rapporto energiaAnche quest’anno abbiamo pubblicato il nuovo Rapporto Energia della Provincia di Torino, il sesto della serie, presentato qualche giorno fa nel nuovo auditorium della Provincia alla presenza di oltre 300 persone. Di seguito potrete leggere una semplice sintesi dei dati, ma l’invito è quello di scaricare e leggere tutto il rapporto (qui il link) visitando la pagina del sito della Provincia che si è arricchito di alcune interattività per “usare” meglio il Rapporto. Il mio ringraziamento è chiaramente dovuto a chi, in questi mesi ed in questi anni, ha silenziosamente lavorato alla redazione e pubblicazione dell’opera di cui è possibile chiedere anche la copia cartacea.

UN RIEPILOGO DEI DATI

La provincia di Torino sta attraversando un periodo di stazionarietà dei consumi energetici: dal 2003 gli usi finali non si discostano molto dal valore di 4.680 ktep. Fa eccezione il 2007, in cui gli usi finali sono scesi a 4.526,5 ktep, in calo del 2,9% rispetto all’anno precedente. La riduzione è stata influenzata dai consumi per il riscaldamento degli edifici (il 10,4% in meno del 2000 e il 4,5% in meno del 2006), in quanto il 2007 è stato un anno particolarmente mite durante la stagione invernale (solo 2.135 gradi giorno a Torino, rispetto alla media di 2.360 gradi giorno tra il 2000 e il 2007). Rispetto al 2000 il calo degli usi finali è stato del 6,4%, mentre rispetto al 1990 si registra un aumento del 6,9%.

Nel 2007 il gas naturale è il vettore energetico più utilizzato (44,4%), seguito dall’insieme dei prodotti petroliferi (31,8%) e dall’energia elettrica (20,2%). Il calore di recupero dal settore termoelettrico (distribuito tramite teleriscaldamento o ceduto da produttori) segna il 3,6% degli usi finali, in costante aumento in tutto il periodo analizzato: dal 1990 aumenta di oltre un ordine di grandezza e passa da 8 ktep a 162,9 ktep.

La prevalenza del gas naturale è ancora più marcata nei consumi di energia primaria (cioè l’energia contabilizzata prima delle trasformazioni energetiche necessarie per la produzione di energia elettrica), in cui la dipendenza del mix energetico da questa fonte è del 71%, a fronte di un 53% del 2000. E’ il settore termoelettrico, a seguito dell’entrata in esercizio di grossi gruppi di generazione elettrica a ciclo combinato a partire dal 2004, a determinarne il forte aumento. L’attuale situazione è destinata ancora a sbilanciarsi ulteriormente nei prossimi anni, a seguito dell’entrata in esercizio di nuove centrali termoelettriche; altri 1.000 ktep di gas naturale potrebbero essere consumati in nuove centrali a partire dal 2012, portando la dipendenza da questa fonte a circa il 75%.

Analizzando gli usi finali dal 2000 al 2007 si assiste ad una generale stazionarietà in tutti i vettori energetici, ad eccezione della benzina, in forte calo (-35,5%) e del calore di recupero da termoelettrico, in aumento del 36,4%. Dal 1990 invece sono i prodotti petroliferi a registrare un vistoso calo (complessivamente –16%) con un sensibile aumento solo nelle vendite di GPL, mentre energia elettrica e gas naturale registrano un aumento medio di circa un punto percentuale annuo.

Gli usi civili con il 42,9% si confermano il settore di utilizzo prevalente (32,1% del domestico e 10,8% del terziario), seguiti dalle attività produttive al 29,2% (industria al 28,2% e agricoltura all’1%) e dai trasporti al 28%. L’incidenza degli usi civili passa dal 39% del 1990 al 43% del 2007, mentre l’industria passa dal 34% del 1990 al 28% del 2007. Il settore industriale perde peso nel bilancio provinciale proprio negli ultimi anni, mentre gli usi civili concentrano nella seconda metà degli anni novanta il loro aumento. Il settore dei trasporti, sebbene in aumento del 12% dal 1990, sta attraversando a partire dal 2002 un periodo di lento ma costante calo dei consumi.

Quasi tutta l’energia primaria consumata in provincia di Torino proviene dall’estero (altre regioni d’Italia o altre nazioni e continenti). Le uniche fonti di provenienza locale sono le fonti rinnovabili di energia, nel 2007 pari complessivamente a 182 ktep. Nel presente Rapporto non sono state conteggiate le rinnovabili destinate agli usi termici, in quando non esiste un centro di raccolta dati in grado di rilevare statistiche attendibili ed esaustive in merito. Considerando solo l’energia da fonte rinnovabile utilizzata per produrre energia elettrica (idroelettrico, biomasse e fotovoltaico), la quota di energia locale è del 4% e questa percentuale rimane costante per tutti gli anni duemila. In realtà il dato presentato è ottimistico perché presuppone che tutta la biomassa impiegata per produrre energia elettrica negli impianti del Torinese sia di provenienza locale, cosa di per sé poco credibile. La quota del 4% comunque non cambia sensibilmente anche se si ipotizza che solo la metà della biomassa impiegata sia di origine locale.

Con le dovute stime e cautele del caso si può estendere l’analisi anche ad altre fonti rinnovabili destinate agli usi termici: biomassa e solare termico. Consultando l’indagine dell’IPLA sull’utilizzo del legno per il riscaldamento domestico realizzata nel 20061, si può aumentare il bilancio energetico provinciale di circa 151 ktep, che è la stima prudenziale fatta per la provincia di Torino, mentre il solare termico nel 2007 fornisce un contributo ancora trascurabile e stimabile in circa 2 tep2. Ipotizzando che tutta la biomassa utilizzata per il riscaldamento sia di origine locale, la percentuale di energia prodotta localmente sale al 7%, mentre ipotizzando che solo una metà provenga dalle risorse forestali torinesi, si passa al 5,5%.

In conclusione si può affermare che la dipendenza dall’estero della provincia di Torino sia nelle migliori delle ipotesi del 93%, ma considerando i soli dati inseriti nel bilancio energetico provinciale la dipendenza è del 96%.

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