Nel nord della Germania è stato inaugurato lunedì scorso il più grande impianto eolico off-shore del Paese. Con 80 turbine e situato ad un centinaio di chilometri dall’isola di Borkum, ha iniziato a fornire una potenza di 400 megawatts che, tradotti in maniera comprensibile, potranno alimentare circa 400 mila famiglie. Molto semplicemente, nel momento in cui i tedeschi decidono di “uscire” dal nucleare, fanno ciò che è necessario e cioè costruiscono centrali a basso impatto ambientale per recuperare l’energia che nel tempo verrà a mancare con la dismissione della fissione nucleare. Tutto qui.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Non è solo un problema di sicurezza, ma anche di adeguamento tecnologico e prospettive future se il nucleare sta segnando il passo in Europa con l’uscita da questo tipo di produzione di Svizzera, Germania e Giappone. Anche la Siemens ha rinunciato ad impegnarsi in questa produzione. Comunque oggi la realtà è quella segnalata dall’Autority europea, con bassi margini di sicurezza anche per il nostro, confinante, Paese. Leggi l’articolo su Repubblica
Gianluca Susta ha ricevuto una risposta molto importante alla sua interrogazione urgente rivolta al Parlamento Europeo sul deposito di stoccaggio di materiale radioattivo a Saluggia. In sostanza secondo la Commissione Europea ha affermato che le autorità italiane devono presentare alla Commissione il progetto relativo all’attivazione del deposito per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi denominato “D2″, affinchè stabilisca se le operazioni svolte siano suscettibili di provocare contaminazioni radioattive delle acque, del suolo o dello spazio aereo di un altro Stato membro, ed esprima quindi il proprio parere (art. 37 del trattato Euratom). Infine la stessa Commisione deve esprimersi verso gli Stati Membri con un proprio parere sugli investimenti in relazione a progetti riguardanti il nucleare, iquali devono essere comunicati almeno tre mesi prima della stipula dei contratti con i fornitori o tre mesi prima comunque dell’inizio dei lavori. Il problema nel caso i Saluggia sta nel non piccolo particolare che la Commissone almomento non ha ricevuto alcuna comunicazone del progetto del deposito nucleare D2 della Sogin a Saluggia, e questo non è accettabile per la prosecuzione dei lavori. Soprattutto a Saluggia, area certamente già sottoposta ad inquinamento nucleare.
Margherita Hack ha profondamente ragione. Lo dico come antinuclearista da sempre. La sostanza del suo discorso è che questo nucleare è troppo pericoloso, inapplicabile,costoso e poco democratico. Ma tutto ciò non deve assolutamente bloccare la ricerca scientifica, anche quella nucleare. Perchè se un domani la fusione fredda, il nucleare al torio o altri sviluppi simili raggiungeranno la possibilità di produzione di energia in maniera sicura e senza scorie, non vedo perchè non dovremmo sfruttarla. Questa è l’insidia che è necessario sottolineare e su cui bisognerà comunque lavorare dopo, con o senza la vittoria del referendum. Questo non è un referendum contro la scienza e le sue applicazioni, sia chiaro a tutti. Perchè proprio la ricerca scientifica sarà l’unica possibilità dataci per affrontare il futuro. Refrendum SI, dunque e soprattutto per migliorare la ricerca. Perchè questo è un referendum, tolta la tara, per la riaffermazione dei beni pubblici, beni comuni a cui nessuno, negli ultimi anni sembrava più credere.
(via l’Unità) Gli oncologi italiani si schierano compatti contro il nucleare. Come anticipato nei giorni scorsi, arriva oggi dal congresso Asco di Chicago, il più importante incontro mondiale di oncologia, l’appello dell’Aiom, l’associazione italiana di oncologia medica, a votare sì al referendum del 12 e 13 giugno. «Il nucleare è la cosa più cancerogena che esista – sottolinea il presidente dell’Aiom Carmelo Iacono – e non è controllabile, come ha dimostrato Fukushima. Lasciamo stare le centrali, puntiamo sulle energie alternative, che sono poco inquinanti e non presentano i rischi enormi per la salute che ha il nucleare». (altro…)
Secondo Chicco Testa nella trasmissione Annozero, il Dr. Ignazio Marino, dopo aver dichiarato che subito dopo Chernobyl si sarebbero verificati 4000 casi di tumore alla tiroide, avrebbe omesso che non tute quelle persone non sarebbero morte. Farei fare una piccola passeggiata al Dr. Testa in qualche normale reparto di oncologia, chirurgia, urologia e via discorrendo, per comprendere la gravità della sua affermazione. Comprendere cioè tutto quello che deve attraversare un malato oncologico, la sua famiglia, i suoi amici dalla diagnosi alla cura. Comprendere come spesso la vita di un paziente malato di cancro significa perdere anche il proprio ruolo nella società, vivere l’instabilità economica, non poter programmare spesso a lungo termine la propria vita e coinvolgere in questa incertezza anche le persone più care. Ed anche se si vuole essere cinici, basterebbe comparare i costi della prevenzione da questo disastro con quelli impegnati per fronteggiare queste malattie. Mi sembra che comunque con certe affermazioni come quella di Chicco Testa, si sia passato il limite.
La cosa buona di questa decisione della Cassazione sul Referendum “nucleare” è che la decisione su una questione così importante verrà presa dalle persone. Non sarà quindi un Presidente del Consiglio, un Capo di Stato o qualsiasi altra carica – a prescindere dal colore politico – a decidere in splendida solitudine, ma saranno i cittadini italiani, che dovranno uscire da una storica predisposizione alla pigrizia “politica” e pensare per un momento che potranno incidere sulla propria vita e futuro in prima persona. Certamente con un limite che è il solito: è possibile che tuti quelli che non voteranno e faranno mancare il quorum decidano, di fatto, per tutti.
Comunque vada, pochi o molti, grazie per aver votato Piemont Europa Ecologia. Grazie perchè non è facile fa conoscere un simbolo nuovo e comprendere cosa si muove all’interno di una nuova esperienza che continuerà nella Costituente Ecologista per una nuova idea di come “fare” ambiente. Ma ora viene comunque il bello perchè l’impegno non si spegne ma si attiva per i referendum che, speriamo, voteremo a giugno. Da certi punti di vista il traguardo è persino più importante e potrebbe davvero causare cambiamenti del nostro “stile” vita: pensate all’acqua privatizzata, al nucleare che taglia le gambe alle energie rinnovabili ed a un Paese “legittimemente impedito”. Nuovi impegni, dunque, e nuove energie di cui abbiamo bisogno tutti e a cui invitiamo tutti…
A due mesi dal terribile terremoto in Giappone, a Fukushima le pompe continuano a lavorare a pieno ritmo, nei giorni scorsi la società elettrica di Tokio (la ormai ben nota Tepco), ha aumentato da sei a otto il numero di tonnellate di acqua iniettata ogni ora nel nucleo del reattore numero 1,. Si tratta del primo reattore andato in tilt, il primo in cui sono state aperte le valvole dando avvio alla contaminazione dell’ambiente esterno. Nove tonnellate vengono pompate nel gruppo 3 dove nei primi dieci giorni di maggio la temperatura si è alzata di 30 gradi a dimostrazione di quanto sia ancora instabile il reattore, molto alti i livelli delle radiazioni, registrate a 700 millisievert, che non permettono agli operatori più di venti minuti di autonomia (Japan Atomic Industrial Forum, 10/5/2011 Earthquake Report 77). (altro…)