Barack Obama riparte all’assalto contro il Global Warming – riscaldamento climatico – ed annuncia un “Piano Nazionale” che verrà presentato martedì 25 giugno alla Georgetown University. Poche le indiscrezioni sul contenuto del piano eccettuata quella riportata dal Wall Street Journal secondo il quale il piano prevede una regolamentazione delle emissioni delle centrali elettriche con forti riduzioni da parte soprattutto delle centrali a carbone. Ma dalle parole del Presidente Usa, oltre alla volontà di rispettare gli impegni internazionali presi per la riduzione del 17% delle emissioni di gas climalteranti rispetto ai livelli del 2005, traspare la convinzione che la green economy possa contribuire in maniera strategica al consolidamento dei fondamentali di produzione economici del gigante americano. «Abbiamo bisogno di scienziati che mettano a punto nuovi combustibili; abbiamo bisogno di ingegneri che individuino nuove fonti energetiche e di aziende che le producano e le vendano; abbiamo bisogno di lavoratori che gettino le basi per un’economia ‘pulita’. Abbiamo bisogno di tutti, ognuno deve fare la propria parte per preservare quello che Dio ha creato per le future generazioni» ha dichiarato Obama. Il cambiamento climatico è per l’amministrazione americana non solo una sfida seria, ma l’opportunità per un nuovo paradigma economico
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro