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Non è da oggi che alcuni di noi si domandano, in prima persona ovviamente, dove siano finiti i cristiani a sinistra. Una voce che sembrava ormai muta a fronte di una nobile presenza organizzata in anni passati, che ha contribuito in maniera non scontata ed originale alla costruzione di una sinistra forte e radicata. Eppure, proprio nel momento di “bassa intensità” politica del nostro schieramento, questa voce si fa nuovamente sentire quando mai ce lo saremmo aspettati. A metà luglio, infatti, Raniero La Valle ha infatti lanciato il “ Manifesto per la Sinistra Cristiana – per un ritorno alla politica nel tempo della crisi” di cui qui trovate il testo. L’obbiettivo, al momento, è la costituzione di una rete di gruppi, aggregazioni, servizi con al centro tre grandi filoni di lavoro: la Costituzione, la laicità e la pace. Lasciando alla ricchezza di lettura del testo le diverse articolazioni e motivazioni di questo atto politico a mio avviso forte ed opportuno, colpisce comunque il fatto che proprio la laicità si’mponga come obbiettivo prioritario. Colpisce ma non stupisce, se si tiene conto che si sta parlando della laicità “positiva” che non consiste nell’equivoco odierno di non poter essere o potersi manifestarsi credenti, nel nascondimento, ma appunto in una scelta “positiva” che non si contrappone a fede e religione, non è “sequestrata da specialisti togati a ciò specialmente consacrati. Questa laicità non si contrappone a fede o a religione, perché il sacro non è la stessa cosa di Dio, non è la stessa cosa della Chiesa ma, fuorviato, diventa piuttosto la custodia cautelare con cui Dio è tenuto sotto controllo, la forma del suo esilio dal mondo, del mettersi al riparo da lui, una contraffazione e una copia di Dio, come si può sapere almeno da quando Gesù di Nazaret, come dice il vangelo, ce lo ha fatto “vedere”.
Da qui lo svolgersi delle motivazioni, il mantenere “un principio di non appagamento“, come diceva Aldo Moro rispetto a ogni società data; l’azione spiegabile al di là delle mere opportunità politiche o di convenienze personali.
Non poteva quindi essere più opportuno che questa presenza si risvegliasse proprio in un momento di intensa crisi della sinistra e di necessità di ogni apporto utile per la sua ricostruzione su nuove basi solide, senza che la definizione di Sinistra Cristiana comporti in maniera assoluta un’identificazione confessionale.
È appena il caso di sottolineare la sottoscrizione di personaggi noti e meno noti, tra tutti Adriano Ossicini (ricordando la sua attiva militanza da cattolico nel Partito Comunista Italiano) e Rita Borsellino, Tonio Dell’Olio di Pax Christi, Giovanni Franzoni e molti altri con un numero di adesioni che rapidamente ha passato il centinaio.
L’invito è quindi quello di leggere questo manifesto e di osservare con la dovuta attenzione i suoi sviluppi, non volendo aggiungere davvero altre valutazioni che potrebbero confondere, in chi legge queste poche righe, la natura di questo progetto, quantomai oggi necessario.
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