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Il problema dei farmaci contraffatti non è cosa da poco. E’ una questione, oltre che di efficacia, anche di sicurezza per chi li assume, soprattutto in tempi di vendite via internet. Il problema si è reso sempre più critico soprattutto per noi andrologi dopo l’uscita di nuove molecole attive sul deficit di erezione: infatti è fiorito un florido mercato di pillolette blu e gialle vendute in rete a costi improbabili e chiaramente inattive. Questa mattina, durante la presentazione di un nuovo farmaco attivo su una disfunzione andrologica, mi è stato segnalato un sistema che un grande gruppo farmaceutico ha messo a punto contro la contraffazione dei propri prodotti. Il sistema è semplice: in ogni confezione è presente un codice che il paziente, il medico o il farmacista può digitare su un apposito sito per sapere se quella confezione è vera o falsa. Il sistema sarebbe in grado di ricostruire tutta la filiera della confezione dalla produzione alla distribuzione. La confezione stessa possiede un sigillo particolare a prova di manomissione che non può essere ricostruito dopo l’apertura. E’ chiaro che tutto questo sistema è principalmente rivolto ad evitare il commercio via internet di prodotti contraffatti con seri danni per le aziende, ma sicuramente può considerarsi un passo avanti per la sicurezza delle persone, spesso spinte ad acquistare questi farmaci per la convenienza elettronica. Questo tipo di tracciabilità potrebbe, in futuro, avere delle applicazioni insospettate e personalizzate per ogni paziente, ma recuperare la filiera di un prodotto complesso come un farmaco potrebbe rappresentare una novità di non poco conto. 


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