(…) “È forte nel nostro tempo l’idea che ciò che conta è la vita biologica. Che è la biologia, e non le nostre relazioni, a determinare i nostri desideri, i nostri sentimenti e i nostri pensieri. Nessuno dato scientifico ha mai confermato questa pretesa che ha portato a una diffusa medicalizzazione non solo della cura psichica ma anche del nostro modo di vivere (drogandolo in tanti modi). L’evidenza scientifica che l’ erosione delle nostre relazioni e del nostro spazio affettivo danneggia gravemente il nostro organismo (cosa, peraltro, del tutto prevedibile se si tiene conto di ciò che è veramente un essere umano con la sua cultura e la sua storia), crea disorientamento, incrina la sicurezza di una vita scolpita nel granito della determinazione genetica.” (…)
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