Nell’impasse generale qualcosa si muove soprattutto riguardo uno dei veri nodi di questa “strana” legislatura. Stefano Esposito (Pd) ha promosso insieme a Francesco Verducci e Gianluca Susta, un disegno di legge per l’abrogazione dell’attuale “Porcellum” ed il ritorno veloce al precedente sistema, il “Mattarellum” che prevede un sistema maggioritario misto per l’elezione dei Parlamentari assegnando il 75% dei seggi attraverso collegi uninominali (e il restante 25% con liste proporzionali). Ed è proprio la necessità di “fare presto” che ha convinto i proponenti a rompere gli indugi e riproporre quello che in fondo moltissimi italiani auspicano. Nelle stesse parole di Esposito “ovviamento non è il migliore sistema in assoluto, ma è sicuramente la cosa più rapida che si possa fare”. “I recenti risultati elettorali che ci hanno condotti in una situazione di ingovernabilità” – continua Esposito – ”confermano come l’attuale legge basata su liste bloccate e due diversi premi di maggioranza a Camera e Senato è una ‘porcheria’ che non può più in alcun modo essere difesa: una legge costruita appositamente per impedire una vittoria elettorale netta ha reso possibile l’affermarsi di un paralizzante tripolarismo. Se davvero tutte le forze politiche sono convinte, senza riserve mentali, che la vera priorità della XVII legislatura (indipendentemente dalla sua durata) sia la riforma elettorale, allora non serve inventarsi tavoli di lavoro coinvolgendo gli sherpa dei vari partiti in estenuanti quanto inconcludenti negoziazioni.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
In sostanza sta succedendo questo: qualcuno, all’interno del Partito Democratico, vorrebbe proporre un referendum per la modifica della legge elettorale. Dopo qualche giro di opinioni diversi maggiorenti dello stesso Partito, compresa la sua Presidente, pensano che l’idea poi non sia così male. Comunque ci pensa il Segretario dello stesso Partito a rimettere le cose a posto: “Mi stupirei se i dirigenti del Pd promuovessero un referendum” dice – “il Pd non promuove referendum, perché si tratta di strumenti della società civile. Il Pd può appoggiare un referendum, ma non promuoverli se vogliamo avere un buon equilibrio tra partiti e società civile”. Appunto. Ma è triste.