Il Governo conservatore della Gran Bretagna abbatte la sua scure sull’ambiente. Secondo alcune previsioni, il Ministero dell’Ambiente subirà un taglio delle spese di circa il 40% oltre alla privatizzazione dell’Ente forestale e la vendita di molte riserve naturali. Il Natural England, gestore delle riserve naturali, dovrà ridurre di un terzo il personale. La stessa Environment Agency deve dimezzare le spese. Chiusura del finanziamento anche per British Waterways preposto alla tutela di oltre tremila chilometri di fiumi. Gli stessi tradizionalisti inglesi sono rimasti di sasso dall’idea annunciata dal Ministro della difesa di privatizzare l’Ufficio Meteorologico Nazionale. L’opposizione laburista e gli ambientalisti inglesi sparano a zero sull’operazione denunciando la penalizzazione dell’ambiente come facile mossa e politicamente meno pericolosa, oltre all’idea che i tagli che si prospettano ad ottobre si presenteranno meno forti in confronto a quelli annunciati in questi mesi. Ultima avvertenza è l’eventuale interessamento dell’Unione Europea per il mancato rispetto delle regole europee sulla tutela degli habitat naturali. Il governo conservatore di Cameron, in definitiva , non si discosta dalle politiche contro l’ambiente degli altri governi conservatori, pur avendo puntato pochi mesi orsono proprio sulla carta verde per vincere le elezioni.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro