L’idea è veramente buona: inserire, attraverso un lavoro di ricognizione e valorizzazione, le architetture delle sedi Olivetti di Ivrea nella “Tentative List Unesco”. Questa candidatura a mio avviso va al di là della valorizzazione del semplice patrimonio di architetture moderne presenti ad Ivrea, della stessa opportunità di nuovo sviluppo locale per il territorio per diventare invece una giusta riconsiderazione del patrimonio totale dell’idea di Adriano Olivetti, proprio in un momento in cui sembra affermarsi un modello industriale delocalizato o “cinese”. Un patrimonio che è di tutti: degli operai e delle loro famiglie, dei molti manager italiani che sono passati attraverso la scuola dell’azienda di Ivrea, della popolazione del canavese, del Piemonte e del nostro Paese. L’invito quindi rivolto alle persone comuni e ai decisori politici locali è quello di sostenere l’impegno che la Fondazione Olivetti ed il Comune di Ivrea stanno portando avanti con coraggio. Per tutti noi.