Da ieri si è aperta la consultazione pubblica online lanciata del Governo riguardante la riforma della Costituzione. In sostanza chiunque e con qualsiasi livello di conoscenza della materia, potrà proporre “emendamenti” per la riforma della nostra Carta attraverso un percorso ideato in tre livelli: un questionario breve, un altro di approfondimento e un terzo momento di discussione pubblica. Certamente si rovesceranno su questa iniziativa tonnellate di critiche, di banalità varie, di superficialità inaspettate, ma credo che l’iniziativa sia comunque un fatto molto positivo da non sottovalutare. Se infatti non ci fosse continueremmo tutti ad alzare alte grida di lamento sulla ovvia questione del distacco tra i cittadini e le istituzioni. Ora, dal momento che invece esiste, faremmo molto meglio a sfruttare un’occasione del genere in maniera seria, lasciandoci l’italico gusto del lamento sul “benaltrismo” dietro le spalle e partecipando senza tante storie. Perché anche il modesto obiettivo di avvicinare meglio la nostra Carta Costituzionale, di cui molti parlano e pochi conoscono, risulterebbe un passo avanti non malvagio. Nella stessa strutturazione della consultazione, sono infatti disponibili diverse possibilità di approfondimento sulle idee e le contrapposizioni che hanno impegnato gli estensori della Carta e che dovrebbero essere molto più presenti e conosciute nel dibattito attuale. Certamente rimarrà il rischio della banalizzazione e lo strumento possiede i limiti che tutti possiamo immaginare ma la cartina di tornasole che rappresenta potrebbe snidare tutto il chiacchiericcio di chi demolisce e non ha idee sensate da proporre. A prenderlo sul serio, si potrebbe provare a vedere l’effetto che fa proponendo questo ponte tibetano ai vari caminetti ristretti dei nostri partiti e via via a tutte le associazioni della società cosiddetta civile per vedere se, davvero, esistono idee serie nascoste negli anfratti della nostra comunità civile e in quei movimenti che tanto demoliscono prendendo fiumi di voti e poco propongono. Proviamoci…
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro