François Mitterand

Moderniser

«Che cosa abbiamo fatto? Che cosa abbiamo trovato? Lo riassumerò in cinque definizioni rapide: una società bloccata: una classe dirigente rinchiusa su se stessa e sui suoi privilegi, il privilegio del potere e il privilegio del denaro (…). Una classe dirigente rinchiusa su se stessa e delle ineguaglianze che andavano crescendo: sociali, fiscali, economiche, culturali, per non tacere di altre. Quale era il secondo carattere che, nel 1981, colpiva immediatamente chiunque guardasse bene in faccia lo Stato della Francia? Una società bloccata, ho detto, e aggiungo un potere statale dirigista, con i suoi corollari: la burocrazia, la centralizzazione. Ovunque, da tutte le parti dell’orizzonte politico di eri e di oggi, non erano il piano né l’organizzazione della libertà del lavoro (…) e neppure il libero mercato che dominavano, ma qualcosa di indefinibile e che si può semplicemente chiamare «dirigismo». Molti condannavano il socialismo ma difendevano il dirigismo senza regole e senza legge. Di fatto, a causa di un potere esercitato da pochi, la nazione era senza garanzie e voi ne avete sofferto. In terzo luogo, abbiamo trovato una economia in declino (…). La quarta parte del paesaggio che abbiamo trovato, era costituita da un gran numero di libertà compromesse. Una giurisdizione di eccezione, tribunali inventati, a disposizione del potere esecutivo, estranei alle regole fondamentali della Dichiarazione dei diritti dell’uomo. Era il rifiuto di elargire o di conquistare nuove libertà, e penso in particolare al settore audiovisivo. (continua)

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