Un poco in ombra, si celebrano oggi i 150 anni dalla morte di Camillo Benso Conte di Cavour. Non fu certamente un federalista, ma sicuramente non pensava che la risoluzione dei problemi dello stato passassero attraverso una centralizzazione più spinta. Liberale ed innovatore, oggi è stato riconosciuto persino da Mario Draghi nelle sue considerazioni finali degli scorsi giorni, appropriatamente come un riformista a tutto tondo. Pochi ricordano anche che combattè con forza le barriere doganali e affermò la sua contrarietà al finanziamento delle imprese decotte. Cavour fu anche molto altro e certamente un uomo del suo tempo, ma meriterebbe una maggior conoscenza del suo pensiero e di come costruì, con alterne fortune, il consenso alle proprie idee, da lottatore che non rifuggì il confronto e la lotta politica “alta”.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro