Pare che gli Stati Uniti non sappiano se divulgare o meno la foto di Bin Laden morto.
Pare che sia coperto di sangue con un buco in testa.
Io dico che forse questa foto ce la possiamo risparmiare.
Invitate i direttori di una decina di giornali e fatela vedere a loro.
Noi ci fidiamo.
Tanto, se Bin Laden non fosse morto, ce lo farebbe sapere.
E non è da una foto che potremmo riconoscerlo.
Quella foto rischia di diventare un’icona per troppe persone.
Lasciate stare.
Luca Ciccarelli
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Sempre per il tema elezioni e ambiente, quando avranno finito un po’ tutti di parlare di legge elettorale, sarebbe interessante valutare non tanto il tasso di ambientalismo delle diverse formazioni, quanto che uso vorrebbero fare degli strumenti che le politiche ambientali pongono a disposizione. Come tentiamo da tempo di proporre, l’ambiente pone a disposizione non solo le risorse grezze, ma un ventaglio di opzioni che vanno dalla possibilità di creazione di nuovi posti di lavoro alla scelta di politiche economiche quali il passaggio dalle tasse sul lavoro a quelle sulle emissioni e diversi altri strumenti secondo gli sviluppi della scienza economica ambientale. (altro…)
(via my green jobs) Un sito – e un’associazione – per aiutare i veterani a trovare lavoro. Lavoro verde, però. Fondato nel 2008, lo scopo di Veterans Green Jobs è quello di offrire un futuro professionale a chi ha smesso i panni del militare fornendo nuove competenze, indirizzi utili o, addirittura, aiutando e sostenendo iniaziative di autoimprenditorialità dei settori delle energie rinnovabili, del riciclaggio e di ogni settore verde. (continua a leggere su my green jobs)
(via il Sole24ore) Secondo la ricerca«Revealing the values of the new energy consumer» diffusa da Accenture, gli italiani si dimostrano molto sensibili riguardo all’impatto dei loro consumi energetici sull’ambiente: l’80% di essi, infatti, contro il 69% della media mondiale, si dichiara disponibile ad utilizzare programmi di efficienza energetica per ridurre l’impatto personale sull’ambiente. Ma gli italiani sono anche molto sfiduciati: solo il 14%, crede nella capacità del proprio fornitore di informarli sulle strategie per limitare i propri consumi e i conseguenti impatti sull’ambiente. Questa è la percentuale più bassa tra i 18 Paesi analizzati (29% la media mondiale) ed è persino inferiore rispetto a quella registrata in Italia lo scorso anno (21%).
Contro la crisi ognuno deve fare la propria parte. Noi continuiamo ad affermare che la politica ambientale offre un’opportunità strategica contro l’attuale quadro economico. Il problema vero è che le proposte “verdi” stentano non solo a decollare, ma sembrano sistematicamente ignorate sia dal mondo politico che da quello economico. A parte qualche vaga dichiarazione, nessuno sembra voler utilizzare la politica ambientale per superare l’evidente impasse economico. Eppure i dati parlano chiaro. Ad esempio il rapporto UNEP (Green jobs. Toward decent work in a sustanaible low- carbon world) documenta un deciso aumento dei posti di lavoro in attività produttive inerenti la diminuzione degli impatti ambientali. (altro…)
A volte capita di vedere immagini al rallentatore di un’automobile che va a schiantarsi ad alta velocità contro un muro. Mentre a velocità reale la collisione fa sembrare immediata la trasformazione dell’auto in un cumulo di lamiere contorte, al rallentatore il processo ci appare nella sua sequenza logica, con le diverse parti che entrano in collisione le une con le altre secondo uno schema comprensibile e prevedibile. Ciò che accade all’ambiente può essere considerato in termini simili. (altro…)
Negli Stati Uniti non si occupano solo di Bin Laden. Ad esempio si sono messi in testa di tentare di ridurre i ricoveri per le malattie asma-correlate del 50% in 5 anni. Come? Combattendo contro le polluzioni atmosferiche che vengono riconosciute come concausa fondamentale nello scatenamento degli attacchi di questa malattia. In sostanza si riconosce che il controllo dell’inquinamento atmosferico è fondamentale per il controllo dell’asma stessa. (altro…)
I liberaldemocratici, nelle ultime elezioni inglesi, avevano lanciato una proposta apparentemente curiosa in fatto di sanità: trasformare i “primary care trust” – i corrispondenti della nostra Asl- in organi elettivi. In realtà l’idea non è così nuova e ne abbiamo traccia nell’opera di Maccacaro negli anni ’70. Proprio oggi, nel pieno della discussione di deficit sanitari, di critica ai poteri dei Direttori Generali sempre più monocratici, di ingerenze della politica persino nella nomina dei primari degli ospedali, questa proposta non è certamente da scartare. (altro…)
Domani, mercoledì 4 maggio alle ore 12.30, in via Matteo Pescatore 7 a Torino, presso la sala Antico Macello, nel corso di una conferenza stampa il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli, accompagnato dal candidato al Consiglio comunale Dino Barrera, presenterà la lista PiemontEuropaEcologia, rappresentante delle istanze dei Verdi e degli ecologisti alle prossime elezioni amministrative di Torino del 15 e 16 maggio.
Barrera ha così rimarcato l`importanza dell`incontro: «Siamo entusiasti della presenza di Angelo Bonelli - ha dichiarato il portavoce di PiemontEuropaEcologia - Una visita che conferma quanto il nostro sia l`unico progetto che rappresenti concretamente le istanze dei Verdi e degli ecologisti alle prossime elezioni torinesi. Nel corso della conferenza stampa intendiamo anche presentare la nostra nuova iniziativa: ci faremo promotori, presso il Consiglio comunale di Torino, di una delibera volta a dichiarare il nostro territorio comunale indisponibile ad accogliere qualsivoglia attività legata alle centrali nucleari e a dichiarare il nostro un “Comune denuclearizzato” a garanzia dei cittadini residenti, di tutti i nostri turisti e delle generazioni future che vivranno nel nostro territorio.
Nel nostro programma elettorale abbiamo preso dieci impegni con gli elettori - ha concluso Barrera - che diventeranno altrettante proposte concrete. Questa di “Torino Comune denuclearizzato” è quindi solo la prima. Un modo per occuparsi del futuro della città in modo reale, in opposizione con le solite, sterili polemiche tipiche di un modo di fare politica in cui non ci riconosciamo».