aidsLa National Childbirth Trust, la principale organizzazione inglese che si occupa di maternità e pediatria, ha smentito l’informazione di aver consigliato di rimandare la ricerca di gravidanze nell’attuale momento di pandemia di influenza suina H1/N1. Il caso è stato chiuso con l’accusa alle agenzie giornalistiche di aver travisato le raccomandazioni dell’Istituto, interpretando male le notizie che continuano a girare in diversi Paesi su casi di aborti spontanei e complicazioni durante la gravidanza. In realtà tutto sarebbe partito da una falsa interpretazione di uno studio comparso su “The Lancet” a finme luglio che rimarcava una maggiore percentuale di rischio di ricovero in caso di contaminazione da parte del virus A/H1N1. In realtà, come perfettamente chiarito da Helene Legrand, ginecologa del Saint-Vincent-de-Paul di Parigi, le donne incinte rappresentano una popolazione a rischio per tutte le patologie influenzali, non solo per l’influenza H1N1 e non esiste nessuna raccomandazione di differire una gravidanza per questo motivo. Opinione confermata anche dal Professor Francois Bricaire, direttore del servizio di malattie infettive alla Pitiè-Salpetriere di Parigi. Viene inoltre precisato che i vaccini ed i trattamenti contro il virus H1N1 sono somministrabili alle donne incinte, fatto che facilita l’arginamento dell’epidemia e la presa in carico dei malati. La stessa Agenzia europea del farmaco (EMEA), ha modificato l’autorizzazione per la commercializzazione del Tamiflu, antivirale utilizzato contro questo tipo di virus. L’antivirale, infatti, resta controindicato in caso di influenza abituale per le donne gravide, considerando comunque che nel contesto attuale di pandemia dell’influenza A “il suo beneficio presso le donne gravide o che allattano, oltrepassa i suoi rischi” potendo essere quindi prescritto in caso di sintomi sospettabili di contagio per il virus H1N1.

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