Barack Obama riparte all’assalto contro il Global Warming – riscaldamento climatico – ed annuncia un “Piano Nazionale” che verrà presentato martedì 25 giugno alla Georgetown University. Poche le indiscrezioni sul contenuto del piano eccettuata quella riportata dal Wall Street Journal secondo il quale il piano prevede una regolamentazione delle emissioni delle centrali elettriche con forti riduzioni da parte soprattutto delle centrali a carbone. Ma dalle parole del Presidente Usa, oltre alla volontà di rispettare gli impegni internazionali presi per la riduzione del 17% delle emissioni di gas climalteranti rispetto ai livelli del 2005, traspare la convinzione che la green economy possa contribuire in maniera strategica al consolidamento dei fondamentali di produzione economici del gigante americano. «Abbiamo bisogno di scienziati che mettano a punto nuovi combustibili; abbiamo bisogno di ingegneri che individuino nuove fonti energetiche e di aziende che le producano e le vendano; abbiamo bisogno di lavoratori che gettino le basi per un’economia ‘pulita’. Abbiamo bisogno di tutti, ognuno deve fare la propria parte per preservare quello che Dio ha creato per le future generazioni» ha dichiarato Obama. Il cambiamento climatico è per l’amministrazione americana non solo una sfida seria, ma l’opportunità per un nuovo paradigma economico
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
Una fondamentale riflessione di Alfredo Reichlin per capire di cosa abbiamo bisogno (qui il testo completo)
Le vecchie dispute sul Partito non servono. Sono le cose nuove del mondo che ci chiedono un partito grande e diverso. Io penso che abbiamo bisogno di un partito «largo», come del resto il Pd venne concepito, un partito dove convivono e si confrontano tra loro esperienze e culture diverse. Ma non un semplice contenitore di giochi politici, bensì una comunità umana che possa essere abitata anche dalle classi subalterne, cosa che non è oggi. Per soggetto politico, questo intendo: un luogo dove si elabora una visione del futuro, un progetto. E quindi dove si forma quel coagulo di forze, di intelligenze e di valori capaci di condizionare la vita sociale e morale di tutti gli italiani. Il tema del partito è inseparabile dal tema dell`Italia dal momento che l`Italia è posta di fronte alla sfida di ridefinire la sua vecchia identità nazionale. Ed è esattamente ciò che chiede un nuovo pensiero politico e una nuova soggettività (qualcosa di più che dimezzare il numero dei parlamentari: cosa ottima).
Domenica 16 giugno, tra le 14 e le 15, il prezzo di acquisto dell’energia elettrica in Italia è sceso a zero contemporaneamente su tutto il territorio nazionale. Cosa significa? Significa che in quelle 2 ore per la prima volta in Italia le fonti di energia rinnovabile hanno prodotto l’intero fabbisogno di elettricità. Qui sul sito di Qualenergia.it per capirne di più
La speranza è che la notizia sia quantomeno falsa. Pare infatti che il neo Ministro della Sanità, Batrice Lorenzin, abbia firmato questa mattina il decreto per l’avvio della sperimentazione del cosiddetto metodo “Stamina” che si avvale dell’infusione di cellule staminali per la cura di diverse – e non meglio specificate – patologie. Sennonchè l’inventore del metodo, il Dr. Davide Vannoni, ha commentato stupito (come riportato dal Corriere.it): «Mi sembra molto strano. Ancora non ci è stato chiesto di consegnare il nostro protocollo, né è stata fissata la data del primo incontro». «Ci fa piacere che il ministro della Salute abbia firmato il decreto – aggiunge -, perché questo è indice della volontà di andare avanti con la sperimentazione, ma mi pare molto strano il fatto che Stamina non sia stata ancora convocata per un incontro». La data del primo luglio per l’avvio della sperimentazione, ha rilevato Vannoni, «è molto vicina e da parte nostra c’è la piena disponibilità a incontrarci per capire le caratteristiche che la sperimentazione avrà». Al momento però, ha aggiunto, «non sappiamo nulla: né quanti pazienti saranno coinvolti, né quale cell-factory produrrà le cellule staminali, né su quali patologie verrà avviata la sperimentazione con il nostro metodo». Prescindendo quindi dai giudizi di merito e dalla discussione sul perchè esistono dubbi di natura scientifica e non sull’avvio di questa vicenda, è quantomeno preoccupante che un Ministro firmi l’avvio di una sperimentazione senza che nessuno, nemmeno chi implicitamente la propone senza averne presentato prima il protocollo, sappia in che cosa consista. Davvero preoccupante.
Presentato il Rapporto di Legambiente sui reati ambientali
16,7 miliardi di euro di fatturato, 34.120 reati accertati, 28.132 persone denunciate, 8.286 sequestri effettuati. Aumentano i clan coinvolti (da 296 a 302), quadruplicano i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose (da 6 a 25), salgono gli incendi boschivi, cresce l’incidenza dell’abusivismo edilizio e soprattutto la piaga della corruzione con il raddoppio delle denunce e degli arresti.“Il business della criminalità organizzata non conosce recessione e, anzi, amplia i suoi traffici con nuove rotte e nuove frontiere” “Con una lungimiranza e una profondità che politici, imprenditori, istituzioni e cittadini spesso non hanno o fanno finta di non avere, (le mafie) sono riuscite a fare sistema penetrando in tutti i settori della nostra esistenza in maniera globale e totalitaria”
La sanità deve ritornare in mano allo Stato per superare la sperequazione dei servizi e i buchi di bilancio delle amministrazioni locali: questo il Disegno di Legge costituzionale proposto dai Senatori del Movimento 5 Stelle che propone “Modifiche all’articolo 117 della Costituzione concernenti l’attribuzione allo Stato della competenza legislativa esclusiva in materia di tutela della salute”. In sostanza attraverso semplici modifiche dell’art. 117 si allargherebbe della legislazione centrale restringendo la cosiddetta legislazione concorrente tra Stato e Regioni, riportando allo Stato centrale la funzione di stabilire la disciplina funzionale e non solo la già presente facoltà di stabilire i principi fondamentali. La proposta nasce dall’attuale forte frammentazione regionale che, secondo gli estensori della proposta, pone in grande affanno la stessa sopravvivenza dell’attuale sistema di stato sociale recuperando una visione unitaria del Sistema Sanitario Nazionale. Secondo il Vicepresidente del M5s della Commissione Sanità del Senato, il medico Maurizio Romani, non c’è contrarietà all’autonomia in materia di sanità ma, in condizioni di crisi come l’attuale, risulta evidente che alcune Regioni non riescono a garantire un’uniformità di cure a tutti i cittadini offrendo un servizio inesistente in alcune parti del Paese. Oltre al fatto che il fine è quello di “incrementare l’assistenza a livello distrettuale e alcune eccellenze come quelle di Emilia Romagna, Toscana e via discorrendo. Il tutto riaffermando con forza la necessità di un’assistenza universalistica e pubblica. Da qui si apre una discussione davvero interessante che potrebbe davvero ridefinire le posizioni in campo e chiarire quale tipo di sanità hanno in mente le diverse forze politiche, cosa non perfettamente scontata nell’attuale dibattito sulla salute.
Per capire meglio qui di seguito il testo del Disegno di Legge
SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA
DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE
d’iniziativa dei senatori Taverna, Crimi, Fattori, Simeoni, Romani Maurizio, Fucksia, Morra, Paglini, Cioffi, Donno, Pepe, Vacciano, Puglia, Gaetti, De Pin, Montevecchi, Nugnes, Moronese, Molinari, Bencini, Buccarella, Mangili, Cappelletti, Bertorotta, Battista, Bocchino, Serra, Lezzi, Lucidi, Catalfo, Scibona, Blundo, Endrizzi, Orellana, Casaletto, Petrocelli, Bulgarelli, Mussini, Gambaro, Martelli, Santangelo, Campanella, Airola, Marton, Giarrusso.
Modifiche all’articolo 117 della Costituzione, concernenti l’attribuzione allo Stato della competenza legislativa esclusiva in materia
di tutela della salute.
ONOREVOLI SENATORI. — L’articolo 32 della Costituzione sancisce il diritto alla tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività. Inteso come diritto sociale e in osservanza al principio di uguaglianza sostanziale, esso rappresenta un servizio pubblico obbligatorio e prevede la responsabilità dello Stato di intervenire per garantire la salute del cittadino e della collettività in condizioni di eguaglianza. Un Welfare State, dunque, il quale operando mediante organi e istituti presenti sul territorio nazionale permette l’effettivo esercizio di tale diritto costituzionalmente garantito.
La riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione, avvenuta con la legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001 ha delineato un sistema istituzionale caratterizzato da un pluralismo dei centri di potere al fine di dare attuazione al principio autonomistico, stabilito dall’articolo 5 della Costituzione, valorizzando e ampliando il ruolo e le competenze delle autonomie locali.
L’articolo 117 Cost., al comma 2, stabilisce che lo Stato ha la competenza legislativa esclusiva in una serie di materie specificamente elencate, mentre il comma 3 dello stesso articolo stabilisce che le Regioni possono legiferare nelle materie di competenza concorrente, nel rispetto dei principi fondamentali definiti dallo Stato.
La tutela della salute trova il suo preciso riferimento nell’articolo 117 Cost., lettera m), con la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni previsti dall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (cosiddetta riforma bis). Tale decreto enuncia il principio secondo il quale il Servizio sanitario nazionale (SSN) deve assicurare, mediante risorse finanziare pubbliche individuate attraverso il comma 3 del medesimo articolo 1, i livelli essenziali di assistenza (LEA) fissati dal Piano sanitario nazionale, nell’assoluto rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza.
La Costituzione riconosce alla competenza esclusiva dello Stato la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale attraverso un complesso organizzativo, che sottolinei la logica del riparto di competenze tra Stato e Regioni nelle materie di potestà concorrente, tra le quali rientra la tutela della salute.
Il presente disegno di legge è volto ad apportare alcune modifiche all’articolo 117 della Costituzione con l’obiettivo di attribuire alla legge statale un ruolo più ampio restringendo l’area della legislazione concorrente. In particolare, per quanto riguarda la tutela della salute, si prevede che spetti alla legge dello Stato non più stabilire i «principi fondamentali», bensì porre la disciplina funzionale.
In alcune aree del Paese il diritto alla salute non è sempre garantito, ma spesso ci troviamo dinanzi a una forte frammentazione del SSN e una disparità di fruizione del servizio stesso.
E’ indispensabile l’intervento dello Stato in nome dell’interesse nazionale e, quindi, è imprescindibile che la tutela della salute diventi una competenza legislativa esclusiva dello Stato.
La disomogeneità delle politiche sanitarie regionali ha creato, in questi anni, una sensibile disomogeneità dell’offerta sanitaria nel Paese.
Bisogna restituire centralità e unitarietà al Sistema sanitario nazionale e, dunque, recuperare una visione di insieme, superando così l’attuale frammentazione in cui versano i servizi sanitari regionali.
In tal modo si potrà garantire una migliore equità nell’erogazione delle prestazioni delineando un servizio pubblico sanitario caratterizzato da principi di universalità, di uguaglianza e di globalità degli interventi.
DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE
Art. 1.
1. All’articolo 117 della Costituzione sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al secondo comma è aggiunta, in fine, la seguente lettera: «s-bis) tutela della salute;
b) al terzo comma, le parole: « tutela della salute» sono soppresse.
Non c’è che dire: il partito di Monti prende sul serio il proprio nome ed in ossequio al termine “Scelta” riesce a proporre ben due mozioni contemporaneamente sul tema della Legge 194 che regolamenta il tema dell’aborto. Infatti sia Irene Tinagli che Paola Binetti a nome del gruppo di appartenenza hanno depositato le due mozioni che si differenzierebbero sostanzialmente in accenti più “laici” con la necessità di garantire un’obiezione di coscienza sostenibile (Tinagli) e più attenta alla sensibilità cattolica quella dell’onorevole Binetti cercando di evitare la discriminazione tanto degli obiettori quanto dei non obiettori. La fotografia dello stato d’animo all’interno di Scelta Civica è chiarita dalla dichiarazione della compagna di partito Linda Lanzillotta: «Sono molto dispiaciuta che due colleghe della Camera abbiano votato in maniera distinta sull’aborto, un tema delicatissimo che implica valori, sentimenti, diritti e doveri sul quale è necessario trovare una giusta sintesi». Ma quando si tratta di “Scelta” è meglio averne un paio a disposizione…
Da qualche mese in Francia si discute dell’introduzione della fiscalità ecologica all’interno della legge finanziaria del 2014. Nello specifico si è arrivati alla proposizione di un testo a firma del Presidente della Commissione sulle Sviluppo Sostenibile che include ipotesi riguardanti i carburanti maggiormente inquinanti, il consumo di carbone, derivati dallo scisto e via discorrendo. Il documento auspica che la nuova fiscalità ecologica, caratterizzata da stabilità, chiarezza e previdibilità, permetta il finanziamento della cosiddetta “transizione ecologica” e di modificare i comportamenti dei diversi agenti economici attraverso una serie di strumenti economici. La messa in opera di questo strumentario fiscale prevede una tempistica che supera l’attuale quinquennio legislativo e impegni in maniera costante la Francia al di là degli eventuali cambi di maggioranze al governo. Tale chiarezza d’intenti è energicamente affermata dall’attuale Ministro per l’Ecologia Delphine Batho che ha affermato “la volontà di mettere in piedi una fiscalità ecologica che incentivi la transizione ecologica e non aumenti la pressione fiscale”
Nasce ECOGREEN, per ora un non-partito ma un’iniziativa “liquida” che parte dall’ambiente ma non finisce nell’ambientalismo. Prima della presentazione pubblica, che avverrà il 28 giugno prossimo al Maxxi di Roma, Roberto della Seta ex senatore del Pd si incarica di darci qualche coordinata dalle pagine del Manifesto di oggi, e spiegando quella che lui definisce “un’impresa politica” fatta di cinque parole chiave: crisi, green, glocal, patria, ottimismo. ”Noi” – spiega Della Seta “abbiamo capito che c’è una domanda di rappresentanza a cui non rispondono nè la politica tradizionale nè i verdi italiani, che non sono stati in grado di svolgere il ruolo che i verdi in Europa svolgono”, per cui la conseguenza è appunto la nascita di una nuova aggregazione al momento fondata da personalità provenienti prevalentemente dal mondo ambientalista, ma oggi fuori dal Parlamento. Auguri!