Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Magari un po’ di Machiavelli?

Eppure dovremmo essere il paese di Machiavelli. Quello buono per cui esiste la fortuna (che non è quella che pensate voi) e la virtù (idem). La fortuna per il fiorentino è come un fiume che può essere calmo ma può provocare anche inondazioni. La virtù sono invece gli argini, che nei momenti di calma devono essere predisposti e costruiti come per un fiume in piena. La virtù del politico può quindi domare la fortuna attraverso una accorta capacità di prevedere la piena ed il calcolo giusto nella progettazione di argini sicuri e ben costruiti.

Fassino, il mio voto e gli antibiotici

Leggo dapprima (su Lo Spiffero) che Fassino si porterà dietro in Comune un addetto stampa che costerà quasi 1 milione di Euro in 5 anni. Poi su faccialibro (sarebbe Facebook, ma provo a fare a meno degli anglismi) commenti soddisfatti sull’accordo tra Comune e Regione per non aumentare il costo dell’abbonamento ai mezzi pubblici agli studenti. Ci mancherebbe altro! Il problema, lo ammetto molto personale, è che non capisco che diavolo ho votato alle ultime amministrative. O perlomeno sono sempre più convinto che mettere e riempire le caselline “destra – sinistra” non abbia più alcun senso. (altro…)

Politica e guadagni

Sono tempi di critica ai privilegi della politica, soprattutto dal punto di vista dei guadagni. In realtà sarebbe necessario ripensare la partecipazione politica in Italia tuot court, magari prendendo ad esempio cosa succede negli altri Paesi. Mi ha sempre colpito, ad esempio, cosa accade negli Stati di rito anglossassone dove i leader politici considerano l’accesso alle posizioni di potere come una fase della propria vita dove guadagnare popolarità e competenza che daranno successivamente frutti economici di una certa importanza. In sostanza la posizione di potere all’interno delle amministrazioni pubbliche non si traduce in ricchezza. Lo Stato, anche ad alti livelli, non paga, mentre sarà il mercato privato attraverso le successive collaborazioni, libri, conferenze, cooptazione in consigli di amministrazione per dirne qualcuna, a provvedere al benessere economico del politico che ha impiegato una porzione della propria vita a servizio, appunto, del bene pubblico e per un periodo di tempo generalmente molto meno sostanzioso rispetto a quello italiano. (altro…)

Chirurgia politica: ubi pus ibi evacua

Non ho nessuna preclusione verso coloro che hanno condotto la politica italiana nella cosiddetta “prima repubblica”. Non sono nemmeno un fan di rottamatori di ultima generazione. Ma se il media per eccellenza, la TV, ci manda in una sera tutti insieme Paolo Cirino Pomicino, Gianni De Michelis, Maurizio Sacconi, Matteo Renzi e via discorrendo, capirete lo sconforto. Sconforto perchè alla fine è proprio la Tv che si assume oggi il compito di formare le pubbliche coscienze, di indirizzare verso il nuovo, che ci porterà fuori dalla crisi, gran parte dei nostri cittadini. Siamo all’interno di una crisi davvero generale di cui, a mio modesto avviso, il deterioramento delle nostre risorse più preziose per la vita – tipo aria, acqua, fuoco – stanno subendo cambiamenti che si rifletteranno già sui nostri figli e noi continuiamo a credere che questi personaggi ci porteranno fuori dal degrado con nuove idee e nuovi modi di prendere decisioni politiche. Anche per questo è necessario oggi metterci la faccia e perseguire con tenacia un lavoro di pulizia dentro e fuori la politica che non ammette più tentennamenti o impegni da tempo estivo. esiste una massima in chirurgia che credo debba essere applicata senza cedimenti oggi, subito: ubi pus ibi evacua (dove c’è pus è necessario incidere e spurgare). E bisogna farlo subito, con coraggio.

Daniel Cohn-Bendit: l’Ecologia Politica

L’Ecologia Politica si basa su un semplice concetto: il valore del futuro. Diversamente dalle utopie tradizionali, non vuole sacrificare il presente per qualche domani luminoso, ma non vuole nemmeno perseguire questo modello assurdo che ci fa caricare sulle spalle dei nostri figli e dei nostri nipoti il peso dei nostri errori di gestione e impone loro di pagare i nostri debiti ecologici ed economici. La nuova ecologia politica ritiene che il futuro e il presente abbiano un valore identico e che sia pericoloso e immorale preferire l’uno all’altro. Tra oggi o domani, l’ecologia politica sceglie oggi e domani e si rifiuta di sacrificare i genitori per i figli o i figli per i genitori. Davanti al fortissimo aumento delle diseguaglianze nazionali ed internazionali, bisogna arrendersi all’evidenza: la soluzione del problema ecologico non è la fine della crescita dei livelli di vita, ma la decrescita delle diseguaglianze

La politica a lezione da Steve Jobs

Come molti ammiratori di Steve Jobs, del quale si rincorrono le notizie di una ripresa di  malattia, mi sono chiesto cosa effettivamente sia possibile imparare dalla sua esperienza di vita. E in tempi di vacche magre politiche, se esistesse un messaggio valido anche per chi si candidi ad ottenere un ruolo di direzione e di indirizzo nell’amministrazione della cosa pubblica. Tra le diverse risposte che riguardano aspetti molto personali e generali, almeno due appaiono significative ed utili alla nostra politica, anche nella loro semplicità. (altro…)

Questioni di uguaglianza

Qualcuno non riesce a capire come mai molti oppositori, seguaci dell’equità tra i cittadini, “amino” così tanto le aule di giustizie e il mondo della giurisprudenza in genere. Credo che qualche ragione si possa trovare nel fatto che le aule dei tribunali siano le uniche, nel nostro Paese dove stia scritto qualcosa sull’eguaglianza dei cittadini tipo “La legge è uguale per tutti”. Già, almeno per la legge c’è una speranza.

La politica e le élites

Una verità che spesso dimentichiamo nel riflettere sulla nostra condizione politica è quella che ci viene offerta dal testo di Sergio Fabbrini ” Addomesticare il Principe” uscito per i tipi di Marsilio. “Quando in un Paese si affermano leader che non dispongono delle qualità del comando – ci dice Fabbrini in conclusione – la prima responsabilità è delle élites che li hanno fatti emergere e non dei cittadini che li hanno votati”. La questione non è nuova e chiunque si sia occupato di scienza politica sa che esiste un filone di questa che afferma il ruolo centrale, appunto, delle élites in grado di “dirigere” la politica passando sopra la testa anche dei comuni “cittadini”. Ricostruire un’opposizione vincente potrebbe anche passare nell’archiviazione delle vecchie élites e, forse, costruendo un sistema che non porti all’espressione delle nuove dirigenze politiche attraverso altre élites.

Luca Cordero di Montezemolo e la perequazione sociale

Se qualcuno volesse risolvere il problema delle sperequazioni sociali per andare verso una più equa redistribuzione dei redditi, penso non possa fare molto affidamento sulla carta Luca Cordero di Montezemolo. Sembra infatti che l’ex Presidente della Fiat sia arrivato secondo nella classifica dei manager più pagati nel nostro Paese con 5,1 milioni € annuali, cioè sotto Tronchetti Provera (5,66 milioni €) e comunque sopra Marchionne, che si deve accontentare del quarto posto con 4,78 milioni €. Come risorsa di un eventuale coalizione di centrosinistra, credo non abbia come prima preoccupazione quella di dotare la gran massa dei lavoratori italiani di maggiori risorse nel portafoglio a spese di un calmieramento dei redditi di chi decide le politiche industriali del nostro Paese. Poco male, ma sarà giusto tenerne conto al momento opportuno.

Il Pd e gli altri

(…) Quello che rimane a fare la differenza, e a rendere debole il partito più forte del centro sinistra, è un dato di fatto che Bersani fa solo finta di non sapere: ai suoi possibili alleati, Di Pietro e Casini, non importa vincere. Anzi, in qualche modo perdere consente loro di continuare a rappresentare qualcosa di concreto. (…)

(continua su L’Unità online)