Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Wikileaks. Il video di Al Jazeera

Ecco il video di sei minuti che Al Jazeera ha pubblicato su You tube sulle rivelazioni di Wikileaks

Iraq. Wikileaks pubblica i segreti militari

Al Jazeera ha rotto l’embargo ed ha cominciato  pubblicare le rivelazioni di Wikileaks sulla guerra in Iraq, preannunciando “la più grande rivelazione di segreti militari di tutti i tempi”. Le testate coinvolte nella pubblicazione dei documenti sarebbero molte: See TBIJ, IBC, Guardian, Spiegel, NYT, Le Monde, Al Jazeera, Chan4, SVT, CNN, BBC  ed altre ancora. “Il Post” offre la possibilità di seguire “in progress” le notizie che stanno ormai circolando sulla rete in maniera “virale”. Particolarmente attivo il Guardian che scrive:

Una fosca immagine dell’eredità britannica e statunitense in Iraq è stata rivelata da un’enorme mole di documenti americani che dettagliano casi di tortura, esecuzioni sommarie e crimini di guerra.
Quasi 400 mila rapporti sul campo dell’esercito americano sono stati consegnati al Guardian e a un gruppo di altre organizzazioni editoriali internazionali da parte del sito Wikileaks.
L’archivio digitale presumibilmente proviene dallo stesso analista dissidente dell’intelligence americana che si ritiene avesse diffuso un lotto più piccolo di 90 mila rapporti che riferivano di scontri sanguinosi e uccisioni di civili nella guerra afgana.
I nuovi documenti mostrano come:

- Le autorità americane mancarono di indagare su centinaia di rapporti di abusi, torture, stupri e persino  omicidi da parte della polizia irachena e di soldati le cui condotte appaiono sistematiche e solitamente non perseguite.

- Un elicottero americano coinvolto in un noto incidente a Baghdad avesse già ucciso dei ribelli iracheni dopo che avevano cercato di arrendersi.

- Più di quindicimila civili siano morti in incidenti finora non noti. Le autorità americane ed inglesi hanno sostenuto che non esistesse nessun documento ufficiale sulle vittime civili ma questi rapporti registrano 66.081 morti di non combattenti e un totale di 109.000 vittime.

Ecco il lancio su youtube di al Jazeera