Un bella provocazione di Dario di Vico pubblicata sul Corriere della Sera del 6 maggio 2012
“(…) La deriva psicologica che sta investendo la parte più debole dei ceti produttivi, dei pensionati e dei disoccupati necessita, qui e subito, di un’azione di contrasto. Senza dividersi tra filo e anti Monti. Bisogna mandare agli uomini soli e dimenticati un messaggio di speranza. “ Ce la puoi fare e noi siamo qui per aiutarti”. Rinunciamo pure ad uno o due dei nostri tanticonvegni autoreferenziali e dedichiamo lo stesso tempo all’ascolto della società fragile. Non sarebbe una cattiva idea che ciò avvenisse persino nella forma di una giornata nazionale di mobilitazione e solidarietà che schierasse nei luoghi del dissagio le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e delle imprese, il volontariato e il mondo del non profit, la cooperazione, gli psicologi, la Chiesa. Qua e là nei territori iniziative di questo tipo si sono già tenute o sono in preparazione. L’importante è che queste assemblee non si trasformino in tournée oratorie di sindaci, assessori, segretari di qualcosa, esperti improvvisati tutt pronti a sfoggiare una dotta citazione di Emile Durkheim. Piuttosto facciamo parlare chi finora è stato zitto, diamo il microfono agli invisibili. Per troppo tempo abbiamo confuso la coesione sociale con il tavolo della concertazione e poi abbiamo scoperto che non erano la stessa cosa.”