Il miglior articolo di questi giorni sulla questione libica è sicuramente quello di Gianni Riotta apparso oggi sul Sole24Ore (leggi qui). Ne riporto un passo significatico dove Riotta riprende l’intervento da lui ritenuto “più formidabile” apparso sul Jerusalem Post a voce dell’ex dissidente Natan Sharansky oggi uomo politico israeliano: “Sono preoccupato dagli eventi in Egitto, ma ne vedo anche le opportunità. Il patto secolare tra mondo libero e dittatori arabi per tenere buona la piazza araba s’è finalmente rotto. (altro…)
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Diverse volte in questi giorni, ha sentito chiamare in causa a sproposito Enrico Mattei e la sua politica di approvvigionamento di petrolio per il nostroPaese. In realtà Mattei era certamente di altra pasta e di altre vedute rispetto ai nostri governanti attuali, distinguendosi, proprio nel momento di massima tensione nei fatti di Algeria, per aver saputo individuare gli interlocutori giusti che avrebbero preso le redini dello Stato nordafricano ed aver concluso con loro un’abile trattativa a condizioni eque per loro e vantaggiose per il nostro Paese. Ma si sa, la storia non è la materia forte dell’attuale classe politica italiana.
Per capire come i Democratici americani vedono la questione della caduta dei regimi in Nord Africa, riporto – con traduzione libera e personale – un testo comparso nel Think Thank del Center for American Progress di John Podesta, uno dei più ascoltati consiglieri del Presidente Obama.
Le difficoltà economiche in cui versano giovani istruiti tunisini ed egiziani hanno alimentato, almeno in parte, il loro desiderio di cambiamento e la loro disponibilità alla lotta a rischio di danno personale per protestare contro i loro governi. L’aumento dei costi accoppiato a minori opportunità ha forse scatenato il cambiamento rivoluzionario in Egitto vissuto in queste ultime settimane; ma proprio come la pressione economica può destabilizzare i regimi, una crescita economica sostenibile può promuovere la stabilità. (altro…)
Mancano pochi giorni all’alba delle primarie per scegliere il candidato a Sindaco per Torino del centrosinistra. Qualche giorno in più manca al tramonto di un’epoca: quella del ciclo Castellani – Chiamparino. (altro…)
Rahm Emanuel è il nuovo sindaco democratico di Chicago. L’uomo chiave dell’elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti ha infatti sbancato nelle elezioni della capitale dell’Illinois raggiungendo la vittoria al primo turno con il 55% dei voti. Emanuel ha pianificato la sua vittoria portando il fedele staff che ha costruito la vittoria di Obama e ssfoderando le sue armi migliori sia nella raccolta di fondi – 13 milioni di $- sia nel battere il territorio in maniera scientifica ed occupando sapientemente gli spazi informativi con l’ormai consolidata strategia attraverso il web. (altro…)
Questa davvero non la sapevo e l’ho letta su “Internazionale”. L’articolo è a firma di Anil Ananthaswamy del New Scientist e parla dei “trapianti fecali”. In sostanza si tratta di una tecnica per combattere le infezioni intestinali che si basa sul trasferimento di feci da pazienti sani (credo comunque consaguinei) a pazienti malati di forme importanti di infezioni gastrointestinali. Il trattamento è peraltro conosciuto dal 1958 quando fu testato con successo dai chirurghi di Denver dell’Università del Colorado su quattro pazienti. (altro…)
Qualcosa si sentiva, ma le voci erano molto riservate. Salvatore Cannavò su “Lettera 43” mette però nero su bianco i rumors sulla costruzione di un’area con profilo socialdemocratico nel Pd che riconoscerebbe Sergio Cofferati come organizzatore e che si appresterebbe già il mese prossimo ad uscire allo scoperto anche solo attraverso qualche seminario di lavoro. Famiano Crucianelli, Paolo Nerozzi e Guglielmo Epifani sembrano essere gli altri animatori dell’ipotesi laburista/socialdemocratica, recentemente anche rinfrancati dalla ripresa della Spd tedesca dopo le elezioni di Amburgo (altro…)
“(…) Tra il 1100 e il 1500 l’Italia era leader mondiale in fatto di capacità di innovazione, creatività e produzione di ricchezza. E con caratteristiche umane non troppo dissimili da quelle degli italiani attuali! E penso di sapere perché. Era frammentata in città-stato con numerosi contatti commerciali con il resto del mondo ed era relativamente più complicato per governanti, preti o ladri appropriarsi della ricchezza creata da inventori e mercanti. Oggi questo scenario è osservabile in India, Cina e Brasile. Potrebbe tornare a verificarsi anche in Italia, in circostanze favorevoli”. Matt Ridley, zoologo e divulgatore scientifico
Leggi l’intervista completa su Corriere.it
Per capire come si muovono i capi di governo “veri”, basterebbe analizzare i movimenti di David Cameron, premier britannico che sarà il primo leader a sbarcare in Egitto dopo i recenti sconvolgimenti. In primo luogo incontrerà l’attuale primo ministro egiziano Shafik ed il capo del Consiglio supremo dell’esercito Tantawi che espleta le funzioni di Presidente del paese. Inoltre avrà colloqui con i leader dei movimenti di opposizione eccettuati i Fratelli Musulmani, non considerando la rivoluzione egiziana “una rivolta islamica”. (altro…)
Uno studio della Banca Mondiale riportato dal quotidiano spagnolo “El Pais” ci informa che l’aumento dei prezzi alimentari registrato sui mercati internazionali ha messo in ginocchio circa 44 milioni di persone. Tali prezzi sarebbero praticamente tornati ai livelli del momento di crisi del 2008. Uno dei motivi principali dell’aumento risiederebbe nella maggior domanda registrata nei paesi asiatici con in testa Cina ed India.