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Non è infrequente, ultimamente, che ritrovandosi tra amici il sabato sera – soprattutto quando la furia dell’unione dei figli finalmente si smorza – la chiacchierata scivoli sulle prossime scadenze elettorali. Discussioni che cerco di evitare al dire il vero, ma, avvicinandosi la scadenza del mio mandato, è giocoforza che la mia opinione venga richiesta con una certa curiosità. L’ultima domanda che mi sono sentito proporre aveva questo senso: lasciando perdere le grandi idee, i destini dell’universo ecc. e tenendo conto delle effettive competenze dell’Ente e dell’assessorato che amministri, quale proposta immediata ti sentiresti di fare?
Non è stato semplice rispondere. Gli amici erano “assatanati” e non disposti a risposte ideologiche, concettuali o che comunque avessero sfumature di general-genericismo o velleitarismo: tu sai le tue competenze, quelle dell’Ente Provincia e non sei alla Camera o al Senato della Repubblica. Non erano accettate risposte tipo: aumentare i fondi per l’ambiente, cambiare la normativa sui controlli, aumentare le possibilità ed i posti di lavoro o altre cose del genere. Un po’ una fregatura, insomma, e le benevole “carogne” incalzavano.

“Una cosa comunque la farei” – ho quindi ceduto. “Sacrificherei qualcosa, anche un Asessorato, per farne uno, con competenze trasversali, alla Semplificazione Amministrativa”.

La spiegazione è più banale di quanto di possa pensare. Nella mia funzione di amministratore, in generale, e certamente non solo per le mie materie, la richiesta che mi sono sentito fare più spesso è quella di “sveltire” le pratiche, di renderle più accessibili, più immediatamente comprensibili ai comuni mortali, tra cui mi ci metto anch’io. Anche per ciò che riguarda le aziende. La controprova l’ho avuta anche di recente, quando è stata oltremodo apprezzata l’istituzione di un sistema – che è partito per le imprese – di trasmissione di dati e progetti da sottoporre a valutazione per via internet. Cosa che sembra semplice, ma vi posso assicurare che semplice non è nelmodo più assoluto. Le aziende ci hanno fatto notare che ne hanno ricevuto un beneficio superiore alle attese, sia in termini di tempo sia per il rispetto di tempi certi e veloci di risposta e chiusura delle pratiche.
Fatto su cui hanno concordato anche i miei amici, soprattutto i professionisti che intrattattengono rapporti  vario genere con le pubbliche amministrazioni.

Perché, come ha detto bene uno di loro, un rapporto corretto, in tempi rapidi e certi con l’Amministrazione è considerabile come un vero e proprio diritto di cittadinanza che i cittadini richiedono in modo specifico, vista la complessità dei rapporti di lavoro o di altro genere che ognuno di noi oggi sperimenta a tutti i livelli.

E voi cosa chiedereste?