Venerdì scorso io e Valter Giuliano abbiamo sottoscritto il Manifesto del Partito Socialista Europeo in un incontro con Mercedes Bresso, (presidente Regione Piemonte, Pia Locatelli (Presidente internazionale socialista delle donne ) e Beppe Garesio, (Segretario regionale Partito socialista). Un’adesione convinta e che ha voluto prendere posizione nella discussione avviatasi sia all’interno del Partito Democratico che dell’associazione “Per la Sinistra”, che al momento non hanno, entrambi, aderito al PSE. I motivi sono davvero tanti, tra cui non credere necessario cancellare il termine socialista dal panorama della sinistra. Se ci è chiaro che il semplice quadro nazionale non sia più sufficiente per ogni iniziativa politica, non possiamo attendere oltre nel cercare di costruire una credibile base comune europea accanto a Zapatero, Brown, Aubry, Socrates e tanti altri che rappresentano la più avanzata e possibile pratica politica di sinistra esistente oggi in Europa. Ci convincono le parole declinate con chiarezza nel Manifesto: difesa del lavoro attraverso il rilancio della partecipazione dei lavoratori e dei sindacati, rinforzare i diritti per il contratto di lavoro collettivo, diritti di parità di genere, robusta politica ambientale come cardine per il rilancio economico del nostro continente, nuova inclusione sociale per gli immigrati, riforma dei mercati finanziari, nuovo Patto Europeo per il Progresso sociale, una nuova politica energetica comune, una nuova politica europea per la pace e molto altro ancora. Di fronte alle titubanze ed indecisioni delle forze politiche di sinistra e del Partito Democratico, crediamo che il Manifesto del Partito Socialista Europeo contenga tutte le parole che la sinistra è stata solo capace di mormorare a mezza voce in questi anni di ubriacatura liberista, e contenga un programma chiaro e soprattutto realizzabile fin d’ora per la crescita e la difesa di chi sta sempre più pagando l’ineguaglianza globale. Un programma possibile che può diventare anche una solida base programmatica con cui qualunque partito che aderisce ai principi e valori della sinistra può presentarsi all’appuntamento della costruzione dei programmi anche nelle competizioni amministrative locali. Un momento di chiarezza insomma, una presa di posizione in un momento in cui sembra che nessuno sia disposto a declinare pubblicamente ciò che vuole nella costruzione di una forza politica, nel timore di non essere compreso e lasciando aperte questioni che invece devono essere discusse ora, per non creare divisioni più in là. La mia scelta, quindi, sarà quella di sostenere chi avrà come orizzonte queste idealità e la cornice, possibile, del Partito socialista Europeo.
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