L’ambiente non ha appeal: tagliato di fatto dagli aggiustamenti in Finanziaria non possiede più di fatto un “portafoglio” passando da 1,3 miliardi del 2008 a 120 milioni di € nel 2012. Nemmeno i media prestano più attenzione ad un Ministero ormai in ginocchio e nessuno saprà quindi che il Piano Bonifiche, la gestione dei parchi nazionali e riserve marine, la mobilità sostenibile, la lotta contro l’inquinamento atmosferico e via discorrendo non saranno ne fatti linee d’azione del Governo di Centrodestra presieduto da Silvio Berlusconi. Il danno è grave e sa anche un po’ di beffa, ma per dirla proprio tutta non sarei sicuro che governi di altro segno non avrebbero comunque diminuito le risorse di un settore visto sempre un po’ con fastidio ed accondiscendenza; anche a sinistra. Che fare quindi? (altro…)
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Il nuovo discorso sull’ambiente in realtà si incentra sulla sicurezza. Tra diverse scelte, l’ecologia si pone come meta finale quella più sostenibile, equa e sicura: scegliere l’ambiente significa scegliere, in momenti di incertezza, la soluzione meno dannosa. La domanda è semplice: a chi dareste in mano la possibilità di decidere sul vostro futuro? Quali parametri vorreste che fossero presi in considerazione nelle difficili scelte su energia, rifiuti, inquinamento, difesa del suolo, economia? Quali scelte scientifiche devono essere prese in considerazione e quali esperti hanno effettivamente diritto di parola nell’indirizzare le scelte della politica?
Un esempio ci viene fornito dal nostro Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo che, colta in un “fuori onda” con Paolo Boaniuti e Giulio Tremonti, ci chiarificava la sua politica ambientale da perseguire all’interno del Governo italiano:
E’ finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate. Bisogna uscirne ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare nulla. Si decide tra un mese