Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Il Manifesto di Torino. Rinascimento Progressista

(…) Il 2013 è un anno cruciale per l’Europa progressista. Dopo le vittorie dei socialisti in Slovacchia, Francia e Romania nel 2012, le elezioni in Italia e Germania potrebbero cambiare gli equilibri in seno al Consiglio europeo, aprendo la strada a una maggioranza progressista dopo le elezioni europee del 2014. La dichiarazione di Parigi e il lancio dell’iniziativa “Renaissance for Europe” nel marzo 2012 si sono concentrate sulla necessità di andare oltre le politiche di austerità, delineando i tratti di un nuovo e più equilibrato corso per un’Europa basata su stabilità, crescita e solidarietà. A Torino vogliamo elaborare la nostra visione dell’Europa politica: una Unione della democrazia basata su una sovranità condivisa, che costituisce la condizione essenziale per affrontare la crisi e per restituire potere ai cittadini e fiducia nel progetto europeo. Ciò che vogliamo realizzare è una Unione di progresso e prosperità per tutti, con un forte mandato da parte dei cittadini europei. (…)

Qui il testo del Manifesto di Torino su ItalianiEuropei

Lo smog fa nascere bambini a basso peso

Nuove evidenze scientifiche hanno correlato la presenza di smog con il basso peso alla nascita. Attraverso uno studio internazionale, davvero considerevole per l’estensione della popolazione esaminata, pubblicato su “Environmental Health Perspectives” dal titolo “Particulate matter exposure during pregnancy is associated with birth weight, but not gestational age, 1962-1992: a cohort study”, all’aumento dei valori di inquinamento si assisterebbe ad un maggior rischio di nascite con basso peso statisticamente significativo. Il basso peso alla nascita, detto in termini semplici, è da tempo collegato ad anomalie del successivo sviluppo del bambino oltre ad un aumentato rischio di morte in giovane età e aumento delle malattie croniche. Lo studio prende in considerazione l’inquinamento da polveri sottili proveniente da scarichi di autoveicoli, industrie e centrali a carbone, soprattutto confrontando il famigerato particolato Pm10 e Pm 2.5 segnalando i diversi scostamenti di impatto sulla salute con intervalli di aumento di 10 microgrammi alla volta. Lo studio è stato compiuto su oltre 3 milioni di bambini di 14 siti tra Gran Bretagna, Asia, Continente americano e Australia.  Prendere in considerazione le sempre maggiori evidenze scientifiche da parte delle popolazioni sugli impatti di salute è, oggi, ancora più importante nel nostro Paese dove tale discussione sembra arenarsi solo sull’impatto economico della chiusura di porzioni del territorio sulle attività commerciali o sulla necessità di cambiare l’auto. L’arma del voto dovrebbe essere puntata sempre più sulla politica che continua a deviare o ignorare questi dati, anche in considerazione degli impatti sulle risorse sanitarie che saranno inevitabilmente spese nei prossimi anni per correre ai ripari su guai che potevamo evitare prima. Con un pizzico di maggiore buona volontà e sana informazione

Rapporto Camere Aperte 2013: l’attività dei parlamentari in cifre

Presentato oggi al Senato della Repubblica il rapporto “Camere Aperte 2013″, la terza edizione della pubblicazione che l’associazione Openpolis dedica al Parlamento Italiano, per monitorare e valutare l’attività di Deputati e Senatori attraverso l’analisi di dati e statistiche.
Questa terza edizione di Camere Aperte cerca le risposte attraverso i dati raccolti da Openpolis sulla vita parlamentare, le sue dinamiche e i suoi attori. In alcuni casi vengono confermate le sensazioni e le opinioni prevalenti, in altri vengono smentite clamorosamente. Ma in entrambi i casi, la disponibilità dei dati consente di avere una base per il dibattito pubblico.
Nel dettaglio:
- si segue il calendario dei lavori da cui emerge l’impegno di Deputati e Senatori negli atti legislativi, non legislativi, risposte del governo, decreti
- la presentazione dei dati e la realizzazione di specifiche eleborazioni permettono di esaminare al meglio le esperienze del Governo Berlusconi IV e del Governo Monti I
- sono riportate le classifiche di produttività di tutti i parlamentari, poi distinti per gruppo parlamentare, per regione, per sesso
- attraverso dati e grafici vengono mostrate le aree del paese che più hanno beneficiato della produzione legislativa e quelle che sono state più trascurate
- sono messi a confronto alcuni temi politicamente significativi per vedere quali siano state le reali priorità delle Commissioni e delle Assemblee parlamentari
- altre chiavi di lettura sono rappresentate dalle classifiche dei ruoli in cui si sono specializzati i parlamentari: i “legifomani” (quelli che hanno presentato più progetti di legge), gli “emendatori” (più emendamenti), gli “interroganti” (più interrogazioni), i “ribelli” (che hanno votato più spesso in modo diverso dal gruppo di appartenenza), gli assidui (più presenti), gli assenti, gli improduttivi, i trasparenti (che hanno dato l’assenso alla pubblicazione online dei loro redditi e patrimoni), i navigati (maggiore anzianità parlamentare).

Qui puoi scaricare il Rapporto completo in pdf

In questa luce

Vorrei (…) che ogni scelta conoscitiva portasse anche ad una ricaduta esistenziale, e non soltanto un’ “opinione”, ma qualcosa sperimentato e pagato in contanti nella vita d’ogni giorno, nell’esistenza e negli affetti, poiché è lì che ci si toglie davvero la terra sotto i piedi. Le idee le dimentichiamo o le cambiamo rapidamente, è solo nell’esistenza che si sviluppa la capacità di cambiar pelle, di “morire” e rigenerarsi ogni volta.
Daniele Del Giudice; In questa luce, Einaudi 2013

Obama e Bersani: videopolitica e coraggio

Mi è capitato di vedere uno dei video della campagna elettorale del Partito Democratico per le prossime elezioni. Poi ho visto questo video di Obama e ho capito che cos’è veramente la politica: quella seria, che ti fa alzare dalla sedia, che ha il coraggio che non ti aspetteresti. Insomma, il coraggio delle idee che, come dice il Poeta, “uno non se lo può dare”…

Lezioni gratis di sanità per parlamentari

Mario Falconi, Presidente del Tribunale dei Diritti e dei Doveri dei Medici (Tdme), ha lanciato una iniziativa a mio avviso molto meritoria: lezioni gratis di sanità a disposizione dei nuovi parlamentari e dei consiglieri regionali che dovranno governare il Paese. sarebbe certamente significativo se questa disponibilità venisse raccolta dalla nuova leva politica che verrà prossimamente eletta, considerando la scarsa cultura in materia rilevabile quotidiamente da chi la sanità la vive e la costruisce. La proposta nasce certamente dai dubbi sulla competenza media dei legislatori, rimarcando ancora una volta come non sia sufficiente oggi, soprattutto per materie complesse e delicate, un profilo anagrafico giovane, ma certamente una classe politica e manageriale capace, colta e responsabile. Il problema di competenza è inoltre aggravato dal fattivo abbandono dei precedenti percorsi formativi in tali materie, anche attraverso le vecchie scuole di partito che comunque garantivano una certa qualità di conoscenza a chi aspirava a decidere su grandi questioni sociali come appunto la salute, il lavoro, la scuola e via discorrendo. Raccogliere la disponibilità di trasmissione di questo patrimonio culturale dovrebbe essere, a nostro modesto parere, persino vincolante a livello di partiti politici. Obbligatorio, così come i professionisti sanitari spendono parte del proprio tempo, anche libero e non pagato, per sostenere con prove ed esami la propria crescita attraverso l’Educazione Continua in Medicina, raccogliendo i crediti formativi.

New York paga i suoi medici sulla performance

Il sistema ospedaliero pubblico di New York ha introdotto un cambiamento epocale nella modalità di retribuzione dei propri medici. Al posto di aumenti salariali automatici, il nuovo sistema si baserà sulla capacità di miglioramento della performance dei sanitari: capacità di contenimento dei costi delle terapie, aumento della soddisfazione dei pazienti, miglioramento della qualità delle cure, miglior coordinamento delle cure. Il nuovo regime, come annunciato da un editoriale del New York Times, è già a regime in tre istituzioni da considerare tra le più importanti della città e certamente tra le più blasonate nella comunità scientifica internazione quali la Mount Sinai School of Medicine, la New York University School of Medicine e il Physician Affiliate Group of New York, coinvolgendo più di 3000 medici. Tale tipo di sperimentazione non è in verità così nuova o sconosciuta come appare. Basterebbe richiamare ad esempio la sperimentazione, ormai oggetto di studi, compiuta ad Amsterdam sui medici di base che diede risultati rimarchevoli. Chiaramente questi tipi di esperienze non possono essere valutate o importate tout court in sistemi sanitari completamente diversi come quelli continentali, ma sarà sicuramente da osservare con attenzione anche al di qua dell’Atlantico. Come non siamo dei fautori del sistema sanitario americano – di cui peraltro esistono diverse favole metropolitane ed è poco conosciuto nel nostro Paese – non possiamo però demonizzare cambiamenti che porteranno a modificazioni significative sull’organizzazione del lavoro delle professioni sanitarie che ci investirà. Prima o poi.

Commissione Europea rilancia i carburanti alternativi verdi

In tempi di contorsioni locali su blocco o meno Euro3, la Commissione Europea batte un colpo e rinnova la strategia dei carburanti alternativi per ridurre le emissioni di gas con effetto serra e contemporaneamente liberarsi dalla dipendenza dal petrolio. Il concetto è semplice: se aumenta il numero degli automobilisti con veicoli elettrici o ad idrogeno e metano non solo avremmo città meno inquinate, ma staremmo economicamente anche meglio. Abbattere però i freni verso questo passaggio tecnologico significa comunque agire su alcuni versanti al momento poco considerati dalle amministrazioni, come ad esempio la mancanza delle stazioni di ricarica e rifornimento. Per eliminare l’ostacolo la Commissione intende fissare obiettivi vincolanti e standard comuni tra cui:

  • l’elettricità – un numero minimo di stazioni di ricarica in ogni paese e un connettore universale per ricaricare l’auto in tutta l’UE
  • l’idrogeno – standard comuni per i tubi di rifornimento e gli altri componenti nelle stazioni di servizio di 14 paesi UE
  • il gas naturale liquefatto – stazioni di servizio per i mezzi pesanti ogni 400 km lungo la prevista rete centrale transeuropea di trasporto  ; saranno necessarie anche stazioni di rifornimento per le navi in tutti i 139 porti marittimi e interni presenti lungo la rete
  • il gas naturale compresso – entro il 2020 stazioni di rifornimento con standard comuni accessibili al pubblico in tutta Europa, almeno ogni 150 km.

La Commissione Europea afferma in modo chiaro che i Paesi aderenti possono favorire questo tipo di cambiamenti attraverso modifiche legislative e agendo sulla fiscalità nazionale incoraggiando gli investitori privati e ricordando come i finanziamenti UE necessari sono già disponibili. Sviluppare quindi rete moderna europea è fondamentale perchè, scrive Bruxelles: “L’84% del petrolio utilizzato da tutti i modi di trasporto è importato: nel 2011 queste importazioni costavano circa 1 miliardo di euro al giorno. La maggior parte del petrolio proviene da regioni instabili, con l’incertezza che ne deriva in termini di approvvigionamento.

Passare a carburanti più puliti è la mossa più ovvia per rendere l’economia europea più indipendente sul piano energetico.

Questa strategia è in sintonia con la tabella di marcia per i trasporti con cui la Commissione ha definito gli obiettivi per favorire la mobilità e integrare ulteriormente le reti di trasporto dell’UE entro il 2050, riducendo al tempo stesso le emissioni di gas a effetto serra”.

Bersani “scende” dagli F35

Bersani si toglie le stellette da “top gun” e annucia che “riconsidererà” la spesa per l’acquisto degli F35. “La nostra priorità è il lavoro, non i caccia” ha dichiarato al Tg2, rimettendo in gioco quindi circa 15 miliardi di euro destinati ai caccia dell’aviazione. In realtà il taglio degli F35 seguirebbe decisioni simili che sono già state adottate da Australia, Norvegia, Paesi Bassi e, ultimamente, dal Canada. L’uscente governo Monti, attraverso il Ministro Amm. Di Paola, aveva invece continuato a investire risorse nel programma destinando i risparmi ottenuti dal taglio del personale civile in forza all’esercito. Non ultima considerazione rimane quella delle problematiche emerse in sede tecnica sulla vulnerabilità dei caccia contro i fulmini. Forse Zeus è venuto in soccoso al segretario del Partito Democratico…

Lista Monti: rilavaggi Fini senza tanti Casini