Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato da Roberto Cota e a quindo sospeso la sentenza del Tar di Torino che ha deciso il riconteggio delle schede per le ultime elezioni regionali del 28-29 marzo di questanno. Lo ha spiegato l’avvocato del presidente Cota, Luca Procacci.
Il Consiglio di Stato si legge nell’ordinanza emessa oggi dalla V sezione, «accoglie l’istanza cautelare e, per l’effetto, sospende integralmente l’efficacia della sentenza impegnata». Considerato che «all’esito della decisione in camera di consiglio è emersa la fondatezza dell’appello principale e l’infondatezza degli appelli incidentali proposti da Bresso Mercedes e dagli altri suoi liticonsorti con conseguente improcedibilità – si legge ancora – degli appelli incidentali».
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dai legali del Presidente Cota per bloccare il dispositivo del TAR del Piemonte che ha dato il via libera al riconteggio delle schede delle liste sospettate di non possedere i requisiti di legge alle ultime elezioni regionali del Piemonte. Soddisfatti i legali di Mercedes Bresso. Anche in questo passaggio Cota non riesce a dimostrare il fatto che non ci siano state irregolarità nel voto piemontese dopo essersi apparentato con liste riconosciute quantomeno non idonee. Chiara la soddisfazione dell’ex Presidente Mercedes Bresso che in solitaria ha tenuto duro sulle proprie ragioni all’indomani del voto, anche dopo le critiche provenienti anche da qualche esponente del Partito Democratico che, in queste ore, stanno preparandosi ad una opportuna marcia indietro. ”Anche il Consiglio di Stato ha respinto la modalita’ pretestuosa e strumentale di Cota nella vicenda sui ricorsi elettorali. Nessun complotto e dietrologia possibili – aggiunge – ma solo grande spregiudicatezza nel procedimento elettorale durante le ultime elezioni in Piemonte. Mi auguro che si mettano tranquilli e attendano prima le motivazioni del Tar e poi il riconteggio delle schede annullando le due liste illegittime. A questo punto – conclude – dopo la mobilitazione di ministri, dello stesso premier Berlusconi e agitato le fiaccole, spero che rientrino in una visione compiuta della democrazia”.