Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Piemonte al Centro e l’Ulivo

Esiste questa nuova alleanza, questa riproposizione dell’Ulivo d’antan con Partito Democratico, Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà che si sta lentamente affacciando, ma che non sembra suscitare entusiasmi da stadio.  Sia chiaro, non ho nulla contro, ci mancherebbe, ma mi domando perchè non suscita nessuna passione, felicità, voglia di riscatto e di riappropriazione del futuro. Non credo che il problema sia la paura di non riuscire a governare: esiste certamente, ma credo che tutti abbiano fatto tesoro delle precedenti esperienze. Parlandone con alcuni amici sono giunto a qualche piccola conclusione, sicuramente parziali e di poca importanza. (altro…)

Giovani precari italiani

Questa settimana l’Economist ha pubblicato dei dati da far rabbrividire chiunque avesse un po’ di senso del bene pubblico, di senso del futuro. Non solo la disoccupazione giovanile in Italia è ai massimi storici, a circa il 30%. Non solo i giovani e gli adulti non anziani hanno in maggioranza un lavoro precario e sono i primi a esser licenziati in qualsiasi azienda pubblica o privata. La conseguenza terrificante di questo processo è che l’Italia è il paese dell’OCSE con il maggior numero di giovani tra i 15 e i 24 anni che non fanno nulla, i cosiddetti “scoraggiati”

Continua a leggere su Italia Futura l’articolo di Marco Simoni

Il contratto a tutele crescenti davanti all’Europa

(via Italia Futura) Oggi i rappresentanti di sette diverse organizzazioni culturali, sociali e politiche – tra cui Italia Futura – espongono al governo UE i motivi per cui il regime di apartheid fra protetti e non protetti che caratterizza il tessuto produttivo italiano deve considerarsi incompatibile con l’ordinamento comunitario.

Tutti a tempo indeterminato, a tutti le protezioni essenziali, ma nessuno inamovibile; e a chi perde il posto un robusto sostegno economico e investimento sulla sua professionalità, in funzione della rioccupazione più rapida possibile. Di tutto questo nella manovra-bis varata con il decreto-legge di Ferragosto non si trova nulla. L’obiettivo della nostra iniziativa è costringere il Governo e il Parlamento italiani a ridisegnare un diritto del lavoro capace di applicarsi veramente ad almeno 18 milioni e mezzo di lavoratori sostanzialmente dipendenti, e non soltanto a 9 milioni, come accade oggi. (altro…)

Piemonte al Centro: più Europa per uscire dalla crisi

Piemonte al Centro inizia la sua attività con un evento pubblico che si terrà Giovedì 22 Settembre presso l’Hotel Ambasciatori in C. Vittorio Emanuele II 104 a partire dalle ore 18.00. Coordinato dall’europarlamentare Gianluca Susta, l’evento vedrà gli interventi del Sen. Nicola Rossi che ha presentato gli emendamenti alla finanziaria ed elaborato la “contromanovra” di Italia Futura; del Prof. Luca Ricolfi sociologo ed editorialista politico, di Carlo Calenda collaboratore di Luca di Montezemolo e presente nel board di Italia Futura. Piemonte al Centro, associazione politica facente parte della rete di Verso Nord ispirata da Massimo Cacciari e in stretta colaborazione con Italia Futura, si inserisce quindi nel dibattito politico-economico con proposte ancorate alla dimensione europea, ineludibile come continuamente segnalato dagli osservatori politici di diversa scuola e tendenza politica e mantenendosi particolarmente vigile alle ripercussioni sul nostro territorio delle diverse soluzioni dibattute.  Porterà il suo saluto Piero Fassino, Sindaco della Città di Torino.

Le proposte di Italia Futura per la sanità

Molti Paesi europei, nonostante il terribile momento finanziario, stanno immettendo più risorse in sanità ma, ovunque, l’aumento degli investimenti risulta del tutto insufficiente a soddisfare l’aumento stabile nei bisogni e nella domanda. L’Italia ha conseguito, negli ultimi decenni, importanti risultati in campo sanitario, come confermato dal notevole aumento dell’aspettativa di vita e dalla diminuzione progressiva della mortalità. Tuttavia esistono forti motivi di insoddisfazione testimoniati da:

- crescita delle disuguaglianze nelle condizioni di salute dei cittadini, sia geografiche che economico-sociali;

- enorme disequità nei servizi sanitari erogati, nell’accesso, nei risultati e frequente percezione di scarsa qualità dei servizi sanitari da parte dei cittadini, soprattutto in alcune Regioni;

- sprechi nell’uso delle risorse e rischi per la sostenibilità del sistema;

- incapacità nel prevenire il prevenibile. (altro…)

Dove sta il Pd? Montezemolo bombarda Bersani

Duro botta e risposta tra Pier Luigi Bersani e Luca Cordero di Montezemolo. «Chi vuole solo farsi largo bombardando a destra e sinistra, non è utile al Paese», ha attaccato il segretario del Pd. Accusando il presidente della Ferrari e «tutto quel mondo» che nell’agone politico sceglie la via del «terzismo», senza «spiegare da che parte sta». Tanti cittadini «aspettano di sapere dove sta il Pd», è stata la risposta piccata di Montezemolo.

Continua a leggere su Lettera 43

Montezemolo – Casini: acqua e olio

Montezemolo ed il Terzo polo di Casini-Fini-Rutelli sarebbero due cose diverse secondo Andrea Romano, direttore di Italia Futura e collaboratore di Luca Cordero di Montezemolo. “Noi con il Terzo polo non abbiamo nulla a che fare: con tutto il rispetto, facciamo un lavoro diverso, e non abbiamo mai partecipato ai loro vertici. Associare la nostra realtà con quela di Casini e Fini in questa fase è come mettere insieme l’acqua con l’olio: elementi diversi, impossibile amalgamarli.” Romano non risparmia nemmeno il Pd: “Il Cavaliere è in difficoltà, e proprio per questo mi colpisce in questa fase il silenzio dei riformisti del Pd”.  Maggiori dettagli qui

Beni culturali: il pubblico non ha paura del privato

Andrea Carandini non è certamente l’ultimo venuto per ciò che riguarda la conoscenza dei beni culturali italiani e bene ha fatto Luca Cordero di Montezemolo a farlo intervenire nel convegno “Cultura, orgoglio italiano” di Italia Futura. Così come bisogna riflettere sulle parole dell’archeologo che rileva immediatamente come l’Italia stanzi 50 milioni di euro per la tutela dell’intero patrimonio storico-archeologico-artistico mentre il Louvre da solo ne ottiene 227. Per non parlare di esempi quali il nostro Colosseo che ha 5 milioni di visitatori l’anno e 34 dipendenti divisi in due turni e ogni anno il personale dell’amministrazione dei beni culturali diminuisce di circa 800 unità. Bisogna riflettere non potendosi più avere dubbi sul fatto che la collaborazione con il privato è ormai divenuto un elemento vitale ed è quindi necessario favorire le sponsorizzazioni e gli accordi anche con un aumento degli sconti fiscali, senza per questo far passare questo patrimonio in mani non pubbliche. A tal fine è precisa la sottolineatura del segretario generale dei Beni Culturali Roberto Cecchi per cui: “il pubblico deve garantire i livelli essenziali per la tutela. Il privato invece deve sapere che un investimento in cultura è un investimento che produce reddito ed è una prospettiva concreta nel nostro Paese