Il Partito democratico, attraverso il proprio Presidente Rosy Bindi, è riuscito a darci una nuova motivazione per non esserne sostenitori. Nel bel mezzo delle polemiche che hanno messo nel mirino le esenzioni fiscali della Chiesa, la Presidente si dichiarata indisponibile ad appoggiare un eventuale emendamento per l’introduzione del pagamento dell’ICI sul patrimonio vaticano. Si può essere certamente d’accordo sul fatto che la Chiesa sia una grande ricchezza per la società italiana e sul suo ruolo nella lotta alla povertà, ma ciò non toglie che per uno Stato laico non sia poi così elegante l’appalto della solidarietà ad una confessione religiosa, per quanto sia diffusa e sia anche la mia. Come per altre realtà, nessuno nega l’importanza del vaticano, ma forse sarebbe davvero meglio lasciar decidere alle persone se finanziare e sostenere l’istituzione ecclesiastica, soprattutto in un momento in cui si tagliano le risorse ai servizi alla persona. Nessuno inoltre credo voglia spingersi a tassare i luoghi di culto, bastano che essi siano “veri” luoghi di culto e non si faccia, dopo l’orario di culto, mercimonio con altri tipi di transazione (Marco 11,15 mi sembra), nè si scambi un hotel con cappellina allocata per bene non tassabile. Insomma non è così difficile da comprendere. Il problema è che se il Partito Democratico – per sua legittima scelta per carità- crede che sia meglio operare in uno stato laico a parole ma fiscalmente devoto, non credo sia così attraente tanto da conferirgli un consenso maggioritario per permettergli di governare alle prossime elezioni
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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