Esiste un piccolo riflesso condizionato che si palpa in questi giorni dopo l’affidamento a Mario Monti del governo del nostro Paese: che basti lui a cambiare l’Italia. Ciò non è chiaramente possibile nè augurabile. Tra i suoi compiti quello che forse mi appare più reale è il tentativo di mettere tutti noi in condizioni di poter vivere in un Paese diverso, di creare una cornice all’interno della quale dobbiamo essere noi, con le nostre azioni ed il nostro lavoro, a costruire un’Italia diversa. Molte cose e certamente condivisibili sono state dette e la passione per il nostro Paese e la sua politica mi spinge a irne almeno quattro anche dal mio punto di vista. Quattro capoversi per completare un nuovo programma. (altro…)
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Di Gianluca Susta, europarlamentare e Presidente di Piemonte al Centro
Chiedo scusa se prendo a prestito da “VIA COL VENTO” la sua frase più famosa per salutare Mario Monti, primo Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana dopo l’esperienza berlusconiana.
Con gli altri Colleghi italiani del Gruppo S&D al Parlamento Europeo ho incontrato il Prof. Monti qualche mese fa su un tema a Lui caro – il completamento del mercato interno nell’Unone Europea – che sicuramente rappresenterebbe una delle risposte più utili alla (parziale) recessione che si va profilando in Europa. (altro…)
Il Pdl brucia Mario Monti a fuoco lento e cresce il fronte per bocciare la sua candidatura alla Presidenza del Consiglio. La paura di ritrovarsi senza la Lega in coalizione nelle prossime tornate elettorali sta compattando i frondisti berlusconiani nel portare al Quirinale il nome di Lamberto Dini come proposta a Giorgio Napolitano. Lo stesso Partito Democratico lancia palle infuocate nel caso tale proposta venga formalizzata. Insomma il caos sembra regnare sovrano e i richiami al senso di responsabilità delle forze politiche che in queste ore si moltiplicano non sembrano sortire nessun effetto.
Come Piemonte al Centro noi sosteniamo la necessità della costituzione di un nuovo Governo anche presieduto da Monti. Se le ragioni possono essere diverse e andare dalla ricostruzione di una credibilità internazionale per il nostro Paese alla necessità di far uscire presto l’Italia dall’angolo del dissesto economico attraverso le competenze che possediamo, una ragione più delle altre ci spinge ad appoggiare questa soluzione: la nostra vicinanza al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In un momento di cambiamento di sistema, a cui volenti più che nolenti stiamo assistendo, la Costituzione assegna al Presidente della Republbica una funzione non solo di salvaguardia nazionale, ma di azione politica e di garanzia che Giorgio Napolitano svolge in maniera perfetta. Non è quindi solo un problema semplicemente politico e di affinità ideale, ma soprattutto di rispetto delle regole e loro messa in opera più efficace e produttiva per il nostro Paese. Ciò non si sovrappone alla sovranità popolare, ma anzi deve creare le condizioni per l’esprimersi più libero e fuori dai ricatti provenienti da ogni parte del voto popolare. Chiaramente un tale governo dovrà procedere al più presto a rendere attive le richieste di risanamento che più che dall’Europa, provengono dai cittadini della nostra nazione e quindi avere un perimetro temporale congruo ma non troppo dilazionato nel tempo. Un intervento direi quasi chirurgico: tempestivo, qualificato, veloce e risolvente, tale da permettere a tutti noi con il nostro lavoro e le nostre capacità, che pure sono tante, di guarire il nostro Paese senza soffermarci troppo nel lagnarci del passato più recente, sicuramente da dimenticare in fretta. Un Governo, quindi, non tanto di Mario Monti ma voluto e garantito dal nostro Presidente della Repubblica nel rispetto della Costituzione che ci lega e ci fa essere Italia. Il Governo della Costituzione.