Da un articolo di Ugo Leone apparso su .Eco del marzo 2009
Ha scritto l’economista Lester Thurow:“ Se la popolazione mondiale avesse la produttività degli svizzeri, i consumi medi dei cinesi, le inclinazioni egualitarie degli svedesi e la disciplina sociale dei giapponesi, il pianeta Terra potrebbe sopportare una popolazione molte volte maggiore di quella attuale. Se, invece, la popolazione mondiale avesse la produttività del Ciad, i consumi medi degli Usa, le inclinazioni egualitarie dell’India e la disciplina sociale dell’ex Jugoslavia, il pianeta Terra non riuscirebbe neppure a sopportare la popolazione attuale”
Il che significa che la soluzione del problema sta nella capacità di gestire correttamente spazio, risorse e alimenti. Fermo restando che tanti miliardi di persone sono molte e che se fossero di meno tutto sarebbe più semplice…
La tendenza all’inurbamento che coinvolge, sia pure con ritmi e caratteristiche differenti, tutti i continenti è certamente un fenomeno irreversibile con ricadute potenzialmente gravi sulla qualità dell’ambiente planetario. Ma questa gravità è strettamente dipendente dalla capacità di gestire e governare il fenomeno. Le città sono fabbriche di inquinamento, ma lungimiranti politiche di smaltimento dei rifiuti, della circolazione automobilistica e della climatizzazione artificiale degli ambienti possono invertire la tendenza abbattendo l’impatto inquinante di cui questi tre settori sono fonte, con particolare riguardo alle emissioni in atmosfera.