Capita sempre più spesso di assistere a trasmissioni in cui nuovi guru dell’informazione snocciolano dati – sicuramente veri – sull’Italia odierna.
Sicuramente meritevoli e con giusto riconoscimento di vendite dei rispettivi libri, questi novelli Savonarola spiegano un Paese reale, dove per competitività, informatizzazione, livello dei salari e via discorrendo crolliamo tutti al fondo di impietose classifiche europee o mondiali.
La cosa che colpisce sono i diversi politici di razza che inneggiano come salutare il fatto che qualcuno “dia i numeri”, che finalmente arriviamo alla conoscenza dei “fondamentali” del nostro Paese.
L’altra sera siamo arrivati a parole come “grande informazione”,“pietra miliare del cambiamento”, a destra come a sinistra.
Mi sento nauseato. Soprattutto per la mia sinistra.
Mi chiedo infatti come vengano a questo punto fatti i programmi elettorali o le stesse proposte di legge in Parlamento se chi le deve elaborare saluta come “innovativo” il fatto che questi dati vengano finalmente letti.
Eppure basterebbe leggere i rapporti annuali ISTAT o CENSIS che non sono secretati e sono disponibili in tutte le forme possibili, soprattutto per i nostri governanti o oppositori che siano.
Nel mio piccolo, forse per deformazione professionale, cerco sempre di leggere, e soprattutto di capire, i dati con cui devo confrontarmi politicamente, perché su questi sarò chiamato a rendere conto.
Non solo.
Per abitudine formativa cerco anche di leggerli “alla fonte”, perché l’originale spesso differisce da ciò che è riportato.
E non sempre, come tutti, ci riesco.
Cerco anche di condividerli per quel che posso, e i richiami fatti su questo blog non sono casuali.
Lasciando perdere “gli altri”, credo che una certa colpa della debacle a sinistra sia anche data dal fatto che i documenti, i programmi etc. sembrano “lontani” da questa Italia che viene raccontata.
Più spesso bellamente ignorata.
Stiamo continuando a discutere sulle forme partitiche o movimentiste che siano senza continuare a leggerli questi dati.
Siamo una Sinistra in gran parte bellamente ignorante, spesso “spocchiosa” e le ultime elezioni, forse, non sono state altro che un semplice brutto voto, largamente insufficiente, che i cittadini ci hanno dato non per motivi strani, ma perché non studiamo le lezioni che dovevamo preparare.
E facendo apparire Stella e Rizzo (La Casta ed il recente La deriva) come giganti ed eroi del nostro tempo.
Giganti ed eroi che sono semplicemente più lesti nel copiare i temi già scritti da altri.
Buona fortuna a noi tutti.
Sicuramente meritevoli e con giusto riconoscimento di vendite dei rispettivi libri, questi novelli Savonarola spiegano un Paese reale, dove per competitività, informatizzazione, livello dei salari e via discorrendo crolliamo tutti al fondo di impietose classifiche europee o mondiali.
La cosa che colpisce sono i diversi politici di razza che inneggiano come salutare il fatto che qualcuno “dia i numeri”, che finalmente arriviamo alla conoscenza dei “fondamentali” del nostro Paese.
L’altra sera siamo arrivati a parole come “grande informazione”,“pietra miliare del cambiamento”, a destra come a sinistra.
Mi sento nauseato. Soprattutto per la mia sinistra.
Mi chiedo infatti come vengano a questo punto fatti i programmi elettorali o le stesse proposte di legge in Parlamento se chi le deve elaborare saluta come “innovativo” il fatto che questi dati vengano finalmente letti.
Eppure basterebbe leggere i rapporti annuali ISTAT o CENSIS che non sono secretati e sono disponibili in tutte le forme possibili, soprattutto per i nostri governanti o oppositori che siano.
Nel mio piccolo, forse per deformazione professionale, cerco sempre di leggere, e soprattutto di capire, i dati con cui devo confrontarmi politicamente, perché su questi sarò chiamato a rendere conto.
Non solo.
Per abitudine formativa cerco anche di leggerli “alla fonte”, perché l’originale spesso differisce da ciò che è riportato.
E non sempre, come tutti, ci riesco.
Cerco anche di condividerli per quel che posso, e i richiami fatti su questo blog non sono casuali.
Lasciando perdere “gli altri”, credo che una certa colpa della debacle a sinistra sia anche data dal fatto che i documenti, i programmi etc. sembrano “lontani” da questa Italia che viene raccontata.
Più spesso bellamente ignorata.
Stiamo continuando a discutere sulle forme partitiche o movimentiste che siano senza continuare a leggerli questi dati.
Siamo una Sinistra in gran parte bellamente ignorante, spesso “spocchiosa” e le ultime elezioni, forse, non sono state altro che un semplice brutto voto, largamente insufficiente, che i cittadini ci hanno dato non per motivi strani, ma perché non studiamo le lezioni che dovevamo preparare.
E facendo apparire Stella e Rizzo (La Casta ed il recente La deriva) come giganti ed eroi del nostro tempo.
Giganti ed eroi che sono semplicemente più lesti nel copiare i temi già scritti da altri.
Buona fortuna a noi tutti.
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