La politica è oggi tutta rivolta su se stessa ma certamente, in altri momenti, non si lascerebbe sfuggire un argomento che continua a far crescere un’onda emozionale nel nostro Paese: la cura di bambini con malattie devastanti attraverso l’uso di cellule staminali. Anche se diversi personaggi pubblici si sono lasciati trascinare in una discussione dove, davvero, bisognerebbe adottare il metodo platonico delle “lunghe e “benevoli” discussioni dove l’invidia non detta nè la domanda nè la risposta”. L’argomento è davvero complesso anche per chi è “del mestiere”, anche se chi oggi è chiamato a mettere ordine in queste faccende appartiene sostanzialmente al potere legislativo. Ma quali sono in sostanza le risposte alle domande più comuni del cittadino medio che si possono ragionevolmente avanzare? Una buona sintesi è contenuta in una buona inchiesta pubblicata dal Corriere della Sera dove si è chiesto a tre specialisti di rispondere ai dubbi più presenti: Paolo Bianco, direttore del Laboratorio di Cellule Staminali al Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università La Sapienza di Roma; Bruno Dallapiccola, genetista, direttore scientifico dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e coordinatore del progetto Orphanet Italia sulle malattie rare; Luigi Naldini, direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (HSR-TIGET) di Milano.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro