Nel 94% dei Comuni italiani sono installati impianti da fonti rinnovabili. Sono, infatti, 7.661 i municipi che ospitano almeno un impianto da rinnovabile, rilevati nel Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente. Erano 6.993 lo scorso anno e 5.580 nel 2009. La crescita è impressionante e riguarda ognuna delle fonti pulite. Sono 7.273 i Comuni del solare, 374 quelli dell’eolico, 946 quelli del mini idroelettrico, 290 i comuni della geotermia e 1.033 quelli che utilizzano biomasse e biogas.Aumenta quindi significativamente il contributo energetico delle rinnovabili che nel 2010 ha coperto il 22% dei consumi elettrici complessivi, grazie a 200 mila impianti distribuiti nel territorio, che già oggi rendono rinnovabili al 100% un numero sempre maggiore di Comuni.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Quando parliamo di ambiente non possiamo non parlare di salute. Un esempio fondamentale è il legame che esiste tra la sfida energetica e la tutele della salute. Uno dei nodi principali infatti non sembra essere tanto la possibilità di reperire energia, bensì le conseguenze dell’utilizzo di fonti energetiche alle quali ci stiamo affidando in modo “eccessivo” e i relativi impatti dannosi. Quindi uno dei primi passi da compiere è l’individuazione degli effetti sull’uomo e dei fattori scatenanti. Richard Klausner individua alcuni punti su cui interrogarsi preventivamente nella valutazione delle differenti possibilità di scelta:
- quali saranno gli effetti
- in che modo si manifesteranno
- quale sarà la loro portata
- quando si manifesteranno
- chi verrà colpito in misura maggiore.
Esistono strumenti scientificamente consolidati per rispondere a queste domande?
Uno degli strumenti più raffinati che viene impiegato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nelle sue rendicontazioni sullo stato globale della salute è il DALY, sigla che significa Disability-Adjusted Life Years. Questo strumento permette di “misurare” il peso della malattia in una comunità attraverso la combinazione di diversi parametri: perdite dovute a morte prematura e perdite di vita sana dovuta a forme di inabilità. 1 DALY è uguale allaperdita di un anno di vita in buono stato di salute. Tra le diverse funzioni, il DALY serve anche a selezionare e misurare il costo degli interventi per la prevenzione e/o cura di determinate malattie, quindi anche per la definizione delle priorità in sanitarie e per la scelta dell’attribuzione di risorse finanziarie e umane.
La nostra città dovrà affrontare molte scelte importanti in campo ambientale che avranno conseguenze sulla nostra qualità di vita, sulla nostra salute. Dovremo disegnare priorità e farne derivare scelte. Ma dovremo farlo con tutti i migliori strumenti a disposizione, in maniera più scientifica e con persone capaci di ricercare nuove soluzioni non semplicemente improvvisando.
Secondo gli exit-polls tedeschi (di solito precisi ca va sans dire) i verdi del Baden-Wuerttemberg volano al 25% sorpassando i socialdemocratici che flettono al 23%, diventando la prima formazione della sinistra. La Linke fallisce anche il quorum fermandosi al 3%. Crollo della CDU della Merkel che scende dal precedente 44,2 al 38%, perdendo per la prima volta da 60 anni il governo della ricca Regione da sempre portata a esempio del buongoverno dei democristiani tedeschi. Non sono bastate ad Angela Merkel le ritirare su nucleare, guerra e rapporti con la Cina per fermare l’emorragia di voti che ha coinvolto anche gli alleati di Westerwelle che scendono dal 10 al 5 %.
Con le ultime evoluzioni dei Paesi nordafricani, stiamo vivendo un “ricorso” storico? Ricordando cosa avvenne nel 1989, le paure dell’Europa occidentale sembrano ripresentarsi oggi con le dovute differenze di circa un ventennio di storia: riusciremo a sostenere l’ondata migratoria dei paesi ex-comunisti? L’Europa economica terrà il proprio livello di vita? Riusciremo a rispettare gli standard di welfare, di condizioni di lavoro, di sicurezza ambientale presenti nell’area euro? (altro…)
La sfida che ogni metropoli si ritrova ad affrontare è quella della diminuzione del consumo di petrolio – o comunque di combustibili fossili – con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria. A questo riguardo è riconosciuto che la pressione maggiore viene esercitata dall’uso privato delle automobili che la gran parte di noi giornalmente usa in maniera massiccia. Il problema è che oggi le nostre città e tutto il nostro sistema di vita sono disegnati in funzione dell’uso delle auto. L’auto stessa rappresenta nella nostra economia urbana torinese un tassello molto importante, anche se molto meno rispetto al passato, e quindi la resistenza a modificare la nostra mobilità a favore di soluzione che diminuiscano questo uso è grande. (altro…)
Gianni Lannes è un giornalista e fotografo italiano investigativo, freelance, direttore dal giugno del 2009 del giornale online Italiaterranostra.it. In questo filmato del 2010, pubblicato su Lettera 24, denuncia: «Il governo Berlusconi ha affidato lo smaltimento delle centrali nucleari italiane alla ‘ndrangheta».
Un’ecatombe di manifesti elettorali si è abbattuta sulla nostra città. Candidati di tutte le tendenze, anche se a farla da padrone è certamente il centrodestra, ha inondato Torino di manifesti elettorali e la sensazione rimane quella di una crescita rispetto alle consultazioni precedenti. Malgrado i tempi di crisi. Lasciando da parte per un momento l’aspetto “Ecologico” della questione, mi rimane la domanda di come tutti questi candidati riescano ad avere risorse sufficienti per questo tipo di campagna, perchè, ve lo posso assicurare, campagne del genere costano. E pensando anche che il gettone di presenza da consigliere comunale non arriverà ad ammortizzare troppo presto i costi, continuo ad interrogarmi sul fattore – a me sfuggente – che farà pendere la bilancia del rapporto “costi-benefici” dalla parte giusta. Comunque come Piemonte Europa Ecologia abbiamo deciso di contenere questo tipo di campagna allo stretto indispensabile per far conoscere la nostra nuova formazione di ecologisti e federalisti, dove il “fattore”moltiplicante le risorse sopra citato non è conosciuto, malgrado le diverse riunioni dedicate all’argomento. L’ecologia della politica nasce anche da queste piccole cose.