Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

L’uccellino porta qualche (buona) notizia da Confindustria

L’uccellino di Twitter pare abbia svolazzato incontrollato alle assise di Confindustria, unico rappresentante dell’informazione a riuscire a varcare le porte rigorosamente chiuse dell’incontro annuale degli imprenditori (leggi su Lettera 43). Non starò a commentare la potenza dei social network che tutti possono comprendere. Le notizie da rimarcare sono invece gli impegni – più o meno formali – che gli imprenditori vorrebbero prendersi tra cui quello dell’ambiente con maggiore attenzione ai costi dell’energia e lo sviluppo sostenibile come cultura, oltre le quote giovani nelle imprese, un piano nazionale per le lingue e battersi per numeri fissi a mandati politici. (altro…)

Piemont Europa Ecologia: una nuova Torino per i ragazzi.

Chi è genitore di un ragazzo nella fascia di età tra gli 11 e i 17 anni probabilmente sa di cosa parla. Le nostre città non sono luoghi dedicati a loro. Sia chiaro, Torino è un luogo dove si vive bene e dove prima di lamentarsi dei servizi sarebbe utile guardare cosa succede in altre città. Ma mettere a fuoco le possibilità che si potrebbero offrire ai ragazzi di questa fascia d’età e ai loro genitori non credo sia un’esercizio inutile. Partendo da una considerazione: le famiglie più svantaggiate non possono usufruire di fatto di tutti i servizi disponibili. Soprattutto i settori sanitari sono un momento problematico che interessa aspetti diversi come le cure dentarie, oculistiche ginecologiche per non parlare delle difficoltà in settori meno conosciuti come la prevenzione dell’infezione da papillomavirus, andrologico e vaccinale che pure hanno a Torino presidi validi. (altro…)

Piemont Europa Ecologia contro il declino

Non capisco come continuiamo a volere uno sviluppo senza ricerca. Abbiamo assistito praticamente inermi alle diverse trasformazioni degli ultimi dieci anni pensando di continuare a produrre beni a bassa tecnologia  basso contenuto di conoscenza illudendoci anche che il traino di industrie, che pure hanno reso grande la nostra città, durassero all’infinito. Non abbiamo detto e fatto nulla quando altre aree europee hanno iniziato a modificare la propria specializzazione produttiva adeguandola agli avanzamenti scientifici. Ed oltre alla tipologia di produzione dobbiamo essere coscienti che continuare a cercare di ridurre il costo del lavoro invece di puntare all’aumento della qualità dei prodotti ci porterà in un vicolo davvero cieco senza uscita. Ma una città cosa può fare per invertire la rotta? (altro…)

Petizione per Torino Denuclearizzata

Cari cittadini,

i Verdi europei e gli ecologisti, presenti alle prossime elezioni amministrative di Torino con la lista PiemontEuropaEcologia, si schierano con fermezza contro il ritorno al nucleare.

Eventi come quelli avvenuti recentemente in Giappone hanno nuovamente messo in luce gli incontrollabili rischi di questa tecnologia, che mette quindi a rischio il diritto alla salute e alla stessa esistenza dell`uomo. Una conferma giunta a venticinque anni esatti dalla tragedia di Chernobyl.

Il governo Berlusconi, dopo aver tagliato i fondi alle energie rinnovabili, ha sotenuto con forza la necessità per il nostro Paese di un ritorno a questo pericolosa tecnologia. Una decisione seguita dal recente emendamento che ha di fatto sospeso la costruzione di  nuovi impianti nucleari. Un dietrofront improvviso, quasi certamente motivato dal timore del referendum del 12 e 13 giugno, che si concreta, come confermato anche da Silvio Berlusconi, in una mera sospensione temporanea di questo pericoloso ritorno al passato.

PiemontEuropaEcologia sostiene, al contrario, la necessità di andare oltre, di guardare al futuro su basi diverse. Per questo, ci faremo promotori, presso il Consiglio comunale di Torino, di una delibera volta a dichiarare il nostro territorio comunale indisponibile ad accogliere qualsivoglia attività legata alle centrali nucleari e a dichiarare il nostro Comune comune denuclearizzato a garanzia dei cittadini residenti, di tutti i nostri turisti e delle generazioni future che vivranno nel nostro territorio.

Di seguito il testo della delibera che intendiamo presentare e che vi chiediamo di sostenere con la vostra firma. (altro…)

Si scrive acqua, si legge Democrazia

Lavori Verdi per chi è in difficoltà

L’economia verde passa anche attraverso il sostegno alle fasce di popolazione svantaggiate sia dal punto di visto economico sia rispetto ai danni subiti o alle esposizioni nocive ambientali. Questo è il pensiero che ha animato l’EPA (Ente di Protezione Ambientale degli Usa) che ha lanciato un bando rivolto alle popolazioni meno abbienti che sostiene iniziative imprenditoriali che creano lavori verdi. I progetti approvati avranno in dotazione 100.000 $ ognuno e sarà indirizzato alle Tribal Nations dell’Arkansas, Louisiana, New Mexico, Oklaoma e Texas. Lo spirito di questo progetto potrebbe essere ripresa, in scala chiaramente inferiore, anche a livello comunale per contribuire da una parte alla nascita di nuove imprenditorialità oltre a spostare sui settori della Green Economy/jobs le poche risorse a disposizione che non devono essere diluite su produzioni decotte e senza futuro. Questa sarà uno dei primi progetti che come PiemontEuropa Ecologia mi impegnerò a presentare quando entreremo nella Sala Rossa del Comune di Torino.

(notizia via My Green Jobs)

Torino come Detroit?

Guardando il bellissimo lavoro di due giovani fotografi, Yves Marchand e Romain Meffre, su Detroit, da torinese sono stato percorso da un brivido. Detroit è stata la culla della produzione automobilistica americana, capitale industriale a livello mondiale e sogno per una popolazione che negli anni ’50 diventò la quarta città americana. In circa cinquat’anni ha perso metà della popolazione ed oggi si presenta in molte sue parti come un fantasma, in decomposizione, straordinariamente mummificata. In pratica ciò che la portò allo splendore è oggi causa della sua incredibile decadenza: l’industria automobilistica. Il brivido, per chi vive in una città che è stata invece la culla dell’industria automobilistica italiana ed europea, che ha vissuto importanti fenomeni migratori vedendo la propria popolazione triplicare in pochi anni e poi gradualmente contrarsi è d’obbligo. (altro…)

Supponiamo un’economia sostenibile…

Supponiamo che si decida di imporre una tassa moderata sugli impianti energetici a carbone per finanziare le sovvenzioni a favore dell’energia solare, per poi aumentare per gradi le bollette dell’elettricità parallelamente all’introduzione degli impianti energetici solari. Ecco cosa succederebbe secondo IlSole24Ore

Torino 2011: ambiente incontrollato

Per chi si occupa di interventi ambientali, si sta sempre più affermando come nodale il problema dei controlli. L’esperienza del settore delle limitazioni al traffico ne è un esempio conosciuto: nei precedenti periodi di targhe alterne la difficoltà maggiore riscontrata era sicuramente quella di ottenere controlli efficaci e credibili. Questo è anche, in verità, il limite più descritto delle cosiddette politiche “comando e controllo” dove l’azione prioritaria è quella di stabilire limiti di legge per emissioni ecc. e di sanzionarli. Questa difficoltà riguarda un po’ tutti gli strumenti d’intervento e costituisce un vincolo significativo per la corretta gestione di queste politiche. Interessante da questo punto di vista è la conoscenza di alcuni dati. Nel caso ad esempio delle cosiddette zone a traffico limitato (ZTL) emerge come esse abbiano avuto un impatto significativo sul breve periodo sulla mobilità, per poi perdere di efficacia riducendosi quasi a interventi simbolici. Alcuni (Panella, Zatti) arrivano ad ipotizzare come realistico il fatto che in media nelle città italiane tra un terzo e la metà degli accessi alle ZTL sia irregolare. Dato che tra l’altro testimonia come il deterrente costituito dalle multe possa risultare molto blando potendosi immaginare un viaggio non in regola dentro la ZTL scarsamente rischioso. Il caso torinese viene anche indicato come diffondersi di un atteggiamento di tolleranza. Immaginiamoci cosa sta succedendo per limitazioni ancora più difficili da sanzionare quali quelle delle Euro 0 ed 1. Ma anche molto semplicemente il rispetto ad esempio delle corsie riservate ai mezzi pubblici o i parcheggi in doppia o tripla fila. Credo siamo in presenza di livelli di completa inefficacia. La colpa non può nemmeno essere addossata ai vigili: se da una parte la capacità di multare può essere espressione di un organico insufficiente esistono componenti difficilmente eliminabili quali il contemporaneo controllo di più mezzi o, il pur corretto, ammonimento bonario. Oltre al fatto che personalmente non ritengo in nessun modo giustificabile l’atteggiamento di noi cittadini, sempre ingegnosi e soddisfatti di averla fatta franca. Tutto ciò per dire in definitiva come sia impensabile applicare solo politiche di tipo comando e controllo, ma sia necessario accompagnare queste politiche anche con strumenti di vario tipo, tra cui inizierei a privilegiare quelli economici tipo ticket di entrata per le ZTL ( es. road pricing) con un adeguato sforzo tecnologico. Se da un lato mancano le risorse per aumentare gli organici, il sistema tecnologico che è più preciso e che si può automantenere con le stesse sanzioni, può rappresentare una risposta, seppur parziale. Tenendo anche conto che nelle esperienze più avanzate esistono anche guadagni che possono essere reinvestiti nello stesso trasporto pubblico. In ultimo la leva economica (non la semplice multa) applicabile in diversi modi, permette una razionalizzazione, ampiamente dimostrata, dell’uso delle stesse risorse energetiche, di cui il traffico veicolare rappresenta una quota quasi maggioritaria.

Referendum imbavagliato

Ricevo e pubblico volentieri

Sono una ricercatrice, mi occupo di diritto ambientale e di risorse idriche. Ieri mattina dovevo intervenire ad un programma RADIO RAI (programmato ormai da due settimane) per parlare del referendum sulla privatizzazione dell’acqua e chiarirne meglio le implicazioni giuridiche. E’ arrivata una circolare interna RAI alle 8 di ieri mattina che ha vietato con effetti immediati a qualunque programma della RAI di toccare l’argomento fino a giugno (12-13 giugno quando si terrà il referendum), quindi il programma è saltato e il mio intervento pure. Questo è un piccolo esempio delle modalità con cui “il servizio pubblico” viene messo a tacere e di come si boicotti pesantemente la possibilità dei cittadini di essere informati e di intervenire (secondo gli strumenti garantiti dalla Costituzione) nella gestione della res publica. Di fronte a questa ennesima manifestazione di un potere esecutivo assoluto che calpesta non solo quotidianamente le altre istituzioni, ma anche il popolo italiano di cui invece si fregia di esser voce ed espressione, occorre  riappropriarci della nostra voce prima di perderla definitivamente. Il referendum è evidentemente anche questo!

Mariachiara Alberton