Forse non a tutti è chiaro perchè categorie come quelle dei medici sono in rivolta per la questione dei riscatti degli anni di studio. Nella nostra professione si entra normalmente al lavoro dopo 6 anni di laurea e 5 o 4 di specializzazione, anche se in realtà si entra molto dopo per i vari blocchi di concorsi e via discorrendo. Per riequilibrare le differenze verso altre professioni, spesso anche più remunerate, è possibile pagare somme generalmente elevate all’Inpdap per calcolare questi anni che quindi non sono regalate, ma semplicemente pagate per andare in pensione in linea con altri il cui impegno di studio prima di esercitare la professione è, quasi sempre, nemmeno la metà. Da domani questo sparirebbe con un tocco magico e d’altra parte non si comprende bene la fine dei soldi versati. La beffa finale è che i medici, soprattutto gli ospedalieri,sono dipendenti della pubblica amministrazione per cui non è stato abolito il prelievo di solidarietà che è sempre in vigore per i dipendenti pubblici – anche se molto spesso i medici non raggiungono i famosi 90 mila € di reddito. Personalmente mi chiedo come mai queste porcate si verificano sempre quando al Governo c’è Calderoli, il leghista del porcellum…
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro