Chi è genitore di un ragazzo nella fascia di età tra gli 11 e i 17 anni probabilmente sa di cosa parla. Le nostre città non sono luoghi dedicati a loro. Sia chiaro, Torino è un luogo dove si vive bene e dove prima di lamentarsi dei servizi sarebbe utile guardare cosa succede in altre città. Ma mettere a fuoco le possibilità che si potrebbero offrire ai ragazzi di questa fascia d’età e ai loro genitori non credo sia un’esercizio inutile. Partendo da una considerazione: le famiglie più svantaggiate non possono usufruire di fatto di tutti i servizi disponibili. Soprattutto i settori sanitari sono un momento problematico che interessa aspetti diversi come le cure dentarie, oculistiche ginecologiche per non parlare delle difficoltà in settori meno conosciuti come la prevenzione dell’infezione da papillomavirus, andrologico e vaccinale che pure hanno a Torino presidi validi. Ma come dimostrano ricerche compiute in questi anni lo svantaggio economico delle famiglie porta ad un minor accesso a queste cure – chi può le paga – e quindi ad un minore “capitale” di salute di questi ragazzi. La stessa gestione del tempo libero potrebbe certamente essere migliorata sia dal punto di vista di delle strutture sia da quello organizzativo, soprattutto oggi che gli oratori non rappresentano più un fenomeno di aggregazione giovanile uguale a quello di un trentennio fa. Certamente si potrebbe obbiettare che molte di queste competenze non sono in capo alle amministrazioni comunali, ma credo che il compito di un buon amministratore pubblico sia quello di risolvere i problemi dei cittadini di cui ha la responsabilità, senza nascondersi dietro la scusa che altri dovrebbero occuparsene. L’impegno dei candidati di Piemonte Europa Ecologia si rivolge anche a questa terra di nessuno per far diventare Torino la terra dei ragazzi. Perchè l’Ambiente è anche questo.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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