Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Rapporto Osservasalute 2011: la salute italiana in pericolo

È in pericolo la salute degli italiani. Mentre aumentano i fattori di rischio, diminuisce infatti la risposta dei servizi pubblici e le Regioni risparmiano sulla prevenzione. A lanciare l’allarme è il “Rapporto Osservasalute 2011” del Policlinico Gemelli.

La salute degli italiani, infatti, si trova ora più che mai sotto il fuoco incrociato della crisi economica e, sebbene gli effetti di questa congiuntura negativa si rendano manifesti con una certa latenza di tempo, salta già agli occhi come gli italiani, pressati dalle restrizioni economiche, comincino a risparmiare su azioni preventive di base quali una sana alimentazione e lo sport. Si rinuncia per esempio a frutta e verdura, che diventa un lusso per pochi (per la prima volta dal 2005, si registra un calo del numero di porzioni consumate/giorno – 4,8% contro il 5,7%, dato che era rimasto grosso modo stabile fino al 2008; a mangiarne di più sono coloro che spesso consumano i pasti a mensa che si conferma come luogo maggiormente associato al consumo di verdure, frutta e ortaggi).

Factchecking: verifica le notizie

Fact checking è un’espressione inglese che significa verifica dei fatti. Leggendo un articolo o seguendo un servizio televisivo puoi sicuramente notare un’informazione che ti risulta falsa o sospetta. La piattaforma fact checking sviluppata da Fondazione <ahref consente di avere una risposta ai tuoi dubbi attivando un processo di collaborazione civica.

<ahref concepisce il fact checking come un ’attività critica cooperativa, un esempio di media civico, capace di contribuire all’informazione e di rafforzare l’essere comunità.

Collabora con altre persone per verificare la veridicità dei dati e delle notizie che vengono messe in circolazione. Per dimostrare o confutare una notizia usa le tue fonti (video, testi, podcast, ecc.) ma fallo in modo responsabile, valutando con attenzione ciò che segnali, utilizzando fonti attendibili e segnalandone eventuali limiti e contro indicazioni.

Non è difficile: rispetta i quattro principi per la qualità dell’informazione proposti da <ahref: accuratezza, imparzialità, indipendenza, legalità. Accresci la tua autorevolezza all’interno della comunità di fact checkers e migliora l’informazione italiana.

Il progresso di Kuhn

Quest’anno ricorre il cinquantenario della pubblicazione dell’opera filosofica e di storia della scienza di Thomas Kuhn che ha diffuso il concetto di “paradigma scientifico”: La Struttura delle rivoluzioni scientifiche. Si può essere o meno d’accordo con Kuhn e non è questo lo spazio per discuterne o farne la recensione. Ciò che voglio invece ricordare è l’idea di “progresso” di Kuhn che trovo splendidamente riassunta da Ian Hacking, a sua volta filosofo e storico della scienza. Potrebbe sembrare banale, ma personalmente la ritengo un’idea-guida molto feconda per la mia attività professionale e per le mie convinzioni politiche.

Il progresso non è qualcosa “verso”, ma un progredire allontanandosi da ciò che non ha funzionato molto bene, ma senza alcun tipo di obiettivo permanente”

8 mosse tecnologiche contro il debito pubblico

Livio Zoffoli, ex Presidente del Centro Nazionale per l’Informatica Nella Pubblica Amministrazione (CNIPA) propone otto azioni per la riduzione del debito pubblico attraverso l’adozione di tecnologie già ampiamente disponibili

Negli ultimi anni le pubbliche amministrazioni hanno subito tagli lineari delle loro risorse per effetto delle manovre economiche che si sono succedute. Non vi è stato, peraltro, nessun intervento di razionalizzazione come sarebbe stato logico attendersi e non si è intervenuti sull’organizzazione né sulla ottimizzazione delle risorse tecnologiche.

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Sanità. Togliere il ticket e introdurre la franchigia: pagare meno, ma tutti!

Bisognerà valutarla nel suo testo finale, ma l’addio al ticket sanitario a favore di una franchigia potrebbe risultare interessante soprattutto per chi usfruisce dei servizi sanitari. Il sistema prevederebbe di abolire esenzioni e ticket così come li abbiamo conosciuti per far posto ad un altro tipo di compartecipazione che prevede ogni anno una spesa massima individuata a seconda del reddito e non più della patologia. Poniamo come esempio quello di due cittadini che guadagnano rispettivamente 40mila e 120mila euro all’anno. La quota i compartecipazione stabilita si aggirerebbe al 3 per mille sul reddito. Il primo pagherebbe in un anno, se fruisce di qualsiasi prestazione che costa di più, 30 euro mentre il secondo fino a 300 euro. Le successive prestazioni oltre quel valore non si pagano. Il sistema sarebbe poi ulteriormente corretto modulando la quota in funzione al numero dei componenti della famiglia e alla presenza di anziani e disabili, oltre alla possibiità di scalare anche le spese verso al sanità privata per evitare la fuga dei redditi più alti verso le strutture non pubbliche e lasciando inveriati i costi di quelle pubbliche. Il sistema effettivamente contiene elementi di equità e omogeneità, tenendo conto del dato attuale dove alla fine un italiano su due non paga ticket e l’esenzione del pagamento per patologia avvantaggia non poco chi ha redditi alti. Semplificando forse in maniera eccessiva si potrebbe dire “pagare meno per pagare tutti”! Tenendo infatti fermo il sistema attuale del ticket che viene pagato ogni volta da chi non è esente, chi ha bisogno di sanità può arrivare a sborsare tra i 500 e i 1000 € l’anno, sistema che non permette certamente un ulteriore aggravio dei ticket così come stabilito, tra l’altro, dalla legge a partire dal 2014. Non da ultimo bisogna sottolineare un certo guadagno in trasparenza dove oggi esistono zone davvero oscure nel capire chi paga e cosa paga. Le prese di posizione contrarie sono certamente da tenere in considerazione e da ascoltare attentamente, anche se sembrano gravate da ideologismo e poco efficienti ed efficaci sia dal punto di vista della pubblica amministrazione, sia dal punto di vista di cosa e quanto pagano i cittadini: lasciando le cose come sono la perdita di equità e l’aggravio per i cittadini sono garantiti.

Italia Futura: riforma del sistema elettorale alla francese

Oggi spaventano i risultati delle elezioni legislative greche e di quelle amministrative italiane, ma la storia, con la IV Repubblica Francese e Weimar, ci ha già fornito esempi di come cattive regole e cattive istituzioni possono essere pagate a un prezzo molto alto. Auguriamoci che i nostri politici non vogliano essere ricordati come coloro che hanno liquidato definitivamente il futuro dell’Italia.
Un presidente eletto direttamente dal popolo con importanti poteri di governo e un esecutivo responsabile di fronte alla camera bassa – e il sistema elettorale maggioritario a doppio turno (un sistema per tanti versi simile, quello australiano, a un turno, ma che consente un ordinamento delle preferenze dei candidati di collegio, avrebbe risultati analoghi) in Francia hanno innescato quelle dinamiche che sarebbero molto salutari per il nostro Paese e tanto indispensabili nella loro radicalità quanto è paludoso e irriformabile il nostro gioco politico allo stato attuale delle cose.
Leggi la proposta sul sito di Italia Futura

Emergenza casa a Torino: mai più sfitti

Esiste a Torino un’emergenza di cui si sente poco parlare, soprattuto a livello mediatico: la casa. In sostanza, in tempi di recessione, sono aumentate in numero “drammatico” le ingiunzioni di sfratto: circa il 30% in più negli ultimi quattro anni. Dal 2008 i procedimenti emessi sono stati circa 12 mila e la causa prevalente è quella della morosità, facendi di Torino la terza città italiana per numero di sfratti. La Caritas diocesana focalizza il problema come quello di un ceto medio in crisi e di famiglie che se perdono la casa per morosità, non potranno più rientrare nelle graduatorie dell’edilizia popolare. Ed i Presidente della Caritas diocesana, Dovis, parla chiaro: ”molti problemi si sarebbero potuti evitare agendo con prontezza. Mentre la politica ha sempre minimizzato la crisi così le famiglie si sono trovate impreparate”. Il paradosso è che nel capoluogo sabaudo esistono circa 50 mila appartamenti sfitti. Da questi numeri emerge però un nuovo tentativo di welfare che trova alleati la Diocesi ed il Comune con la campagna “Mai più sfitti”. L’idea è in fondo semplice. Da una parte si cerca di mettere in contatto le famiglie con i proprietari di appartameneti sfitti attraverso un ufficio costituito ad hoc. Dall’altra l’amministrazione si rende disponibile a destinare fondi per sostenere le spese di trasloco e concedere agevolazioni per i proprietari che decidono di affitare alle famiglie in difficoltà, come ad esempio abbattimento dell’Irpef fino al 30%. A corredo di tutto un fondo di garanzia che tutela da eventuli perdite dovute alla morosità.

Un’idea di welfare certamente con elementi nuovi. Ma soprattutto con protagonisti ed alleanze nuove.

Il programma di Grillo

Rimango sempre dell’idea che le cose bisogna conoscerle prima di criticarle. Si potrà poi discutere se il programma del Movimento di Grillo sia populista, progressista, conservatore, rivolto agli elettori di destra/centro/sinistra ed altre cose del genere. Ma intanto molte persone, che poi l’hanno votato, il programma l’hanno effettivamente letto. Io intendo la politica in altro modo, ma rispetto chi ci mette la faccia, consuma le suole delle scarpe e si sottopone al giudizio degli elettori.  Allora bisognerà pure parlarne del programma di Grillo e magari leggerselo.

L’organizzazione attuale dello Stato è burocratica, sovradimensionata, costosa, inefficiente. Il Parlamento non rappresenta più i cittadini che non possono scegliere il candidato, ma solo il simbolo del partito. La Costituzione non è applicata. I partiti si sono sostituiti alla volontà popolare e sottratti al suo controllo e giudizio.

Qui il link per leggere il programma sul sito del M5S

Servizio Sanitario: pregiudizio e orgoglio

Gli italiani non amano il servizio sanitario nazionale per l’eccesso di burocrazia, la disorganizzazione endemica dei servizi, le lunghe liste d’attesa, le code in ambulatorio, la mancanza di informazioni. Se si guardano i dati si scopre invece che il Ssn è un sistema che garantisce una speranza di vita tra le più alte al mondo e un tasso di mortalità standardizzato tra i più bassi in assoluto. Anche sulla disabilità abbiamo ottimi risultati. Eliminare sprechi, inefficienze e tangenti è sacrosanto. Ma dobbiamo imparare ad apprezzare le nostre eccellenze.

Leggi su Lavoce.info il testo di Vittorio Mapelli

Et voilà: la France

“Eleggendomi presidente della repubblica, i francesi questo 6 maggio hanno scelto il cambiamento (…) l’Europa ci guarda e io sono sicuro che, nel momento in cui il risultato è stato annunciato, vi è stato ovunque un sollievo, una speranza, l’idea insomma che l’austerità non può più essere una fatalità”, ha dichiarato Hollande.