Se dovessi fare una cronaca sulla rilevanza del nostro Paese nella comunità scientifica, sarebbe sicuramente una cronaca amara. Questo è il sentimento che mi ha accompagnato ritornando dal 7° Congresso Mondiale sulla salute maschile (7th men’s health world congress della International Society of Men’s Health) tenutoso a Nizza dal 28 al 30 ottobre. Il problema non era dato tanto dal fatto che non è stata prevista nessuna traduzione simultanea in italiano mentre era presente quella in russo. Il problema è stato quello di non aver visto nessuna sessione in cui fosse presente qualche nome del nostro Paese o non aver trovato nessuna comunicazione scientifica fatta da italiani – magari mi sarà sfuggita ma sicuramente il numero non sarà maggiore di 1 -. Eppure il discorso della sanità maschile è stato affrontato nei suoi diversi aspetti: dalla salute dei carcerati alla prevenzione di malattie su cui le donne hanno certamente molto da insegnarci da anni. Anche alcuni aspetti socioeconomici e di azione politica sono stati affrontati con dovizia e comparazioni, ma le politiche governative italiane semplicemente non esistono e spesso il nostro Paese non viene considerato molto interessante nemmeno per i dati statistici. Ma, se posso dire, mi ha davvero sorpreso come i nostri ricercatori non siano riusciti a dire nulla in un simposio internazionale di questo tipo. La ricerca italiana latita o comunque non riesce più ad emergere, a creare discussione, a proporre linee d’azione. Non credo sia un problema di “teste”, ma, come si parlava con qualche collega anche straniero, la ricerca italiana non riesce più ad esistere per mancanza di risorse e sparisce dal panorama mondiale. Forse bisognerebbe davvero iniziare a tirare su il velo su queste cose, perchè l’idea che spesso alberga nella mente dei nostri concittadini è che malgrado tutto, malgrado le difficoltà, gli scienziati italiani siano comune presenti nel panorama internazionale con la loro creatività. Non è così: il mondo scientifico è dominato in mnaiera schiacciante da americani, francesi, tedeschi, spagnoli, russi, con i paesi del medio oriente che stanno lanciando molti ricercatori di talento, gli indiani in forte crescita, i cinesi sempre presenti e che diligentemente prendono appunti e stringono contatti e collaborazioni.
P.S. dopo queste note amare cercherò di ritornare su cosa bolle in pentola nella salute del maschio nel mondo