La lista “unire la professione” ha vinto le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri della Provincia di Torino. Grande soddisfazione e gli auguri di buon lavoro ai colleghi che abbiamo sostenuto!
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
(…) Alla nuova stagione politica che si aprirà gli italiani vogliono partecipare con spirito civico e passione per ricostruire la nostra democrazia. Ripristinare una politica forte, autorevole e credibile è la vera sfida che ci attende nel prossimo anno.
Quando le scadenze istituzionali porteranno nuovamente i cittadini alle urne, l’offerta elettorale dovrà essere composta da una nuova leva di idee e classi dirigenti che si contenderanno il consenso democratico lasciandosi alle spalle una stagione fallimentare.
In nessun caso gli italiani accetterebbero di veder tornare gli stessi protagonisti che hanno condotto il paese a questa situazione. Rinnovare profondamente la classe dirigente politica rimane per l’Italia una priorità assoluta.
Anche per questo le prossime elezioni non saranno una tappa di routine, ma un appuntamento storico che dovrà aprire una nuova stagione della nostra vita pubblica.
Nel 2012 l’impegno di Italia Futura sarà rivolto in questa direzione, promuovendo quella svolta di programmi e persone che l’Italia si merita.(…)
La questione del’Articolo 18 è senza dubbio molto complicata e ormai totalmente ideologizzata: un articolo di fede sia per chi vuole abolirlo che per chi lo difende così com’è. La sua discussione necessita anche di buona preparazione su questi temi e di un briciolo di memoria storica. Perchè basterebbe partire da cosa successe nel 2003 quando sul referendum proposto da Rifondazione Comunista mirato all’estensione a tutti i lavoratori di questa norma, l’allora Segretario CGIL Sergio Cofferati diede indicazione all’astensione per farlo fallire: una norma quindi buona per molti, ma non per tutti. E proprio da qui si potrebbe sottolineare un fatto spesso dimenticato: l’Articolo 18 è valido per circa la metà dei lavoratori, mentre per gli altri semplicemente non esiste. (altro…)
Poco più di quattro mesi a partire da oggi. E’ questo il tempo a disposizione di Regioni e Governo per evitare che scattino in automatico i tagli alla sanità della manovra di luglio. Ieri primo incontro per condividere la road map che dovrebbe portare all’accordo. Sul piatto spesa, ticket e Lea. Continua a leggere su Quotidianosanità
La questione delle liberalizzazioni più o meno mancate svela diversi paradossi che vanno al di là dell’argomento. Diversi eponenti politici le avrebbero volute, ma non sono state in grado di farle a tempo ed ora pur avendone la possibilità. Così come chi si dimostra oggi molto pugnace contro le lobby, in passato le ha assecondate e ne è rimasto impigliato anche solo per semplici rendite elettorali. Ma il paradosso più lampante è che un Governo tecnico, che dovrebbe essere svincolato dalla ricerca del consenso, trova una insormontabile difficoltà nel metterle in atto. Sia chiaro: è necessario avere il voto favorevole di quelle forze che ieri non sono riuscite a realizzare i provvedimenti oggi al vaglio del passaggio parlamentare. E infatti il paradosso non sta qui. La lezione che viene fuori è quella che tra le righe coglie Dario Di Vico sulle colonne del Corriere della Sera: “ e allora se il governo ha dovuto, almeno per ora, ritirarsi il motivo è sempre lo stesso, i modernizzatori non hanno un “popolo” da mobilitare mentre le lobby fanno presto a minacciare la paralisi del traffico o dell’aspirina. Un altro vero paradosso, nel preciso momento in cui Mario Monti e la sua squadra vengono accusati di essere a loro volta i paladini, gli esecutori materiali degli interessi, appunto, delle lobby. Ma ritornando alle considerazioni di qualche riga sopra, questo è esattamente il compito che ci proponiamo come Piemonte al Centro, da alcuni, giustamente, considerato un avamposto politico di Italia Futura, cioè mobilitare e dare voce al popolo dei “modernizzatori” che pensano all’Italia come una grande Paese bloccato da interessi corporativi da superare nel più breve tempo possibile per far spazio a tutti coloro che attraverso la capacità e il merito vogliono far uscire dal pantano e mettere in moto le energie presenti oggi nel Belpaese. Un paradosso anche questo, dopo anni in cui ci siamo cullati nell’idea che non c’era bisogno di essere diretti da chi ha più capacità, rettitudine, merito.
“Non occorrevano professori. E’ verissimo. Ma perché non le avete fatte voi queste cose? Perché [...] il sistema politico incartato in un bipolarismo ad alta concentrazione di conflitto aveva determinato che se gli uni volevano un timido accenno di imposta patrimoniale gli altri lo bloccavano; se gli uni volevano una riforma strutturale delle pensioni gli altri lo bloccavano; se gli uni volevano un po’ di liberalizzazioni gli altri lo bloccavano e tutti quanti tornavano poi indietro. Eravate paralizzati. Se no non saremmo arrivati noi, non ci avreste chiamato “. Mario Monti
David Thorne è l’Ambasciatore statunitense in Italia. Una parte significativa del suo intervento nella manifestazione dell’American Chamber dedicata al Digital Word, è stata dedicata al ruolo che le nuove tecnologie possono avere nel superamento dell’attuale crisi. (da L’Inkiesta.it)
(…) L΄eCommerce, i nuovi media e altri aspetti dell΄economia digitale rappresentano motori di crescita potenti in grado di creare posti di lavoro, aumentare la produttività e aiutare le aziende a competere nel mercato globale. La ricerca e l΄innovazione in ambito digitale sono fondamentali per la nostra crescita economica collettiva. E la tecnologia permette uno sfruttamento senza rivali delle energie imprenditoriali. (altro…)
La sfida che ogni metropoli si ritrova ad affrontare è quella della diminuzione del consumumo di combustibili fossili con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria e della spesa energetica. A questo riguardo è riconosciuto che la pressione maggiore viene esercitata dall’uso privato delle automobili che la gran parte di noi giornalmente usa in maniera massiccia. Il dato è che oggi le nostre città e tutto il nostro sistema di vita sono disegnati in funzione dell’uso di questo mezzo. L’auto stessa rappresenta nella nostra economia urbana torinese un tassello molto importante, anche se molto meno rispetto al passato, e quindi la resistenza a modificare la nostra mobilità a favore di soluzioni che diminuiscano questo tipo di locomozione è grande. Il filone maggiormente in voga tra i nostri amministratori – a dire il vero trasversale a tutti gli schieramenti – rimane quello di pensare che nuove automobili con migliori prestazioni di consumo ed emissioni inquinanti ridotte risolveranno il problema. Sarà così? (altro…)
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Comment Mario was published on dicembre 15th, 2011, with the tags commentmario, mario monti, under the Documenti category. There are currently no comments on this article so far.