Perchè non affidare i piccoli ospedali ad associazioni di medici di famiglia, specialisti, cooperative di giovani medici secondo criteri di massimo impegno quotidiano e orario? Questa la proposta, rilanciata da Adnkronos, del sottosegretario alla Salute Adelfio Cardinale. “L’iniziativa – prosegue Cardinale, che intende aprire su questa proposta un confronto con Regioni, Ordine dei medici, associazioni e Facoltà mediche – intende collocarsi in un più ampio progetto che veda una maggiore organizzazione dei servizi sanitari per i piccoli centri urbani, salvaguardando – precisa in una nota – l’esistenza anche parziale dei piccoli ospedali, con riconversioni settoriali, dopo un’attenta analisi delle varie tipologie oro-geografiche”. La proposta è molto interessante non solo per frenare l’abbandono dei presidi di salute attualmente in atto nei territori più svantaggiati, ma perchè la creazione di queste “Cittadelle della Medicina” potrebbe essere il più qualificato argine per contenere il fenomeno degli accessi impropri ai pronto soccorso per malattie che devono essere trattate in altro modo ed in altra sede oltre a salvaguardare un importante patrimonio immobiliare destinato a decadere cancellando anche pezzi di storia e identità del territorio.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro