi indeboliscano il funzionamento del mercato. Al pari di dar da mangiare agli animali selvaggi, sovvenzionare le grandi banche e imprese per evitare i dissesti finanziari sembra un atto caritatevole, ma alla lunga nuoce al beneficiario. Un Paese che protegge gli animali dall’azione corruttrice del cibo dei turisti dovrebbe anche proteggere il mondo delle imprese dalla corruzione dei sussidi”

Luigi Zingales: “Manifesto Capitalista” Rizzoli editore

Quando Grillo ha ragione (e anche Zingales).

Devo dire che su una cosa sono d’accordo con quello che ha detto oggi Beppe Grillo: la questione della Regione Lazio ed altre similari, rappresentano solamente “briciole” rispetto ad altre partite come quelle delle concentrazioni della produzione dell’energia, industriali, delle aziende municipalizzate e via discorrendo. Effettivamente credo che ci stiano dando in pasto solamente robetta che, giustamente, indigna e provoca sommovimenti emetici (vomito per intenderci), ma che non rappresenta la vera “ciccia” di tutto ciò che sta avvenendo non solo nel nostro Paese. E, politicamente, basterebbe incrociare questo argomento con quello che, ad esempio, scrive Zingales sulle concentrazioni di monopolio e sul capitalismo drogato, per capire che esistono davvero altre strade rispetto all’ordine attuale, Però bisogna mettersi a studiare di più e non lasciarsi “intortare” da qualche giornale o network televisivo che sia.

P.S. Avendo frequentato un po’ di aule consiliari e sapendo che il ruolo delle opposizioni ha, come pilastro, il controllo dei conti mi sorge una piccola domanda: ma l’opposizione di sinistra dov’era?