(…) Se il territorio è rete esistono territori-rete aperti, che rischiano la concorrenza dei free rider (che ne sfruttano la capacità di generare conoscenza senza restituire altrettanto) e territori-rete densi che rischiano la chiusura. Nel quadro della globalizzazione i territori competono sulla base della loro unicità, ma la precondizione è la connessione. Si formano, con ogni probabilità, diverse missioni – implicite o esplicite – nei diversi territori. E le relazioni che intrattengono con il resto del mondo sono fondate su quelle missioni, mentre i risultati che ottengono sono fondati sulla loro capacità di collegarsi, attrarre risorse, coltivare risorse, esportare. È chiaro che i territori con una missione di hub sono decisivi per una geografia molto ampia e i rischi che corrono si trasmettono ad altri territori che dipendono da loro per la connessione al resto del mondo. (…) Continua a leggere sul sito di Luca De Biase
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Aldo Bonomi ha spiegato ieri a Vicenza, nell’ambito del convegno su Creatività High-Tech, la sua visione di quello che aspetta il capitalismo italiano. Bonomi ha trovato le parole che servivano a vedere realtà invisibili ai concetti precedentemente utilizzati, come il capitalismo molecolare dei piccoli imprenditori del Nord Italia e la città infinita che hanno costruito nel tempo. Ma sa aggiornare la sua visione. Leggi qui l’articolo di Luca De Biase
Luca De Biase annota cosa è avvenuto nel Falling Walls, riunione che si tiene nell’anniversario della caduta del Muro di Berlino tra esperti e scienziati che cercano di descrivere quali siano i muri che devono ancora cadere. Sono appunti presi mentre l’evento si svolge. Sebastian Turner, il fondatore della conferenza, presenta la giornata. Il suo obiettivo è mettere gli scienziati in condizioni di spiegare i loro studi come in una conversazione tra persone normali. Per parlare del Muro non guardando all’indietro, ma guardando avanti nel futuro. Qui il resoconto
(…) Se invece si mette più internet in un mondo dominato da malavita, evasori fiscali e prepotenti di ogni genere, in un mondo nel quale si spende sempre meno denaro e attenzione per l’educazione, si pensa che l’unica soddisfazione sia nel consumo, si rischia di aumentare e non diminuire la disuguaglianza. Quindi internet è una meravigliosa macchina delle opportunità. Ma per coglierle occorre attenzione per una cultura profonda, una politica sincera, un’economia intelligente. Per una progettazione pensata. Pensieri ingenui, forse, ma non troppo (…) Leggi l’articolo completo di Luca De Biase