(…) Alla nuova stagione politica che si aprirà gli italiani vogliono partecipare con spirito civico e passione per ricostruire la nostra democrazia. Ripristinare una politica forte, autorevole e credibile è la vera sfida che ci attende nel prossimo anno.
Quando le scadenze istituzionali porteranno nuovamente i cittadini alle urne, l’offerta elettorale dovrà essere composta da una nuova leva di idee e classi dirigenti che si contenderanno il consenso democratico lasciandosi alle spalle una stagione fallimentare.
In nessun caso gli italiani accetterebbero di veder tornare gli stessi protagonisti che hanno condotto il paese a questa situazione. Rinnovare profondamente la classe dirigente politica rimane per l’Italia una priorità assoluta.
Anche per questo le prossime elezioni non saranno una tappa di routine, ma un appuntamento storico che dovrà aprire una nuova stagione della nostra vita pubblica.
Nel 2012 l’impegno di Italia Futura sarà rivolto in questa direzione, promuovendo quella svolta di programmi e persone che l’Italia si merita.(…)
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
La questione delle liberalizzazioni più o meno mancate svela diversi paradossi che vanno al di là dell’argomento. Diversi eponenti politici le avrebbero volute, ma non sono state in grado di farle a tempo ed ora pur avendone la possibilità. Così come chi si dimostra oggi molto pugnace contro le lobby, in passato le ha assecondate e ne è rimasto impigliato anche solo per semplici rendite elettorali. Ma il paradosso più lampante è che un Governo tecnico, che dovrebbe essere svincolato dalla ricerca del consenso, trova una insormontabile difficoltà nel metterle in atto. Sia chiaro: è necessario avere il voto favorevole di quelle forze che ieri non sono riuscite a realizzare i provvedimenti oggi al vaglio del passaggio parlamentare. E infatti il paradosso non sta qui. La lezione che viene fuori è quella che tra le righe coglie Dario Di Vico sulle colonne del Corriere della Sera: “ e allora se il governo ha dovuto, almeno per ora, ritirarsi il motivo è sempre lo stesso, i modernizzatori non hanno un “popolo” da mobilitare mentre le lobby fanno presto a minacciare la paralisi del traffico o dell’aspirina. Un altro vero paradosso, nel preciso momento in cui Mario Monti e la sua squadra vengono accusati di essere a loro volta i paladini, gli esecutori materiali degli interessi, appunto, delle lobby. Ma ritornando alle considerazioni di qualche riga sopra, questo è esattamente il compito che ci proponiamo come Piemonte al Centro, da alcuni, giustamente, considerato un avamposto politico di Italia Futura, cioè mobilitare e dare voce al popolo dei “modernizzatori” che pensano all’Italia come una grande Paese bloccato da interessi corporativi da superare nel più breve tempo possibile per far spazio a tutti coloro che attraverso la capacità e il merito vogliono far uscire dal pantano e mettere in moto le energie presenti oggi nel Belpaese. Un paradosso anche questo, dopo anni in cui ci siamo cullati nell’idea che non c’era bisogno di essere diretti da chi ha più capacità, rettitudine, merito.
Ieri sera Andrea Romano, Direttore della Fondazione Italia Futura presieduta da Luca Cordero di Montezemolo, è stato ospite a Biella di Piemonte al Centro, l’Associazione presieduta da Gianluca Susta, per un incontro sull’attuale situazione politica e sulle prospettive del nostro Paese ai tempi del Governo Monti. Ne è emerso un quadro certamente complesso con motivi comunque di speranza nel rilancio soprattutto alla luce della competenza del nuovo esecutivo e della perfetta conduzione della crisi del Presidente Giorgio Napolitano.
Da sottolineare i motivi forti della proposta di Italia Futura e di Piemonte al Centro che, come ribadito da Andrea Romano necessitano di uno Stato più “leggero” e meno soffocante nelle politiche economiche e più efficace ed efficiente nell’esercitare competenze che devono rimanere forti come la giustizia, la sicurezza, l’istruzione e la sanità. In materia fiscale il direttore di ITALIA FUTURA ha ricordato le numerose iniziative e proposte della Fondazione per la riduzione della pressione fiscale suimprese e lavoro con la compartecipazione dei grandi patrimoni nel sostenere il risanamento.
Romano, infine, ha posto l’accento sulla necessità di superare un clima politico caratterizzato dallo scontro tra berlusconismo ed antiberlusconismo, sull’inadeguatezza delle proposte ed azione politica dell’opposizione e dimostrando come esista oggi la richiesta e lo spazio per una nuova offerta politica in grado di assumere responsabilmente le richieste del nostro Paese, perseguendo anche il programma di governo presentato dal Governo Monti in Parlamento, programma che non trova adeguata rappresentanza negli attuali schieramenti.
(di Francesco Bonami via Italia Futura) Lo sblocco di una crisi che non era soltanto politica ed economica ma anche d’identità del nostro paese non può non darci, per quantoprudente e moderato, sollievo. Tuttavia la vera sfida inizia adesso.
Una sfida che deve partire prima di tutto da unprofondo esame di coscienza di ognuno di noi come individui e cittadini che forse involontariamente e passivamente abbiamo lasciato che il paese finisse nelle mani di chi è stato incapace di assumere il ruolo che legittime elezioni gli avevano conferito. Un ruolo al servizio della comunità sociale e non alla mercè della comunità politica e d’interessi personali o di casta. (altro…)
(di Raoul Minetti via Italia Futura)
Quanto costa alla nostra economia questa sistematica incertezza nell’azione di politica economica del governo, in un momento di crisi come quello attuale? Si tende generalmente a pensare che i danni maggiori all’economia possano derivare da scelte di politica economica errate, sottovalutando così le gravi conseguenze economiche che ha l’incertezza stessa. Di recente, tuttavia, economisti e analisti individuano sempre più nell’incertezza sulle azioni di politica economica una determinante fondamentale di tassi modesti di crescita, di livelli alti di disoccupazione, di scarsi investimenti e consumi, nonché dell’instabilità dei mercati azionari. (…)
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«La protesta dei giovani indignati è per molti aspetti comprensibile. Non c’è dubbio che il problema dei giovani oggi sia ‘il’ problema di questo Paese». Così Luca Cordero di Montezemolo Presidente di Italia Futura, ha risposto alle domande dei giornalisti a margine di un convegno organizzato dall’Associazione sul tema della sanità.
Un giovane su quattro, ha ricordato Montezemolo, « oggi non ha lavoro e la non crescita colpisce proprio i giovani. Sento tanto parlare di problemi dei giovani e di precariato, ma poi non vedo delle azioni tendenti ad affrontare veramente questo problema. La questione giovani rappresenta un tema fondamentale e dobbiamo affrontarlo poichè un Paese che non investe nei giovani è un Paese che si assume una grandissima responsabilità verso il futuro». Dall’altro lato, ha rilevato Montezemolo, « auspico che i giovani, che sono già straordinariamente impegnati nel volontariato, si avvicinino di più alla politica, nel senso di cosa pubblica. Questo perchè il futuro è loro e devono dare un contributo».
(di Francesco Bonami via Italia Futura)
Nessuno ha il coraggio di dirlo, nemmeno noi, ma diciamolo. È arrivato il momento di ripartire da zero. L’Italia è come uno schermo di un computer congelato dove continua a girare la rotellina multicolore ma nulla si muove e qualsiasi tasto uno prema non succede nulla di nulla. La rotellina multicolore è la politica italiana, il governo ma anche l’opposizione. Stanno girando a vuoto nella speranza che qualcosa all’improvviso si sblocchi.
I tasti che sempre più forsennatamente premiamo sono quelli dei soliti luoghi comuni. Il tasto del ricambio generazionale. Il tasto di una nuova classe politica. Il tasto dello scandalo. Il tasto della magistratura. Il tasto del conflitto d’interessi. Il tasto dei sindacati. Il tasto della rottamatura etc. etc. (altro…)
Pare che il nuovo Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, voglia costruire un proprio movimento. L’obiettivo principale sarebbe quallo di contrastare la discesa in campo dei miliardari come Montezemolo e Profumo, oltre a costruire un’alternativa a Silvio Berlusconi. Lo sforzo sarebbe comunque indirizzato a raccogliere gli “indignados” italiani e tutti coloro che vogliono far politica al di fuori dei partiti, rimanendo nel campo del centrosinistra. Ma non si tratterà di un nuovo partito e l’attenzione è focalizzata anche al movimento Uniti contro la crisi. (altro…)
( Via Verso Nord ) La rete di Verso Nord si rafforza e si allarga. Giovedì 22 settembre a Torino saranno presentati i comitati promotori di Piemonte al Centro. Come dice il nome, questa associazione vuole riportare la politica “al centro” dell’attenzione civile dell’Italia e si sente vicina alle analisi culturali e alle proposte politiche che stanno maturando, grazie al lavoro di altre associazioni come Verso Nord e soprattutto Italia Futura.
«Dopo l’assemblea tenutasi a Mogliano il 15 luglio», ricorda il portavoce di Verso Nord Alessio Vianello, «questo nuovo appuntamento ci consente di presentarci pubblicamente in Piemonte. La nascita di questi soggetti, federati con Verso Nord, conferma il collasso di un sistema politico che in regioni come Piemonte, Lombardia e Veneto fa perno sulla Lega e sul Pdl. L’asse del nord non passa più attraverso le maglie del potere leghista o del Pdl, forze che oggi rappresentano la conservazione e non quello sguardo europeo che tutti, cittadini e imprese, ci chiedono a gran voce».
All’appuntamento di Torino parteciperà una delegazione veneta, capeggiata dal senatore Maurizio Fistarol e dallo stesso Vianello.
Nel salone dell’Hotel Ambasciatori di Torino dlle ore 18.00 interverranno il senatore Nicola Rossi, economista, il professor Luca Ricolfi (editorialista La Stampa), Carlo Calenda, manager, braccio destro di Luca di Montezemolo in Italia Futura.