Non poteva essere altrimenti: Piero Fassino ha dichiarato di sostenere i 2 Sì al referendum sull’Acqua che si svolgeranno a giugno, sottolineando che ”l’acqua non è un bene di scambio, bensì bene d’uso pubblico che va difesa da chi governa”. Questo a mio avviso è un risultato importante arrivato anche grazie alla presenza degli Ecologisti di Piemont Europa Ecologia nella coalizione di centrosinistra che ha raccolto la sensibilità ai temi dell’ambiente. La battaglia non finisce comunque qui: bisognerà difendere la natura totalmente pubblica della SMAT e il sistema democratico delle scelte assunte da tutti i Comuni attraverso l’Assemblea dell’Autorità d’Ambito. L’acqua di Torino, infatti, è patrimonio comune di un’area più vasta rispetto ai confini daziari della città che va amministrata tenendo conto anche delle richieste che provengono dai territori da cui sorge, senza indulgere a richieste di possesso da parte di nessuno. Piemont Europa Ecologia vuole rappresentare anche nel nuovo Consiglio del Comune di Torino questa sensibilità e per questo chiede a tutti un voto per dare più forza al progetto di protezione del nostro territorio attraverso, sempre, il metodo dela democrazia partecipata.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
L’uccellino di Twitter pare abbia svolazzato incontrollato alle assise di Confindustria, unico rappresentante dell’informazione a riuscire a varcare le porte rigorosamente chiuse dell’incontro annuale degli imprenditori (leggi su Lettera 43). Non starò a commentare la potenza dei social network che tutti possono comprendere. Le notizie da rimarcare sono invece gli impegni – più o meno formali – che gli imprenditori vorrebbero prendersi tra cui quello dell’ambiente con maggiore attenzione ai costi dell’energia e lo sviluppo sostenibile come cultura, oltre le quote giovani nelle imprese, un piano nazionale per le lingue e battersi per numeri fissi a mandati politici. (altro…)
Chi è genitore di un ragazzo nella fascia di età tra gli 11 e i 17 anni probabilmente sa di cosa parla. Le nostre città non sono luoghi dedicati a loro. Sia chiaro, Torino è un luogo dove si vive bene e dove prima di lamentarsi dei servizi sarebbe utile guardare cosa succede in altre città. Ma mettere a fuoco le possibilità che si potrebbero offrire ai ragazzi di questa fascia d’età e ai loro genitori non credo sia un’esercizio inutile. Partendo da una considerazione: le famiglie più svantaggiate non possono usufruire di fatto di tutti i servizi disponibili. Soprattutto i settori sanitari sono un momento problematico che interessa aspetti diversi come le cure dentarie, oculistiche ginecologiche per non parlare delle difficoltà in settori meno conosciuti come la prevenzione dell’infezione da papillomavirus, andrologico e vaccinale che pure hanno a Torino presidi validi. (altro…)