Precedentemente avevamo annotato alcune nuove tendenze legate al pendolarismo. E cosa avverrà con l’introduzione della nuova linea ad alta velocità Milano-Roma il 14 dicembre? Probabilmente si lavorerà di più in grande centri come Milano e si acquisteranno più case e quindi si vivrà di più, ad esempio, Bologna. Tenendo anche conto che il pendolarismo classico tollerà circa un’ora di viaggio, non solo lavoratori dei vari servizi, ma soprattutto tutti coloro che sono collegati al mondo universitario – non solo studenti, ma docenti, ricercatori ecc.- subiranno una maggiore atrazione verso le grandi università. Sempre Milano vedrebbe l’immediata crescita di circa 5 mila unità. Il caso non è nuovo, ma si è già verificato in Europa in Paesi come la Francia (Le Mans e Tours rispetto a Parigi) o in Spagna (Ciudad Real rispetto a Madrid e Siviglia). Il problema, al momento, è sicuramente il costo: un abbonamento per l’alta velocità sul tratto Bologna-Milano costa sui 500 € in 1^ classe e circa 400 € in 2^. Ma questo tipo di limitazione potrebbe essere superabile oggi per i professionisti che tentano di allargare il loro raggio d’azione e conquistare nuovi clienti in altre città raggiungibili velocemente tramite l’alta velocità. Ma anche altre considerazioni potrebbero incidere sulla mobilità. Raffrontando ad esempio quattro centri urbani maggiori collegabili (Roma-Napoli; Milano-Bologna), il differente costo della vita potrebbe rimanere competitivo per ammortizzare il costo. Inoltre l’eventuale necessità di spostare le proprie famiglie, con eventuale difficoltà nella ricollocazione lavorativa del coniuge e costi difficilmente calcolabili come il cambiamento dell’ambiente scolastico dei figli, potrebbe rendere ancora conveniente il costo dello spostamento. Un rebus sarà invece comprendere in anticipo quale delle aree collegate avrà i maggiori benefici: le attività del terziario, ad esempio, si svilupperanno più a Milano o Bologna? Le stesse attività culturali potranno trovare sinergie migliori tra le diverse città?
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