Mi ha lasciato un po’ d’amaro in bocca il fatto che Nicola Rossi, Senatore della Repubblica attualmente nel gruppo misto ed esponente di punta di Italia Futura – padre sostanzialmente del Cantiere 2013 – non abbia partecipato al voto di fiducia ed al voto finale del provvedimento sulla riforma del lavoro. Se sono ampiamente condivisibili le ragioni di questa scelta, meno affascinante, dal mio punto di vista, è la scelta del non-voto: è vecchia politica e non serve a nessuno. Per chi non se ne fosse accorto siamo entrati in una nuova era politica in cui le mezze misure, il dico e non dico, non hanno più nessun valore e sono giustamente viste con fastidio dai normali cittadini, che invece sono ogni giorno costretti a scelte precise e non rimandabili. Se una cosa non convince bisogna essere conseguenti e coraggiosi, perchè gli italiani nella loro quotidianità in momenti di crisi sono costretti a tirare fuori tutto il loro coraggio. Se si è in Parlamento si è stati votati per votare, per decidere, non per prendere tempo e iscriversi al filone del “benaltrismo”. Non vorrei essere in presenza di epigoni della prima Repubblica che scrivono sull’universo mondo su come sistemarlo ma che non trovano il coraggio di incidere i bubboni che hanno davanti. Questo è il tempo della chirurgia, non delle pezze calde! E non bisogna essere certo Tito Livio per dire “dum romae consulitur, Saguntum expugnatur”…