Se dovessimo avere un sogno, impegnarci per qualcosa, sicuramente il nostro pensiero desidererebbe qualcosa di meglio dello scoprire che in una finanziaria è nascosto un congegno ad orologeria “ad aziendam” o spremerci le meningi per comprendere l’abile mossa tattica del maggior partito d’opposizione che si astiene sulla vita o morte delle province. Ci piacerebbe batterci per qualcosina di più, qualcosa che possa farci ricordare, che so’, lo statuto dei lavoratori o l’instaurazione del sistema sanitario nazionale per tutti. Posso perfino capire i leghisti, sedotti dall’idea del federalismo, anche se quell’idea, quando è nata, serviva ad unire qualcosa come gli Stati ribelli americani e che è stata un filone che ha portato all’unità italiana; non questa cosetta ignorante che vorrebbero rovesciarci addosso. Se il Pd è sempre più inguardabile, non è che il dipietrismo di ritorno che accende queste baruffe chiozzotte sia tanto meglio: l’universo dei valori non mi sembra molto più aperto. Direi che è davvero giunto il momento di riscoprire il gusto della contesa politica su cose questa volta serie. Qualunque vogliate, ma serie.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Cota – ed il fido Ravello – sopprime il bollino blu per il controllo delle emissioni delle automobili. Prossima mossa – dal momento che ad interim regge la sanità – sarà l’abolizione dei controlli della pressione arteriosa e della glicemia.
Il 6 luglio l’AgCom voterà una delibera con cui potrà rimuovere contenuti di siti internet in maniera arbitraria senza l’autorizzazione del giudice. Su Metilparaben alcune idee per esprimere la propria contrarietà.
Oggi è mancato Giovanni Ossola. Fiero socialista mai pentito, sindaco di Settimo per molti anni,consigliere e Assessore alla Viabilità della Provincia di Torino nello scorso mandato. Personalmente è mancato un amico da cui ho imparato molto ed a cui ho voluto bene come un fratello. Un punto di riferimento che mi ha insegnato cos’è l’amministrazione pubblica pulita, fatta con passione e senza risparmio. Mi ha fatto da Maestro insegnandomi cosa sia il socialismo, quello vero, quello di Riccardo Lombardi a cui era legato, e guardando al suo esempio ho condiviso una stagione di militanza insieme. Oggi mi rimane il suo spirito allegro e due libri che mi prestò, che sempre dovevo restituirgli – ma senza fretta – sulle idee di Lombardi. Forse ha voluto che li tenessi e li terrò cari come il suo ricordo. Ciao Giuan.
Sono tempi di critica ai privilegi della politica, soprattutto dal punto di vista dei guadagni. In realtà sarebbe necessario ripensare la partecipazione politica in Italia tuot court, magari prendendo ad esempio cosa succede negli altri Paesi. Mi ha sempre colpito, ad esempio, cosa accade negli Stati di rito anglossassone dove i leader politici considerano l’accesso alle posizioni di potere come una fase della propria vita dove guadagnare popolarità e competenza che daranno successivamente frutti economici di una certa importanza. In sostanza la posizione di potere all’interno delle amministrazioni pubbliche non si traduce in ricchezza. Lo Stato, anche ad alti livelli, non paga, mentre sarà il mercato privato attraverso le successive collaborazioni, libri, conferenze, cooptazione in consigli di amministrazione per dirne qualcuna, a provvedere al benessere economico del politico che ha impiegato una porzione della propria vita a servizio, appunto, del bene pubblico e per un periodo di tempo generalmente molto meno sostanzioso rispetto a quello italiano. (altro…)
Segnalato da Gianluca Susta, qui il link ad un interessante appello a firma dei Presidenti dei gruppi più rappresentativi del Parlamento Europeo, Shulz, Daul e Verhofstadt:” non c’è euro senza integrazione, stop a soluzioni di giornata di fronte alla crisi, basta con l’euroscetticismo di comodo”.
Al di là dalle nostre differenze politiche, noi, presidenti dei gruppi PPE, S&D e ALDE al Parlamento Europeo vogliamo dare l’allarme sulla crisi di fiducia che attraversa i nostri paesi. Vogliamo riaffermare con chiarezza che i 500 milioni di europei non usciranno vincenti da questa crisi se non rafforzando la loro coesione e smettendo di giocare ognuno per sé.
Un esempio di miopia politico-amministrativa riguarda le nuove forme di comunicazione e fruizione della cultura scritta – e non solo. Recentemente sono rimasto stupito di quante persone di ogni età usassero gli e-book a New York: sulla metropolitana, seduti sulle panchine, nella pausa pranzo – così come è estremamente diffuso il wifi, ma questo è un altro discorso. Barnes &Noble, la più conosciuta libreria di NY, si sta quasi riconvertendo a questa nuova forma di lettura e propone le opere degli autori praticamente con la stessa importanza dei fratelli cartacei. In Italia la diffusione dei libri elettronici viene frenata per diverse ragioni ma soprattutto perchè l’IVA sugli e-book è di molto superiore a quella agevolata applicata ai libri tradizionali. Credo che questo sia davvero un controsenso che allontani lo sviluppo e la fruibilità della cultura scritta – e non solo – nel nostro Paese. E dire che rimettere in linea questo tipo di tassazione non mi sembra così difficile.
Si chiama MyCare, viene dalla Gran Bretagna, è semplice da utilizzare e viaggia con software open source. Ecco la carta su cui scrivere molti dati preziosi sulla nostra salute grande quanto una carta di credito progettata dall’Engineering and Physical Sciences Research Council (EPSRC) che il sistema sanitario inglese sta mettendo a punto con uno stanziamento di 260 mila sterline e che ha concluso i primi test con successo. Risulta immediatamente comprensibile il vantaggio di questo strumento in caso di emergenza, di aggiornamento dei dati clinici e di aiuto nella razionalizzazione della spesa farmaceutica. Una particolare attenzione è stata riposta nel trattamento della privacy utilizzando una protezione simile a quella dei sistemi bancari. Il sistema può operare con i programmi diffusi dei nostri computer ed il progetto lascia aperta la porta agli open source che permetteranno maggiori sviluppi da parte di tutti coloro che vorranno cimentarsi proponendo nuove funzionalità.
Andrea Carandini non è certamente l’ultimo venuto per ciò che riguarda la conoscenza dei beni culturali italiani e bene ha fatto Luca Cordero di Montezemolo a farlo intervenire nel convegno “Cultura, orgoglio italiano” di Italia Futura. Così come bisogna riflettere sulle parole dell’archeologo che rileva immediatamente come l’Italia stanzi 50 milioni di euro per la tutela dell’intero patrimonio storico-archeologico-artistico mentre il Louvre da solo ne ottiene 227. Per non parlare di esempi quali il nostro Colosseo che ha 5 milioni di visitatori l’anno e 34 dipendenti divisi in due turni e ogni anno il personale dell’amministrazione dei beni culturali diminuisce di circa 800 unità. Bisogna riflettere non potendosi più avere dubbi sul fatto che la collaborazione con il privato è ormai divenuto un elemento vitale ed è quindi necessario favorire le sponsorizzazioni e gli accordi anche con un aumento degli sconti fiscali, senza per questo far passare questo patrimonio in mani non pubbliche. A tal fine è precisa la sottolineatura del segretario generale dei Beni Culturali Roberto Cecchi per cui: “il pubblico deve garantire i livelli essenziali per la tutela. Il privato invece deve sapere che un investimento in cultura è un investimento che produce reddito ed è una prospettiva concreta nel nostro Paese