Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
L’Italia è entrata in una fase di emergenza, in cui sono in gioco i risparmi degli italiani, i posti di lavoro, la tenuta del paese e la sua permanenza nella zona Euro. Da maggioranza e opposizione non arrivano però risposte adeguate.
Lunedì Luca di Montezemolo, in una lettera pubblicata su Repubblica, ha elencato cinque punti che “se attuati simultaneamente e accompagnati da un grande piano di rilancio dell’immagine internazionale dell’Italia, rappresenterebbero un valido argine alla speculazione, ridarebbero una prospettiva di crescita al paese e opererebbero nella direzione di una maggiore equità sociale”: (altro…)
In Europa è sotto gli occhi di tutti il fatto che i diversi Governi hanno reagito in maniera diversa alla crisi economica puntando, a mio modo di vedere, su strumenti anche sociali. Gran Bretagna, Germania ed altri hanno ottenuto ad esempio una disoccupazione giovanile molto inferiore a quella del nostro Paese continuando ad investire sul cosiddetto “capitale umano”; tutelano meglio il lavoratore tutelando in sostanza meglio il lavoro ad esempio finanziando il lavoro e non la disoccupazione. Certo il panorama d’oltralpe non è tutto rose e fiori ma certamente se la passano meglio di noi. Romano Benini ci indica un’interessante lettura dell’origine di queste politiche scegliendo la strada dell’incontro tra il socialismo riformista e il liberalismo che si sono riconosciute all’interno della famiglia europea del progressismo. (altro…)
(di Raoul Minetti via Italia Futura)
Quanto costa alla nostra economia questa sistematica incertezza nell’azione di politica economica del governo, in un momento di crisi come quello attuale? Si tende generalmente a pensare che i danni maggiori all’economia possano derivare da scelte di politica economica errate, sottovalutando così le gravi conseguenze economiche che ha l’incertezza stessa. Di recente, tuttavia, economisti e analisti individuano sempre più nell’incertezza sulle azioni di politica economica una determinante fondamentale di tassi modesti di crescita, di livelli alti di disoccupazione, di scarsi investimenti e consumi, nonché dell’instabilità dei mercati azionari. (…)
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Da sempre siamo più appassionati a capire cosa succede nel sistema nervoso produttivo del nostro territorio, rispetto al piccolo cabotaggio di magagne e prebende d’oro che in questi giorni stanno agitando Palazzo di Città a Torino. Che vengano riciclati e garantiti i vertici di Amiat o GTT è davvero un semplice problema politico che riguarda persone che permettono questo malcostume ed altre che ne usufruiscono. Queste persone usino quindi gli strumenti a loro disposizione e agiscano di conseguenza: noi, la prossima volta non daremo appelli quando sarà l’ora di valutarli e di mandarli a casa. Ciò che invece ci interessa veramente sono i movimenti nel mondo FIAT, che alla fine si possono riassumere nella completa perdita di centralità di Torino: la Fiat-Chrysler è una nuvola più compatta di quello che si pensi che sta velocemente omogeneizzandosi nei modi e nelle strategie di produzione con la testa pensante ormai fuori dall’Italia e con uno standard davvero globalizzato ed unificante dal Brasile agli Stati Uniti passando per Melfi. (altro…)
Il messaggio della giornata politica di oggi è che ci sarà un altro piccologiro di giostra. Non credo particolarmente lungo, ma comunque qualche mese per sistemare diverse cosette che non sono ancora a posto, sia nella maggioranza che nell’opposizione. Il governo “tecnico”, poi, è nei fatti tornato nelle tasche di chi l’aveva proposto e lo scenario vedrà i diversi navigli schierarsi in mare aperto e puntare le bocche da fuoco in direzioni quantomeno inaspettate, forse in un tutti contro tutti. Questo è il dato consegnatoci oggi e sta a noi ora capire cosa fare. Le opzioni infatti sono diverse e nelle diverse banchine c’è un gran via vai di persone che non sanno bene quale imbarco scegliere, una specie di “ammuina” dove chi è sopra corre sotto, chi a poppa va a prua, chi è sotto va a babordo in una confusione che, a ben guardare, sembra comunque abbastanza ben organizzata. (altro…)
(di Francesco Bonami via Italia Futura)
Nessuno ha il coraggio di dirlo, nemmeno noi, ma diciamolo. È arrivato il momento di ripartire da zero. L’Italia è come uno schermo di un computer congelato dove continua a girare la rotellina multicolore ma nulla si muove e qualsiasi tasto uno prema non succede nulla di nulla. La rotellina multicolore è la politica italiana, il governo ma anche l’opposizione. Stanno girando a vuoto nella speranza che qualcosa all’improvviso si sblocchi.
I tasti che sempre più forsennatamente premiamo sono quelli dei soliti luoghi comuni. Il tasto del ricambio generazionale. Il tasto di una nuova classe politica. Il tasto dello scandalo. Il tasto della magistratura. Il tasto del conflitto d’interessi. Il tasto dei sindacati. Il tasto della rottamatura etc. etc. (altro…)
( Via Verso Nord ) La rete di Verso Nord si rafforza e si allarga. Giovedì 22 settembre a Torino saranno presentati i comitati promotori di Piemonte al Centro. Come dice il nome, questa associazione vuole riportare la politica “al centro” dell’attenzione civile dell’Italia e si sente vicina alle analisi culturali e alle proposte politiche che stanno maturando, grazie al lavoro di altre associazioni come Verso Nord e soprattutto Italia Futura.
«Dopo l’assemblea tenutasi a Mogliano il 15 luglio», ricorda il portavoce di Verso Nord Alessio Vianello, «questo nuovo appuntamento ci consente di presentarci pubblicamente in Piemonte. La nascita di questi soggetti, federati con Verso Nord, conferma il collasso di un sistema politico che in regioni come Piemonte, Lombardia e Veneto fa perno sulla Lega e sul Pdl. L’asse del nord non passa più attraverso le maglie del potere leghista o del Pdl, forze che oggi rappresentano la conservazione e non quello sguardo europeo che tutti, cittadini e imprese, ci chiedono a gran voce».
All’appuntamento di Torino parteciperà una delegazione veneta, capeggiata dal senatore Maurizio Fistarol e dallo stesso Vianello.
Nel salone dell’Hotel Ambasciatori di Torino dlle ore 18.00 interverranno il senatore Nicola Rossi, economista, il professor Luca Ricolfi (editorialista La Stampa), Carlo Calenda, manager, braccio destro di Luca di Montezemolo in Italia Futura.
Esiste questa nuova alleanza, questa riproposizione dell’Ulivo d’antan con Partito Democratico, Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà che si sta lentamente affacciando, ma che non sembra suscitare entusiasmi da stadio. Sia chiaro, non ho nulla contro, ci mancherebbe, ma mi domando perchè non suscita nessuna passione, felicità, voglia di riscatto e di riappropriazione del futuro. Non credo che il problema sia la paura di non riuscire a governare: esiste certamente, ma credo che tutti abbiano fatto tesoro delle precedenti esperienze. Parlandone con alcuni amici sono giunto a qualche piccola conclusione, sicuramente parziali e di poca importanza. (altro…)