Si sente dapperttutto che le persone sono ancora disposte ad aderire a una proposta politica nuova con altre classi dirigenti rinnovate. Personalmente mi piacerebbe una proposta politica che sapesse aggredire davvero i problemi del Paese come ad esempio l’ultimo, ma non nuovo, del terremoto. Sarei davvero in sintonia con quei partiti che riunissero le loro forze vive, le chiudessero in qualche stanza e ponessero all’attenzione dei cittadini del nostro Paese proposte per intervenire presto e produttivamente nel problema finanziario, amministrativo, industriale e quant’altro caduti come una trave non solo in Emilia, perchè il sisma è di tutta la nazione. Per rimettere in moto un distretto importante come quello colpito in Emilia – ma come non ricordare l’Irpinia, l’Umbria, l’Abruzzo…- c’è bisogno di tutte le forze materiale e di conoscenza di cui disponiamo, lasciando perdere sciocchezze come la parata del 2 giugno che non risolvono nemmeno in parte il problema. Non mi sembra di chiedere alla politica qualcosa che le sia estranea
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Bisogna ascoltarli, gli emiliani. Noi abbiamo ancora la bocca aperta dallo sconcerto per il terremoto e loro sono già avanti, sono già al giorno dopo. Dicono, a tutti noi che non abbiamo il sisma in casa, che questo evento potrebbe diventare un’opportunità per tutti. Parlano, e fanno proposte senza tanti se o ma. Dicono che più che alla pioggia di soldi, hanno bisogno di impiegare subito tutte le forze a disposizione per rimettersi a produrre; magari lo Stato potrebbe contribuire pagando gli oneri o i contributi di questi lavoratori per far ripartire le attività di eccellenza che lì lavorano. Hanno bisogno di una mano che lavori non al posto, ma al fianco loro. Sono gente pratica e non si sentono invettive contro la parata del 2 giugno perchè sanno che non risolverebbe nessun problema ed è solo un fatto parapolitico, “ammuina” insomma. Non ho sentito, inoltre, tutta questa voglia di rifiutare lo Stato; semmai la voglia che lo Stato faccia le cose giuste ponendosi in loro ascolto, appunto. Perchè la terra, dicono gli emiliani, trema per tutti: il terremoto è avvenuto in Italia, non solo in Emilia. Chapeau!
Mi ha lasciato un po’ d’amaro in bocca il fatto che Nicola Rossi, Senatore della Repubblica attualmente nel gruppo misto ed esponente di punta di Italia Futura – padre sostanzialmente del Cantiere 2013 – non abbia partecipato al voto di fiducia ed al voto finale del provvedimento sulla riforma del lavoro. Se sono ampiamente condivisibili le ragioni di questa scelta, meno affascinante, dal mio punto di vista, è la scelta del non-voto: è vecchia politica e non serve a nessuno. Per chi non se ne fosse accorto siamo entrati in una nuova era politica in cui le mezze misure, il dico e non dico, non hanno più nessun valore e sono giustamente viste con fastidio dai normali cittadini, che invece sono ogni giorno costretti a scelte precise e non rimandabili. Se una cosa non convince bisogna essere conseguenti e coraggiosi, perchè gli italiani nella loro quotidianità in momenti di crisi sono costretti a tirare fuori tutto il loro coraggio. Se si è in Parlamento si è stati votati per votare, per decidere, non per prendere tempo e iscriversi al filone del “benaltrismo”. Non vorrei essere in presenza di epigoni della prima Repubblica che scrivono sull’universo mondo su come sistemarlo ma che non trovano il coraggio di incidere i bubboni che hanno davanti. Questo è il tempo della chirurgia, non delle pezze calde! E non bisogna essere certo Tito Livio per dire “dum romae consulitur, Saguntum expugnatur”…
Potrà anche essere effimero e legato alle circostanze, ma sabato scorso in Germania la metà del fabbisogno di energia è stato soddisfatto dalle fonti rinnovabili. Venerdì era già stato raggiunto il 30% del fabbisogno secondo i dati della European Energy Exchange mentre sabato è stato immesso in rete un valore pari a 22 GWh di elettricità, un primato assoluto mai raggiunto in nessun altro Paese. E anche nella landa teutonica non sono mancate le polemiche sul costo data la generosa incentivazione pubblica che, secondo alcune stime, aumenta di 2 centesimi al KWh la spesa energetica. LA risposta, in breve, è stata secca: l’aumento della produzione attraverso il fotovoltaico ha drasticamente abbassato il picco di prezzo dell’elettricità all’ingrosso in Borsa durante le ore diurne, senza contare le forti ricadute occupazionali ottenute in Germania e gli indubitabili vantaggi ambientali.
Nell’ultimo secolo la temperatura globale è aumentata di 0.7°C. Nei prossimi 100 anni, a seconda di quanto gas serra l’uomo immetterà nell’atmosfera, le previsioni ipotizzano un ulteriore riscaldamento, compreso fra 1.1 ed oltre 6°C. L’intera coltre glaciale della Groenlandia potrebbe scomparire ed il livello globale dei mari si innalzerebbe, in conseguenza di ciò, di oltre 6 metri. Si tornerebbe così al paesaggio di 125 mila anni fa. Il film compie un viaggio fra i continenti e gli oceani del pianeta per spiegare i meccanismi del cambio climatico, le conseguenze e le possibili soluzioni.
Il miglior messaggio della giornata mi è arrivato da Gianluca Susta, europarlamentare, che mi informava che era passata, con larghissima maggioranza, al Parlamento Europeo la risoluzione per l’istituzione di una tassa per le transazioni finanziarie. In sostanza attraverso un’imposizione dello 0,1% per azioni e titoli e dello 0,01% per i derivati si stima la possibilità di raccogliere circa 55 miliardi di € da destinare ad azioni di crescita economica, alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla lotta contro i cambiamenti climatici ed altro ancora. Il concetto guida che sottoscrivo è la necessità di far pagare, certamente solo in parte, il costo della crisi a chi fondamentalmente l’ha provocata attraverso meccanismi speculativi, ignorando la necessità di investimenti sull’economia reale rappresentata dal lavoro e dalle attività di produzione. Un aspetto meno conosciuto è la coraggiosa possibilità di procedere con quella che è conosciuta come Tobin Tax, anche in assenza dell’unanimità tra i 27 paesi dell’Unione ma consentendo ad un minimo di 9 paesi di sperimentarla. Allo stesso tempo il Parlamento europeo sollecita comunque i Governi all’adozione del provvedimento proprio per evitare effetti distorsivi sui mercati interni e incoraggiare un accordo più ampio a livello mondiale. Vedremo, a questo punto, la capacità dei Governi europei di raccogliere questa sfida attraverso nuovi strumenti che trovano il consenso di sempre maggiori aree della pubblica opinione a livello continentale.
Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il piano sanitario della Regione Piemonte recentemente approvato dalla Giunta di centrodestra. La ragione dello stop sembra da imputarsi alla mancata copertura finanziaria. L’impianto della nuova organizzazione con la creazione delle sei Federazioni sanitarie, non convince quindi il governo dei tecnici orientato a non considerare sufficienti le fonti di risparmio che erano state pubblicizzate dal governatore Cota e dall’Assessore Monferino.Se comunque il Governatore si mostra tranquillo, Mercedes Bresso va all’attacco sottolineando come l’allarme sul rischio dell’aumento dei costi non fosse una semplice fantasia dell’opposizione, ma una drammatica realtà. “Se si aggiunge -prosegue l’ex presidente – il fatto di avere approvato un Bilancio 2012 affidato all’irresponsabilita’ di chi l’ha redatto, il quadro complessivo del Piemonte e’ molto preoccupante”. ”Se il piano sanitario era la principale riforma di questa maggioranza -conclude Bresso- c’e’ da augurarsi che la smettano presto di fare danni”. In parole povere, i tecnici di Palazzo Chigi bocciano sonoramente il tecnico “padano”: non è un buon momento per il Piemonte, al verde anche di capacità contabili.
Il Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino (Dipartimento di Automatica e Informatica) presenta «Come funziona Internet», la traduzione italiana di «How the Internet Works», la guida alla Rete pubblicata in inglese due mesi fa da European Digital Rights (EDRi), l’associazione non profit con sede a Bruxelles.
«Come funziona Internet» spiega in maniera accessibile e concisa le tecnologie che costituiscono il cuore di Internet, la rete globale la cui apertura è alla base di così tanti diritti civili e così tante attività economiche.
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