Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

Crisi Piemonte: iniziamo dalla Sanità.

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Il tramonto dell’attuale classe amministrativa del Piemonte è nei fatti. Ricorsi o non ricorsi, la sensazione della chiusura di un ciclo è palpabile nel comune sentire, anche se ciò non significhi automaticamente il passaggio di colore nelle bandierine del Consiglio Regionale. Ma è necessario dare una solida base ai ragionamenti che in tutti questi anni sono stati al centro di una crisi non solo politico-economica ma soprattutto sociale. Presentarsi di fronte alle speranze delle persone cercandone il consenso necessita un momento di ragionamento profondo e salutare dove si raccolgono tutte le battaglie fatte e si proiettano in un’idea di società, di volontà politica chiara e senza ambiguità. La proposta è quella di ripartire da un’idea di salute e di organizzazione dei servizi sanitari importante non solamente perché questa rappresenta circa l’80% del bilancio dell’attività di ogni regione, ma soprattutto perché i motivi ed i modi delle risposte sanitarie danno il senso e la forma di quale società vogliamo costruire. Tenendo conto che anche il centrosinistra dovrà operare scelte davvero dolorose per rimettere all’onore del mondo quanto di più sensibile tocca ogni cittadino: le cure e l’assistenza alla propria persona. Da qui dobbiamo ripartire, chiamando a raccolta le nostre intelligenze e la nostra esperienza per poter formulare proposte concrete ed efficaci sulla competenza principe dell’azione amministrativa regionale: l’organizzazione della risposta ai bisogni di salute. Che, è ormai ampiamente riconosciuto, non può limitarsi ad una risposta di tipo economicistico o semplicemente organizzativo. La proposta è quindi quella di iniziare a lavorare da subito trovando i modi e le sedi adeguate per iniziare a costruire una risposta forte e moderna che dovrà arrivare in tempi rapidi e certi. Una domanda che proponiamo prima di tutto a Sergio Chiamparino, il candidato certamente meglio “attrezzato” e che personalmente ritengo dotato di personalità e capacità politica tale da comprendere immediatamente quante chances si giochino su questo fronte anche in altri settori che devono essere rilanciati nella nostra Regione quali il lavoro, la ricerca, l’innovazione. Subito quindi una sorta di Stati Generali della Salute del centrosinistra. Per il nostro benessere e la nostra sicurezza di cittadini

Il futuro del Sistema Sanitario Nazionale. Intervento di Amedeo Bianco

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Amedeo Bianco, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) e già nostro Presidente dell’Ordine della Provincia di Torino, interviene in questo articolo proponendo un disegno sul futuro del Sistema Sanitario Nazionale

I veri nodi da sciogliere attengono a profili istituzionali, economici, gestionali -organizzativi e tecnico-professionali. E sono nodi che stanno fortemente condizionando al ribasso l’Equità e l’universalismo del nostro SSN, erodendo in alcune aree del paese anche delicati aspetti di qualità, efficacia e sicurezza delle cure.
Sul piano istituzionale, il nostro servizio sanitario necessita di un ministero della Salute con funzioni e compiti di governo e di indirizzo più incisivi, che, in situazioni definite, sovraintenda ai poteri organizzativi e gestionali costituzionalmente affidati alle Regioni.
Si tratta infatti di garantire indistintamente a tutti i cittadini italiani un diritto protetto dalla Costituzione e, come tale, unico ed indivisibile, al netto di un federalismo gravato da non poche ombre.
Inoltre – sempre in coerenza con lo spirito ed il dettato della nostra Costituzione che, unico tra i diritti previsti, definisce come fondamentale quello alla Tutela della Salute – andrebbero diversamente bilanciati gli ambiti di autonomia e di potestà del ministero della Salute rispetto a quello dell’Economia.

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Forza Sergio. Chiamparino opzione forte del centrosinistra

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Arrivato il “dies irae” per Roberto Cota, si apre il nuovo scenario per il governo della Regione. Cadute  le code per la vicenda Murazzi, e con ancora qualche piccolo sussulto da ricorso per l’ormai ex presidente verde, si concretizza l’opzione di Sergio Chiamparino come candidato al governo della Regione Piemonte. E per noi certamente la scelta migliore ad oggi per tutta la coalizione di centrosinistra e che sosterremo con piacere e convinzione conoscendone le capacità amministrative e il profilo umano. Quindi: Forza Sergio!

Odissea in ambulanza: cuncta stricte discussurus

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Un piccolo sopravvento di nausea. Questa storia dell’ambulanza e del trasferimento di una gravida a 170 Km. di distanza mi lascia solo un senso di nausea. Perché tutti i giorni molti di noi vanno al di là dei limiti imposti dalle regole del proprio lavoro per non permettere che una tale disorganizzazione possa prendere il sopravvento sulla realtà delle cose. Perché quella corsa disperata ha annullato tutta l’opera di quanti ogni giorno vanno davvero “oltre” per evitare questi risultati. E quello che resta dovrebbe essere “diverso”. Perché un vero cambiamento politico dovrebbe passare da un maggiore ascolto. E se ci ponessimo in ascolto resteremmo spiazzati, perché sentiremmo parole diverse dall’accusa semplice rivolta ad un “chiunque” responsabile. Se raccogliessimo i commenti più numerosi, scopriremmo un cordoglio diverso, il cui comune denominatore diventa “è anche colpa mia”. Ecco: voler cambiare tutta la nostra politica significherebbe passare attraverso questa strettoia. E questo vorrei anche dalla mia parte politica. Perché, prima di tutto, anche chi è all’opposizione dovrebbe iniziare la propria valutazione partendo dal sentimento che è anche colpa nostra. Perché significa non essere stati in grado di essere davvero determinanti riguardo un aspetto essenziale. Non basta dire di averlo detto. E spero che la nausea non aumenti venendo a sapere che qualcuno possa farne momento di polemica politica. Ora capisco  le parole del requiem. Cuncta stricte discussurus

Pronto soccorso e vaccini. Sine ira et studio

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Agli studenti di Medicina, che sostengono l’esame di Igiene, può capitare una domanda all’apparenza banale: quanti vaccini contro l’influenza si dovranno preparare quest’anno nella tua città? La domanda mi è tornata in mente leggendo i diversi articoli lanciati dai diversi media in questi giorni sulla situazione dei Pronto Soccorsi cittadini, dove impazzano le considerazioni più variegate con i dati più diversi da testata a testata. Pochi medici e infermieri, molti pazienti sopra i 65 anni, territori di competenza dei diversi punti di accesso con più di 300 mila abitanti e via discorrendo. Tutto vero, certamente, come ben sa chi in quegli ambienti lavora e cerca di tappare tutti i buchi dello scolapasta sanitario, non solo nostrano. In realtà il problema mi era già salito alle narici qualche mese fa, quando ci fu la buriana dei centri di emodinamica, dove alla fine il nodo di Gordio venne tranciato di netto da esperti della società scientifica deputata ad occuparsi di queste cose e che sanno calcolare quanti centri sono necessari così come un buon igienista sa suggerire quanti vaccini vadano preparati quest’anno. Ciò che non mi torna mai leggendo i vari articoli di cronaca cittadina è perchè nessuno si chieda mai di cosa effettivamente abbiamo bisogno per far fronte a queste situazioni. Gli stessi informatori o decisori – giornalisti e politici – tendono a suggerire risposte semplici a domande complesse, mentre un buon studente di medicina che vuole superare con successo l’esame di Igiene sa che le risposte possono essere complesse a domande che alla fin fine vengono formulate in modo semplice. A condizione, però, che prima si studino gli appunti e i libri giusti. Perché spesso, in queste materie, le risposte non sono così immediatamente scontate e intuitive. Bisognerebbe, a questo punto, fare un salto di qualità sia comunicativo che politico, dando per scontato che le persone che devono informare in realtà sappiano già che i propri lettori  hanno il quadro di cosa accade nei Pronto Soccorso e le persone che devono decidere non visitino semplicemente gli ospedali, ma chiedano a chi di dovere di calcolare il numero di dosi necessarie per superare le pandemie annuali che tornano, ogni anno, negli stessi tempi e con gli stessi sintomi. Usando il tempo a disposizione per preparare il futuro di una nuova risposta sanitaria, che dovrà dimenticarsi la sterile polemica politica fine a se stessa, e unire la volontà politica alla capacità di risolvere il problema del numero dei vaccini. Sine ira et studio.

P.S. Chiaramente, per chi non l’avesse capito, i Pronto Soccorso non sono pieni di persone influenzate, e le dosi di vaccino sono una metafora…

La sanità ai tempi della crisi

Natale 2014

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Città Metropolitana

città metropolitana

Marco Orlando analizza il disegno di riforma legislativa “Delrio” che introduce le Città Metropolitane e riforma le Province che nella notte del 21 dicembre è stato approvato dalla Camera.

 

Fausta Beltrametti, l’ospedale e la Speranza

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L’esperienza ci insegna che il dolore purtroppo è strettamente connaturato alla natura umana e spesso viene vissuto come un’inesorabile condanna, che deprime lo spirito e peggiora il carattere di chi lo subisce. Per alcuni, tuttavia, può diventare motivo di rivalutazione dei valori esistenziali ed occasione di maggiore empatia verso i propri simili.  (…) Attualmente l’ospedale non è più luogo che ispira timore reverenziale in quanto sede di misteriose terapie note agli adepti, ma è rassicurante rifugio che offre al malato conforto, sollievo e soprattutto, speranza.  Speranza nella ricerca scientifica e nelle nuove tecniche di cura, che si stanno evolvendo ovunque con straordinaria rapidità, fiducia nella professionalità dei nostri operatori, medici e paramedici, che si prodigano con impegno costante per dare il meglio di sè; e soprattutto, al di là della logica e talvolta contro la stessa, l’ospedale ravviva nel paziente la speranza che nasce dal cuore, dal desiderio di vivere, di riprendere il proprio posto nella famiglia, nel lavoro, tra gli amici; la speranza insomma di rialzare la testa e di poter guardare avanti senza l’angoscia del domani.

(Fausta Beltrametti, moglie di Giulio Tremonti, oggi mancata dopo lunga malattia)

L’uovo di Colombo ambientale di Cianciullo

Antonio Cianciullo di Repubblica rovescia sul tavolo il famoso uovo di Colombo sulla questione ambientale.

I dati oggettivi per la creazione di un mercato per la mobilità sostenibile (cioè che ci sostenga lungo la vita anziché interromperla) ci sono tutti. Quello che manca sono le regole del gioco: vantaggi fiscali per chi inquina meno invece che premi per chi inquina di più, capacità di programmazione dei servizi pubblici, sostegno alle imprese che lavorano nella direzione giusta.